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I benefici del Calcio per la salute delle Ossa

Il calcio aiuta a mantenere le ossa sane e forti, per questo è fondamentale assumere grandi quantità di calcio nella nostra dieta, ancora di più lo è per i bambini e gli sportivi e per prevenire l’osteoporosi. Sono il latte ed i suoi derivati a contenere il calcio, ma, cosa sconosciuta a molti, ci sono alimenti che ne sono ugualmente ricchi, con il vantaggio che non contengono grassi e danno meno intolleranza. La quantità ideale da assumere quotidianamente, secondo studi fatti, sarebbe di 750 mg., tenendo conto che questo prezioso minerale, con il passare degli anni, si consuma silenziosamente.

I migliori alimenti che contengono calcio, oltre ai formaggi, sono i vegetali a foglia verde ed i legumi, fra cui broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavoli, cavoli verdi, crucifere, bietole, coste. Fanno eccezione gli spinaci, che contengono egualmente molto calcio ma tendono a trattenerlo, impedendone un efficace assorbimento.

I legumi sono cibi semplici molto ricchi di calcio, basti pensare che un piatto di fagioli contiene oltre 100 mg di calcio, buone quantità si trovano anche nei ceci e tofu, questi ultimi contengono, fra l’altro, magnesio, che, insieme al calcio, contribuiscono alla salute delle ossa.

Il prezioso minerale si può assumere anche da succhi di arancia o mela, che contengono un’alta concentrazione di calcio, ben 300 mg in 250 cc di succo.

Il calcio si trova anche nel sesamo, con un alto valore di 783, mentre la soia, le ciliegie e le mandorle, il prezzemolo, il crescione arrivano tra i 280 e i 200 mg. per 100 gr . I  fichi secchi 74 mg. per 40 gr.

(fonte www.mondobenessereblog.com)

Fonti di Calcio da Frutta e Verdura

Il calcio è uno dei minerali essenziali più preziosi per il nostro benessere, coinvolto nella salute di denti e ossa.

Conoscerne le principali fonti ci aiuta a integrarlo nella nostra alimentazione perché non sia mai carente, rispettando le dosi giornaliere consigliate che nel caso degli adulti si attestano intorno ai 1000 mg al giorno (1200 per le donne). Sappiamo che ne sono ricchi latte e latticini, ma quali sono le altre fonti di questo minerale?

Mandorle e nocciole ne apportano circa 240 mg per 100 grammi di prodotto. Ne sono ricchi anche i fichi, con 180 mg. I pistacchi ne contengono 136 mg. Biete, spinaci, porri e altre verdure apportano dosi che vanno dai 115 agli 85 mg. Noci, datteri e uva passa ne contengono circa 70 mg. Seguono carciofi, broccoli e cavoli, con 40 mg.  (fonte www.freshplaza.it)

Cinque sostanze Nutritive di cui non si puo’ fare a meno

Continua l’accanimento contro i suggerimenti riportati dal mio blog. Vi invito a trarre quanto di buono c’è … lungi da me indurvi al rischio che vi ammaliate seguendo le mie sane abitudini alimentari. Mi raccomando non siate creduloni e non fatevi trarre in inganno da me! Ma, in ogni caso, ritengo che i suggerimenti di seguito riportati siano innocui 😉 … anzi … spero benefici!!

La qualità del cibo che introduciamo nella dieta quotidiana è più importante della sua quantità. Vediamo ad esempio quali sono, secondo gli esperti, le 5 sostante nutritive di cui proprio non si può fare a meno:

1. Calcio. Il calcio aiuta a mantenere sane e forti le ossa, e anche i denti. Perciò nella dieta non deve mancare (ricavabile anche da verdure, legumi, frutta secca e cereali).

2. Vitamina C. Rinforza il sistema immunitario, ha proprietà antinfiammatorie e mantiene giovane la pelle. Ne occorrono 75 mg al giorno, quindi via libera a frutta (soprattutto agrumi, ma anche fragole e ciliegie, kiwi e ananas), verdura e ortaggi (le patate novelle, per esempio, ma anche i preziosi broccoli, i pomodori e i peperoni).

3. Fibre. Almeno 25 grammi al giorno. Sono oro per l’intestino, aiutano il metabolismo e tengono a bada il colesterolo. Perciò bene consumare pane, legumi e cereali (soprattutto integrali). L’importante, come sempre, è non esagerare. Ricche di fibre sono anche frutta e verdura.

4. Potassio. Qui parliamo di come tenere sempre sano e funzionante il nostro sistema nervoso centrale, i nostri muscoli e in nostro cervello. Servono 4.700 mg al giorno di potassio, che possiamo introdurre cominciando a mangiare più banane, uva, frutta tropicale, patate, zucca.

5. Magnesio. Oltre a combattere i dolori mestruali regola nervi, muscoli, ossa e perfino l’umore, perché controlla l’eccitabilità neuro-muscolare del corpo e riduce la secrezione di adrenalina. Ne servono 300 mg al giorno e lo potete trovare nella frutta secca, nel cacao, nei cereali, nelle lenticchie e in alcune verdure.

Osteoporosi Senza Medicine

L’osteoporosi non è una malattia da curare con dei farmaci, ma piuttosto un processo fisiologico strettamente legato all’alimentazione e allo stile di vita, due fattori che possono costituirne la vera causa… ma anche la migliore medicina.

L’osteoporosi può essere definita come la progressiva riduzione della massa ossea e del suo contenuto minerale in risposta a molteplici fattori, tra i quali il maggiore è quello legato all’invecchiamento. Sappiamo che questo stato patologico interessa sia gli uomini che le donne, ma con una preferenza maggiore per queste ultime che, dopo la menopausa, vedono diminuiti i loro fattori di protezione. Questo porta alle conseguenze note a tutti: una maggiore predisposizione alle fratture, con gravi sequele individuali, familiari e sociali.

L’insorgenza e il decorso dell’osteoporosi è quasi sempre insidioso, in quanto non è accompagnato da una sintomatologia specifica ed evidente, spesso una frattura ne è l’improvviso campanello d’allarme. Nella nostra epoca, le varie nazioni spendono moltissimo per le ospedalizzazioni, gli interventi chirurgici e le conseguenze dovute alle fratture causate dall’osteoporosi, ma una buona parte della spesa pubblica e privata è anche dovuta ai molti farmaci utilizzati per curarla, ma soprattutto per prevenirla.

Paradigmi indimostrati
L’osteoporosi è veramente una malattia? È importante rendersi conto che la moderna struttura socioeconomica tende a «creare» sempre nuove malattie, inevitabilmente seguite da nuove classi di farmaci per curarle. Siamo indotti a pensare per paradigmi spesso indimostrati: l’osteoporosi è causata dalla mancanza di calcio, la menopausa è legata alla mancanza di estrogeni, il diabete a quella di insulina e così via… (fonte www.aamterranuova.it)

E per qualche indicazione alimentare su come affrontare l’osteoporosi senza medicine vi rimandiamo alla lettura di questo articolo!http://valdovaccaro.blogspot.com/2010/10/decalcificazione-osteoporosi-e-degrado.html 

Calcio e Vitamina D contro il Melanoma

È uno degli argomenti, il melanoma, che in estate acquista sempre maggiore eco per via dell’esposizione al sole e del fantasma del cancro alla pelle che ci terrorizza. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Clinical Oncology ha stabilito che integrando le quantità giornaliere di calcio e vitamina D si può raggiungere addirittura il 57% di rischio in meno di soffrire di melanoma.

La principale via di prevenzione tuttavia rimane sempre l’esposizione limitata nel tempo e con le adeguate protezioni che non ci si stancherà mai di ripetere sono essenziali non tanto per evitare le scottature quanto per prevenire problemi ben più gravi e a lungo termine. I raggi UV infatti sono considerati il principale responsabile dell’insorgere di cancro alla pelle.

La ricerca ha analizzato in particolare la pelle delle donne, superando addirittura le 35000 partecipanti allo studio. La metà di esse ha assunto integratori specifici di calcio e vitamina, le altre delle pillole placebo. I risultati sono stati positivi, perché l’assunzione di calcio e vitamina D ha ridotto effettivamente l’incidenza del cancro alla pelle in uno dei gruppi a rischio, cioè le donne che avevano già sofferto di carcinoma. (fonte www.benessereblog.it)

Il Sole fissa il Calcio

“Il sole fa bene perché fissa il calcio nelle ossa”. Ce lo siamo sentiti dire chissà quante volte, quando eravamo piccoli. E lo abbiamo ripetuto noi stessi ai nostri figli. Ma quanti di noi possono giurare di sapere con esattezza il significato di queste parole?

Non è un luogo comune
Partiamo da un presupposto: non si tratta certo di un luogo comune, ma di una verità scientifica. D’estate il sole è il migliore alleato del nostro apparato scheletrico, perché ha la grande prerogativa di trasformare la provitamina D in vitamina D, che fissa il calcio e ha un effetto anti-infiammatorio e antireumatico. Ma che cosa significa con precisione “fissare il calcio”? Semplice: gran parte del calcio che assumiamo ogni giorno attraverso il cibo, viene espulso dall’organismo. Ebbene, il procedimento messo in moto dal sole contribuisce a trattenerlo. A tutto vantaggio delle ossa.

Gli altri benefici
Ma le proprietà benefiche dell’esposizione ai raggi solari non finiscono qui. Oltre a quelle per lo scheletro, ci sono quelle per le articolazioni. Per chi soffre di artrosi, ad esempio, prendere il sole può rappresentare un’ottima terapia. Ma è importante che la malattia non sia in fase infiammatoria acuta (riconoscibile, oltre che dal dolore, da un gonfiore della parte e talvolta anche da un po’ di febbre): in questo caso il sole aggraverebbe l’infiammazione. Meglio quindi raffreddare la parte con una borsa del ghiaccio. E il discorso vale anche per i malati di artrite reumatoide.
E i reumatismi? In questo caso il sole giova moltissimo, specie nelle forme più dolorose e molto diffuse come il reumatismo psoriasico (collegato cioè alla malattia della pelle chiamata psoriasi). Il calore dei raggi aiuta ad alleviare il forte dolore eliminando i ristagni di umidità nelle articolazioni. Ma è importante evitare gli sbalzi di temperatura, per esempio immergendosi di colpo in acqua dopo essere stati a lungo sotto il solleone.
I bagni di sole fanno bene anche a chi è reduce da traumi molto gravi, come una frattura: oltre al calcio necessario per una buona ripresa della struttura ossea, stimolano il recupero della piena funzionalità delle articolazioni. (fonte staibene.libero.it)

Per prevenire l’Osteoporosi aumentare il Calcio nella Dieta non serve

Prevenire l’osteoporosi  è importantissimo per noi donne, soprattutto durante il delicato periodo della menopausa, quando la densità ossea tende naturalmente a diminuire. Il modo migliore per evitare che le nostre ossa diventino fragili e spugnose a causa della perdita di calcio, e quindi ad altissimo rischio di fratture, è agire su più fronti, di cui, il principale, è l’alimentazione. Una dieta con il giusto apporto di calcio e costante attività fisica, che può essere semplicemente una bella passeggiata ogni giorno, sono i comportamenti virtuosi che gli specialisti consigliano per migliorare il nostro stato di salute, o mantenerlo a livelli ottimali.
Tuttavia, a proposito di alimenti e di calcio, ultimamente si sta facendo un po’ di controinformazione. Spot televisivi, campagne per vendere prodotti e integratori, e mettiamoci un po’ di gossip sanitario selvaggio, ci stanno portando a credere che la prevenzione dell’osteoporosi, passi attraverso un incremento del consumo di latte, latticini o omologhi. 

 
Sappiamo bene che questi alimenti, preziosi, completi, contengono alte percentuali di calcio, ma anche di colesterolo e di grassi. E allora? Allora, non vi preoccupate, un recente studio svedese, ci avvisa che il fabbisogno di calcio giornaliero (necessario per garantirci la salute delle ossa) è pari a 750 mg, e che aumentare questa dose non contribuisce affatto a ridurre ulteriormente i rischi di indebolimento osseo.
 
I ricercatori dell’Università di Uppsala hanno analizzato le cartelle cliniche di 61mila donne che, dal 1987 ad oggi, avevano effettuato uno screening mammografico, di cui il 20% aveva in seguito sviluppato osteoporosi e il 15% subito fratture. Incrociando i dati del campione con osteoporosi con notizie sulla loro alimentazione (relativo all’apporto di calcio) desunto da questionari compilati dalle pazienti stesse, gli studiosi sono giunti alla conclusione che la giusta quantità (per evitare problemi) è, appunto, di 750 mg.
 
Un apporto inferiore a questa soglia aumenta di molto il pericolo di osteoporosi, quindi attenzione a non scendere al di sotto, ma superarla non è un aiuto. Hanno concluso. Quindi, vanno bene il latte e il formaggio con moderazione, ma anche altri cibi sono ricchi di calcio e hanno meno grassi, come le verdure a foglia verde, molti “odori” (il basilico e il prezzemolo, ad esempio), il polpo, la frutta secca, i cavoli, le uova… insomma, variate e, soprattutto, non dimenticate l’esercizio fisico. (fonte salute.pourfemme.it)

Alimenti ricchi di Calcio oltre il latte e quindi privi degli svantaggi dovuti ai grassi presenti nei latticini

Il calcio è fondamentale nella dieta alimentare e lo è ancora di più per i bambini e gli sportivi, aiuta a mantenere le ossa sane e forti e previene l’osteoporosi. Gli alimenti che ne sono ricchi sono com’è noto il latte e suoi derivati ma ci sono anche numerosi altri cibi di origine vegetale che contengono calcio senza gli svantaggi dei grassi, presenti invece nei latticini. Sorprendentemente al primo posto della lista c’è un’alga, e precisamente l’alga iziki, seguita dall’alga wakame, con un contenuto pari a circa 1400 mg. per 100 gr. di prodotto. Seguono il sesamo, con un alto valore di 783, mentre la soia, le ciliegie e le mandorle, il prezzemolo, il crescione si attestano tra i 280 e i 200 mg. per 100 gr. (fonte sanisapori.ejarvis.eu)

Il calcio

Il calcio è il minerale più abbondante presente nell’organismo (circa 1.250 g nell’adulto, pari al 2% del peso corporeo) e il principale costituente di ossa e denti. Fondamentale per la formazione e l’integrità della struttura ossea, il calcio assicura anche la regolazione di molti processi metabolici.

Il 99% del calcio presente nell’organismo è concentrato nelle ossa e nei denti e svolge una funzione plastica. Importante per accrescere la densità ossea negli adolescenti, la sua adeguata assunzione è essenziale in seguito per ridurre la perdita di tessuto osseo e prevenire l’osteoporosi. Il calcio svolge anche una funzione bioregolatrice in molti processi metabolici assicurando il mantenimento dell’equilibrio acido-base, i processi di coagulazione del sangue, la permeabilità delle membrane cellulari, la trasmissione degli impulsi nervosi, la contrazione e il rilassamento dei muscoli, la pressione arteriosa, la liberazione e attivazione di ormoni ed enzimi.

Tra gli alimenti più ricchi di calcio, il latte e i latticini, uova, pesce azzurro, legumi secchi, frutta secca, cereali (riso, orzo, avena, frumento), alcune verdure (cavoli, broccoli, carote, sedano, lattuga) e le acque da tavola che contengono tale minerale.

Il fabbisogno di calcio cambia a seconda delle fasi di vita e di alcune specifiche condizioni. Si passa dagli 800 mg giornalieri nella fascia d’età 4-8 anni ai 1.200-1.500 mg della fascia 9-18 anni. In età adulta si consigliano 1.000 mg, fatta eccezione per le donne in allattamento a cui si raccomandano 1.200-1.400 mg al giorno. Nella terza età, infine, le dosi consigliate oscillano dai 1.200 ai 1.400 mg. La presenza di adeguati livelli di vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.
Dosaggi troppo elevati possono determinare accumulo del minerale nei reni o sulle pareti arteriose, con conseguente formazione di calcoli e restringimento dei vasi.

Una carenza di calcio può determinare demineralizzazione ossea e osteoporosi, fino a quadri più gravi rappresentati da rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti. Carenze più lievi possono manifestarsi con i seguenti sintomi: spasmi e crampi muscolari, palpitazioni cardiache, irritabilità, disturbi del sonno, emorragie (fonte http://glossario.tuttovitamine.it/)

Il magnesio

Il magnesio è un elemento essenziale alla vita, di cui gran parte della popolazione è carente.

È utile nella vita di tutti i giorni e nelle attività sportive.

Una funzione fondamentale della vita e della natura in genere (comprese le masse cosmiche) è il meccanismo di contrazione/espansione. Come criterio generale possiamo dire che nell’organismo il magnesio sovrintende alla fase di espansione.

Sono state individuate nell’uomo più di 300 reazioni biochimiche (enzimatiche) che l’utilizzano, ed è fondamentale nella produzione di energia (a partire dal glucosio) e nella sintesi proteica.

Per questo la sua carenza a livello subclinico (che non dà una patologia diretta) è cofattore, e spesso elemento primario di molte patologie.

Questa lista, apparentemente eterogenea, acquista un significato semplice esaminando le principali caratteristiche del magnesio.

Iniziamo la relazione con lo stress, l’elemento centrale delle patologie moderne.

Sotto stress(o meglio distress) l’organismo lo usa massicciamente, a causa della sua capacità calmante ed equilibrante. D’altra parte, in un circolo vizioso, con la sua carenza, il livello di stress aumenta.

In naturopatia la carenza di magnesio è ben conosciuta, e all’indagine iridologica si rivela nettamente. L’iride presenta degli archi di cerchio ampi, di una forma che richiama le smagliature. Questi hanno un nome molto azzeccato: anelli di crampo.

Infatti il magnesio gioca un ruolo primario nel mantenere l’elasticità delle cellule, che in particolare si riflette anche a livello della tensione i muscoli, soprattutto in stato di riposo (tono muscolare).

Uno dei primi sintomi della sua carenza è una sensazione di tensione muscolare, spesso lievissima, di cui non ci si accorge se non ce la fanno notare, ma sottilmente irritante.

Questa può sfociare poi in veri propri crampi.

L’effetto stress e tensione muscolare portano a dolori, anche delle ossa, esaurimento, ipereccitabilità ecc.

È nota anche che il magnesio ha la funzione di regolazione del battito cardiaco e più in generale la sua azione è importante nel corretto funzionamento di tutto il sistema cardiovascolare.

Il magnesio ha un ruolo importante nel sistema nervoso col suo forte effetto calmante sulle cellule neurali; in carenza, le cellule nervose non trasmettono bene i messaggi, ed entrano in uno stato di ipereccitabilità.

Nella produzione di energia e nella sintesi proteica, la carenza di magnesio provoca debolezza, fino all’astenia, ed inappetenza.

Un altro ruolo molto importante è la relazione con il potassio (elemento importante per l’accrescimento, i muscoli e l’equilibrio del sodio) e del calcio. Dunque il magnesio è importante anche nel sistema osteoarticolare.

È molto utile anche nella sindrome premestruale, SPM, per il suo effetto calmante, tonico ed energetico.

L’effetto di mantenimento del tono vascolare lo rende utile anche per le cefalee muscolotensive.

Il magnesio viene consumato, e quindi va riequilibrato,  in patologie come il diabete, ipertiroidismo, iperattività surrenalinica.

È ovviamente indicato per le attività sportive e fisiche.

Il magnesio forma con il calcio e con il fosforo il tessuto osseo, mentre solo una piccola quota è localizzata nei liquidi intracellulari e nel plasma. Il fabbisogno giornaliero per l’uomo adulto ammonta a 300-500 mg ed è facilmente soddisfatto grazie alla sua presenza in numerosi alimenti come: noci, cacao, semi di soia, fagioli, grano intero e tutti i vegetali verdi (il magnesio è infatti parte integrante della clorofilla).

L’assorbimento avviene a livello dell’intestino tenue ed è favorito dal contenuto plasmatico di vitamina D, mentre è inibito da elevate concentrazioni di calcio, proteine, fosfato della dieta, da diarrea e da alcolismo cronico.

Mentre il Magnesio non ostacola l’assorbimento del Calcio, il Calcio inibisce l’assorbimento del Magnesio.

L’eliminazione di magnesio si ha con le feci e con l’urina. I diuretici, alcuni antibiotici e il diabete mellito aumentano notevolmente l’escrezione renale di magnesio. In queste condizioni o per scarso assorbimento si può avere ipomagnesemia che si manifesta con anoressia, nausea vomito, aumento dell’eccitabilità muscolare, vasodilatazione, aritmia e coma.
Al contrario un aumento del magnesio plasmatico determina depressione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) causando torpore, prostrazione, disturbi dell’attività cardiaca e respiratoria (evenienza piuttosto rara che verifica quando la quota di magnesio eliminata con l’urina aumenta a causa di una scarsa funzionalità renale o surrenale accompagnata ad una diminuita secrezione di aldosterone).

Tuttavia la cottura dei cibi riduce sensibilmente la presenza di magnesio negli alimenti.
Il tipo di alimentazione che spesso mantengono gli adolescenti e i ragazzi più giovani, è un buon motivo per questo tipo di carenze: panini, pizze e pranzi veloci sono veri e propri nemici di una dieta sana e bilanciata. I primi sintomi sono insonnia, nervosismo e a tratti stati depressivi.

Basta prestare maggiore attenzione alla dieta, evitare l’ uso e l’ abuso di lassativi, alcol e diuretici.

In cardiologia è usato nella terapia della torsione di punta, una aritmia mortale, infatti il esplica una attività anti aritmica.

E’ usato anche nell’infarto acuto e riduce in modo sensibile la mortalità.

Studi hanno anche dimostrato la sua importanza prevenzione e terapia del diabete di tipo II.

Aiuta anche a regolare l’equilibrio acido-alcalino dell’organismo.

Aiuta inoltre ad utilizzare le vitamine del complesso B e le vitamine C ed E.

E’ di aiuto durante la crescita ossea ed è necessario per un buon funzionamento dei nervi e dei muscoli, compreso quello cardiaco.

Secondo alcuni studi il magnesio è associato alla regolazione della temperatura corporea.

La vitamina D è necessaria per una piena utilizzazione del magnesio.

L’acido ossalico presente negli spinaci e l’acido fitico presente nei cereali, formano dei sali che fissano il magnesio dell’organismo.

Il magnesio aiuta a controllare vertigini, debolezza e spasmi muscolari, cardiopatie e ipertensione e instaura un giusto equilibrio del pH.

Giuste dosi di magnesio possono aiutare a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue e a mantenere le arterie in buona salute.

E’ importante per la formazione di ossa e denti. E’ il magnesio, e non il calcio, il responsabile della formazione di quello smalto dei denti che resiste alle carie. Indipendentemente dalla quantità di calcio che si ingerisce, in mancanza di magnesio non si avrà la formazione di uno smalto resistente.