Archivi del giorno: giugno 7, 2012

Lampascione, calorie e valori nutrizionali del Bulbo Afrodisiaco

Il lampascione (o lampagione o giacinto dal pennacchio) è una pianta erbacea della famiglia delle Liliaceae il cui bulbo commestibile viene utilizzato a scopi alimentari in alcune regioni del Sud Italia, soprattutto Puglia, Basilicata e Calabria.

proprietà afrodisiache lampascioneNell’aspetto è del tutto simile a una cipolla, tunicato e di colore rossastro, mentre il sapore è leggermente amarognolo. Si tratta di un alimento del tutto particolare, in verità non facilissimo da rinvenire in commercio al di fuori delle zone in cui è più diffuso in cucina, perfetto per chi sta seguendo una dieta dimagrante e/o disintossicante.

Il lampascione, infatti è ricco di acqua, fibre solubili(quelle che gonfiandosi nello stomaco inducono un maggiore senso di sazietà), sali minerali e vitamine ed è noto sin dall’antichità per le proprietà depurative, diuretiche e lassative.

In più è assolutamente ipocalorico, 100 grammi di lampascioni apportano infatti solo 30 calorie. Può essere consumato crudo in insalate o cotto, lessato o arrosto, per accompagnare piatti a base di carne. E’ ottimo anche sott’olio e sottaceto.

Se lo si compra fresco occorre però tenerlo in ammollo almeno per una notte prima di portarlo in tavola in modo da addomesticarne un po’ l’aroma. Volendo, poichè cresce spontaneo in prati e campi incolti, è possibile raccoglierlo da sè nel proprio habitat naturale.

In questo caso però occorre armarsi di molta pazienza ed essere prudenti: da un lato perchè il bulbi sono situati a una certa profondità e non facilissimo raccoglierli, dall’altro perchè se la pianta non è in fiore è facile confonderla con il colchico autunnale il cui bulbo è molto velenoso.

Gli antichi romani ritenevano che il lampascione fosse un potentissimo afrodisiaco: il gustoso bulbo viene citato da poeti, medici e naturalisti, tra cui Ovidio, Plinio il vecchio e Discoride Pedanio e tutti gli attribuiscono il potere di esaltare desiderio e capacità amorose. Sembra che per questo motivo fosse d’augurio portarlo in tavola nel corso dei banchetti nuziali.

(Fonte www.dietaland.com)

Dimagrire Velocemente con Legumi e Cereali

Fibre, carboidrati e proteine verdi, un mix che attiva il metabolismo, regolarizza l’intestino e fa dimagrire. Praticamente questo è il riassunto dei benefici di legumi e cereali. Le proteine, anche quelle vegetali, hanno un effetto notevole sul dispendio calorico, perchè l’organismo è costretto a utilizzare un’elevata quantità di energia per assorbirle e metabolizzarle. Vale adire: su 100 kcal fornite dalle proteine, solo 70-75 vanno a pesare sul bilancio energetico; le altre 25-30 vengono immediatamente bruciate dal nostro corpo (è un po’ come non le mangiassimo).

Diverso è il discorso per le calorie contenute negli zuccheri e nei grassi, che incidono quasi interamente (92-94 per cento i primi e 96 per cento i secondi) sul nostro bilancio calorico. Ovvero: tutte quelle che ingeriamo, vengono immagazzinate.

dimagrire con legumi e cerealiÈ ormai accertato che il consumo di legumi non solo aiuta a dimagrire favorendo la perdita di peso ma, soprattutto, aiuta a smaltire i chili accumulati sull’addome, favorendo una significativa riduzione della circonferenza del grasso ostinato, come quello che pesa sui fianchi e vita. Già conosciuti come alimenti anti diabete e anti colesterolo, i legumi sono anche ricchi di fibre e sono sazianti e rassodanti grazie alle proteine e ai minerali che stimolano il metabolismo.

Per questio fagioli, ceci, lenticchie, piselli, ecc, costituiscono una salutare alternativa alla carne e aiutano a tenere sotto controllo il peso corporeo e le patologie che spesso sono correlate al sovrappeso, come diabete e disturbi cardiovascolari.

I piatti della tradizione, come riso e lenticchie, sono adatti per il metabolismo, perchè forniscono all’organismo tutti gli aminoacidi essenziali per nutrire i muscoli che fanno bruciare di più. Piselli, fagioli, lenticchie, lenticchie rosse, ceci, ma anche fagiolini rossi di soia, cannellini ecc. Sono tutti adatti per chi vuole dimagrire. E, grazie alle loro fibre, ti fanno assorbire meno grassi e zuccheri.

Variare a tavola ti aiuta a perdere peso facilmente
Da un punto di vista immunologico un giorno in cui variare quello che si mangia durante il resto della settimana permette di ridurre lo stato infiammatorio dovuto alle intolleranze alimentari, spesso causa di rallentamento del metabolismo.

Proprio per questo prevedere nella settimana un giorno di astinenza dai grandi gruppi alimentari che si consumano con maggiore frequenza è il modo migliore per mantenere un metabolismo attivo.

(Fonte www.mondobenessereblog.com)

Succo di Ribes Nero, Ananas e Prugna contro lo Stress Infiammatorio da Cibo

Succo di Ribes Nero, Ananas e Prugna contro lo Stress Infiammatorio da CiboUna bevanda a base di succo di ribes nero, ananas e prugna è in grado di modulare la risposta infiammatoria dell’organismo indotta da un pasto ricco di grassi, che viene comunemente chiamato stress infiammatorio postprandiale. E’ stato l’INRAN, l’Istituto Nazionale italiano per la Ricerca in materia di Alimenti e Nutrizione vigilato dal Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), a dimostrare per la prima volta, in adulti sani e sovrappeso, la capacità degli alimenti di origine vegetale di agire sulla risposta infiammatoria. Questi meccanismi infiammatori si ritiene possano a lungo termine diventare cronici, aumentando il rischio di complicazioni cardiovascolari, come nel caso dell’obesità.

Lo studio ha coinvolto 14 adulti di cui 12 uomini e 2 donne, in sovrappeso, non fumatori, che non assumevano integratori alimentari. E’ stato loro somministrato un pasto altamente calorico comprensivo di uova fritte, patate fritte, formaggio e pane bianco, accompagnato da 500 ml di una bevanda placebo o dalla bevanda a base di succo di ananas, prugna e ribes nero.

Dopo una pausa di circa 10 giorni, il test è stato ripetuto, in modo tale che tutti i soggetti coinvolti potessero assumere entrambi i tipi di bevanda. Le analisi compiute hanno dimostrato che la bevanda a base di succo di frutta modula lo stress infiammatorio indotto nell’organismo dal pasto, attraverso una riduzione altamente significativa dei livelli plasmatici delle citochine infiammatorie.

“I risultati di questo studio forniscono, per la prima volta, le basi scientifiche dell’importanza delle bevande a base di frutta e di conseguenza della frutta stessa nello svolgere un’importante azione antinfiammatoria in associazione ad un pasto ad alto contenuto in lipidi, induttore di stress infiammatorio e di fattori di rischio cardiovascolare – ha spiegato il professor Mauro Serafini, autore dello studio – E’ altresì importante rimarcare che il consumo di pasti ad alto contenuto in grassi ed energia debba essere fortemente controllato, ma nel caso in cui ci si conceda il lusso del pasto ‘fuori regola’ e ‘una-tantum’, è fondamentale associarlo con alimenti ricchi di composti bioattivi, come un succo a base di frutta o la frutta stessa, per ridurre lo stress infiammatorio post-prandiale”.

(Fonte www.freshplaza.it)

Fibromialgia: i sintomi migliorano se c’è Benessere Psicologico

Il benessere psicologico è strettamente legato al miglioramento dei sintomi patologici, come ad esempio nel caso della fibromialgia. Quest’ultima è una malattia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso, rigidità, e malessere generale, che, purtroppo, intercede, non poco, nella qualità della vita del paziente, aumentando anche il rischio di depressione o ansia. I dolori compaiono in alcune zone del corpo, come la colonna vertebrale, le braccia, le spalle, i polsi, il cingolo pelvico. La stanchezza, l’irritabilità, e l’atteggiamento pessimista che ne derivano sono strettamente associate a disturbi dell’umore e psicologici in genere. Ecco perché un recente studio ha cercato di valutare quanto il benessere psicologico influisce sulla salute fisica, in particolar modo, nei casi di fibromialgia.

fibromialgiaUn gruppo di ricercatori italiani della Clinica Reumatologica dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, guidati dalla dottoressa Carmen Berrocal, hanno condotto uno studio su 48 donne affette da fibromialgia e messe a confronto altrettante donne sane. La ricerca, pubblicata su Psychotherapy and Psychosomatic, ha identificato la stretta correlazione tra il benessere psicologico e la riduzione del rischio di depressione e ansia nelle pazienti affette da fibromialgia. Infatti, gli studiosi, esaminando i due gruppi di donne, sane e malate, attraverso questionari specifici, hanno identificato i livelli di dolore e malessere, quindi di disabilità, ma anche di benessere psicologico. Con quest’ultimo si intende un rapporto positivo con la propria vita in generale, buoni rapporti con gli altri, crescita personale, propositi per il futuro, autostima. Dagli esami risulta chiaramente come le donne affette da fibromialgia siano, logicamente, più a rischio di depressione e ansia, rispetto al gruppo delle volontarie sane. Ma è anche vero che la sintomatologia propria della malattia (dolori, stanchezza, astenia) si riduce con una buona autostima, obbiettivi e positività; e anche socializzare e relazionarsi con gli altri aiuta a ridurre il rischio di disturbi dell’umore e di depressione. Insomma, i risultati dello studio hanno messo in evidenza come la fibromialgia sia molto più tollerabile con una positività nei confronti della propria vita e un benessere a livello psicologico.

Dato che lo stress, la negatività, una cattiva autostima, aumentano sia la sintomatologia della fibromialgia e sia il rischio di insorgenza di disturbi dell’umore, di ansia e di depressione, quali possono essere i rimedi? Sicuramente molta forza di volontà, in quanto migliorare la propria vita ed i rapporti con gli altri deve partire dalla stessa persona; dopo di che gli studiosi suggeriscono una terapia per il benessere, chiamata Well-Being Therapy. In cosa consiste? È una psicoterapia che ha come fine, appunto, il benessere psicologico, potenzia la consapevolezza dei momenti positivi, mette in discussione i pensieri negativi, e va a toccare in particolar modo sei punti della personalità e del carattere individuale: le relazioni positive, l’autostima, gli obbiettivi che si hanno e che si vorrebbero raggiungere, quindi la crescita personale, l’autonomia e la padronanza ambientale.

(Fonte www.tantasalute.it)