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I sette Peccati capitali della Dieta occidentale

errori alimentariL’elenco dei peccati capitali della dieta occidentale è stato stilato da uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, prima firma Loren Cordain  del Department of Health and Exercise Science della Colorado State University.

  • Partiamo dal consumo eccessivo di zuccheri e cereali raffinati, responsabile di disturbi del metabolismo glicemico. Esagerare con prodotti raffinati, ne parlavamo qualche giorno fa a proposito del riso bianco, accresce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2.
  • Grassi saturi a go go. Idrogenati e di origine animale perdipiù. Sono i peggiori, responsabili di processi infiammatori nell’organismo. Facciamo invece un uso troppo esiguo di grassi polinsaturi, come quelli contenuti nel pesce, utili per mantenere sani il cuore ed il cervello.
  • Puntiamo troppo sui carboidrati per nutrirci e, vedi punto 1, non facciamo distinzione tra integrali e raffinati. Una distinzione che invece è determinante per mangiare sano.
  • Consumiamo poca frutta e verdura. Ci manteniamo al di sotto delle cinque porzioni giornaliere consigliate e questo ci causa un deficit di vitamine e sali minerali fondamentali per l’organismo quanto, se non addirittura più, degli altri nutrienti.
  • Mangiamo troppi alimenti di origine animale. Questo altera l’equilibrio acido/base che va mantenuto stabile con un maggiore apporto di frutta e verdura rispetto a grassi e proteine animali.
  • Troppo sodio nella dieta. Il sale si nasconde negli alimenti preconfezionati. Occorre controllare le etichette e ridurre anche quello aggiunto ai piatti fatti in casa.
  • Poche fibre. E ancora una volta torniamo al punto 1 che a questo punto, appare evidente, è il difetto peggiore tra quelli elencati: mangiamo troppi cereali raffinati a discapito di quelli integrali che contengono un apporto più alto di fibre e che sarebbero dunque da preferire.

Intervenire su queste cattive abitudini alimentari ridurrebbe drasticamente il rischio di numerose malattie metaboliche, come il diabete, ma anche le probabilità di insorgenza di diversi tipi di tumori. Già, perché il cancro, in almeno il 30% dei casi, è legato in qualche modo a quello che mangiamo.

(fonte www.benessereblog.it)

La Dieta Migliore è quella classica: più Sport e Meno Grassi

Per dimagrire davvero la dieta migliore è quella classica, ovvero un’alimentazione sana ed equilibrata, che prevede più sport e meno grassi. Addio alle diete di moda dunque, molto spesso lanciate dai loro inventori solo per guadagnare. Ci sono senza dubbio diete di moda che vi consentono di perdere molti chili subito, ma il peso viene ripreso in pochissimo tempo. “Non seguite le tendenze. I risultati si ottengono solo con i sistemi della vecchia scuola” ammoniscono i ricercatori dell’Università di Boston che hanno condotto una recente ricerca. Ecco quindi tutti i consigli per un’alimentazione equilibrata e il fitness migliore per ottenere risultati visibili ma anche che durino nel tempo.

La dieta classica per dimagrire davvero
Molti lo sospettavano da tempo, ma ora arriva anche uno studio condotto a Boston dal Beth Israel Deaconess Medical Center e dalla Harvard Medical School che sottolinea come, le diete di moda e quelle delle star siano esempi da non seguire perchè totalmente inutili e spesso anche pericolose. Il modo migliore per dimagrire e per non riprendere i chili persi velocemente è quello tradizionale, ovvero l’esercizio fisico combinato con una dieta ipocalorica. Niente diete miracolose, che secondo i ricercatori non esistono, ma un po’ di sacrificio, pasti ipocalorici e tanto movimento. Addio quindi alle diete, più dannose che altro, amate dalle star ma anche a pillole e beveroni che prometterebbero un dimagrimento rapido e senza sacrifici.

La scienza dimostra che le diete alla moda non funzionano
I ricercatori di Boston, guidati da Jacinda M. Nicklas hanno così preso in esame i dati di 4.021 persone obese che avevano preso parte, tra il 2001 e il 2006, al programma governativo chiamato “National Health and Nutrition Examination Survey”. Si trattava di una ricerca, svolta dal Centers for Disease Control and Prevention, che aveva come protagonisti giovani obesi con un indice di massa corporea pari o superiore a trenta. Il 63% degli obesi, da più di un anno, cercava una dieta per perdere i chili di troppo. Ogni persona seguiva una dieta diversa: iperproteica, con pillole e bevande dimagranti e anche diete equilibrate e sane. “Con il nostro studio abbiamo voluto valutare il grado di produttività delle diverse strategie di dimagrimento, nell’obiettivo di identificare quelle più efficaci”, ha detto Nicklas, la coordinatrice dello studio. Come previsto, i dati finali hanno confermato che la dieta migliore è quella tradizionale, ovvero un mix di alimentazione equilibrata e fitness. “La maggior parte dei ‘dimagriti’ – ha detto la ricercatrice – aveva conseguito il risultato mangiando meno grassi e facendo più sport, piuttosto che ricorrendo a diete particolari o al consumo di prodotti dietetici e pillole senza prescrizione medica”.

La dieta che funziona davvero
E’ stato dunque scientificamente dimostrato che la dieta che funziona davvero è quella classica, un mix di alimentazione equilibrata e sport. Christina Wee, co-direttrice del Dipartimento di Medicina Generale e Assistenza Primaria del Beth Israel Deaconess Medical Center ha infatti sottolineato: “In giro ci sono tantissime diete alla moda e costosi medicinali da banco il cui funzionamento è ancora tutto da provare. È fondamentale che chi ha intenzione di intraprendere un percorso di dimagrimento ne parli prima con il suo medico, così da evitare inutili perdite di tempo, salute e denaro”. Non esistono scorciatoie o metodi miracolosi per chi vuole perdere peso ma solo tanta costanza, movimento e qualche rinuncia a tavola!

(Fonte dieta.pourfemme.it)

Diabete, i Cibi per Regolarizzare la Glicemia

Sono circa 3 milioni gli italiani malati di diabete e purtroppo il trend è in continuo aumento. Per contrastare questo disturbo è necessario lavorare su due livelli differenti: la dieta e l’attività fisica. Sono tanti gli approfondimenti, sul nostro sito, dedicati allo sport come medicina preventiva, per questo motivo approfondiamo un altro aspetto interessante quanto importante: i cibi che possono regolare gli zuccheri nel sangue. Esistono, infatti, degli elementi in grado di stimolare alcuni enzimi importanti nella regolazione della glicemia. La glicemia è quel valore che indica la concentrazione di glucosio nel sangue e, in assenza di patologie, dovrebbe essere tra i 65-110 mg/dl.

L’oscillazione della glicemia dipende dall’assunzione di carboidrati. Ricordiamo che secondo i dettami della Dieta Mediterranea, i carboidrati dovrebbero coprire il 45 percento del fabbisogno nutrizionale quotidiano. In questo modo, in teoria si può contrastare quella che in termine tecnico viene chiamata iperglicemia. È necessario quindi non solo non sforare quanto indicato dal regime italiano, ma evitare tutti i cibi con zuccheri aggiunti, preferendo quelli senza zuccheri o i prodotti integrali. Inoltre, è necessario fare molta attenzione all’alcol.

I cibi che regolano la glicemia

I cibi contro il diabete sono il carciofo, la cicoria, l’aglio, la cipolla e le mele. Tutti contengono la fibra solubile, in grado di regolare la quantità di glucosio presente nel sangue. È ovvio che questo ingrediente “magico” è contenuto in generale in tutta la frutta e la verdura, ma bisogna stare attenti a che questi vegetali non siano a loro volta troppo ricchi di zuccheri. Tenete poi in considerazione, che alcuni formaggi, come i caprini o quei tipi provenienti da ruminanti di alpeggio (fontine, asiago) sembrano essere molto utili nel migliorare la glicemia, a detta di molti e interessanti studi.

Diabete e frutta

La frutta contiene moltissimi zuccheri e ovviamente non è facile stabilire quanto sia un alimento adatto a un diabetico oppure no. Ci sono esperti che vietano il consumo e nutrizionisti che invece consigliano di evitare alcune qualità. In realtà non esiste una regola precisa, piuttosto è importante stare attenti alle quantità: mangiare mezzo caco inserito in un’alimentazione ben equilibrata può non dare fastidio, quanto invece un paio di cachi dopo uno piatto di pasta potrebbero creare gravi problemi. Una porzione ideale di frutta non dovrebbe superare i 15 grammi di carboidrati. Tenete poi in considerazione che più il frutto è ricco di fibre, minore è il picco glicemico. Evitate sempre i fichi, le banane, l’uva, la frutta secca e i cachi. Inoltre, fate molta attenzione anche ai succhi di frutta, soprattutto se contengono zucchero aggiunto.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il diabete nel 2030 diventerà la quarta causa di morte in Europa. Non c’è quindi da scherzare e questo dovrebbe essere un buon motivo per iscriversi in palestra e per fare un po’ di sano movimento. (fonte dieta.pourfemme.it)

I segreti del Lampone: brucia Adipe, tonifica la Pelle grassa e stimola la crescita di Capelli

Il chetone ricavato dal lampone lavora infatti come ‘fat burner‘, brucia grasso ed è quindi utile a chi desidera perdere peso. Ribadiamo che non si tratta di un farmaco, ma di un integratore dietetico utile anche per chi è naturalmente portato ad avere la pelle grassa – ne migliora l’elasticità, e nel trattamento della calvizie.

A livello chimico, i chetoni del lampone non sono così diversi dalla capsaicina.

Il chetone del lampone è in grado diridurre le cellule adipose e ad aumentare la velocità  dei processi metabolici. Non bisogna dimenticare infatti che una delle principali cause dell’obesità sono i blocchi a livello digestivo ed intestinale, che portano il nostro organismo ad una cattiva assimilazione dei nutrienti e ad uno stoccaggio eccessivo delle cellule grasse.

L’occasione per parlare di integratori chetonici a base di lampone l’ha data uno studio condotto da ricercatori giapponesi. I chetoni del lampone aiutano a ridurre le cellule adipose e bruciare il grasso immagazzinato, ma giocano anche un ruolo importante nell’aumento dell’elasticità cutanea, stimolando altresì la crescita di nuovi capelli nei soggetti colpiti da alopecia. (fonte http://www.viveremeglio.it)

I Popcorn miniera di Antiossidanti, ne hanno piu’ di frutta e verdura. Ma i Grassi dove li mettiamo?

I popcorn conterrebbero più polifenoli, sostanze dal prezioso potere antiossidante, rispetto a frutta e verdura. Queste, almeno, le conclusioni di uno studio condotto da un team americano e presentato al 243mo Meeting dell’American Chemical Society (Acs), a San Diego.

Joe Vinson della Scranton University in Pennsylvania, pioniere nell’analisi dei componenti salutari presenti in cioccolato, noci e altri alimenti, ha spiegato – dopo aver condotto test accurati e confronti – che i polifenoli sono più concentrati nei popcorn, rispetto a quanto accade nelle verdure e nella frutta, dove sono più diluiti in acqua.

Inoltre nella parte ‘dura’ del popcorn, quella che tende a incastrarsi nei denti, c’è la più alta concentrazione di polifenoli e fibre in assoluto.

Sarà anche così, ma di sicuro la tabella nutrizionale per 100 grammi di popcorn cotti con olio (vedi qui sotto) lascia pochi dubbi su cosa sia preferibile tra una bomba ipercalorica come questa oppure frutta e verdura:

(fonte www.freshplaza.it)

Consigli per Abbassare il Colesterolo

Un tasso di colesterolo alto e l’essere golosi sono due concetti che non vanno d’accordo e spesso è difficile placare i propri desideri culinari e rispettare le rigide regole di un’alimentazione controllata. Nel post di oggi vi propongo alcuni accorgimenti per abbassare il colesterolo, da seguire a casa, al ristorante e quando andate a fare la spesa per non togliersi alcuni sfizi, ma non far alzare questo valore.

Se avete tendenza ad avere il colesterolo cattivo dovete eliminare i grassi di origine animale e questi si trovano nei formaggi, salumi, panna e burro. Cominciate dall’eliminare il burro. Anche per condire i vostri pasti meglio preferire l’olio che il burro. Condite o insaporite le vostre pietanze con olio di oliva, di colza, di soja, di girasole, ma evitate invece quello di palma, anche questo ricco di grassi. I grasi Omega3 tra i vari effetti benefici vantano quello di svolgere un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare.

Anche quando cucinate basta fare un pò di attenzione, evitando soffritti e condimenti esagerati. Preferite una cottura al vapore, o stufata, o al forno con poco olio, magari messo a crudo, aglio, limone e spezie. Evitate come detto sopra i latticini come il formaggio. Se siete dei grandi consumatori di yogurt, evitate quello greco perchè ricco di grassi saturi, animali. Evitate biscotti e altri dolci che spesso hanno grassi nascosti. Al ristorante, se siete degli abitudinari di pasti consumati fuori casa, ordinate riso o verdure, evitate patatine fritte e carne rossa. (fonte www.mondobenessereblog.com)

Alimenti poveri di Colesterolo per mantenere sano il Cuore e non ingrassare

Una dieta sana, specie per il cuore, deve privilegiare gli alimenti poveri di colesterolo, ovvero, privi di quei grassi di origine animale o vegetale colpevoli di “intasare” le nostre arterie e danneggiare l’apparato cardiocircolatorioIctus, ischemie e infarti sono anche conseguenza di un’alimentazione troppo ricca di colesterolo, tant’è vero che quando andiamo fare le analisi del sangue, controlliamo che i valori della colesterolemia totale non superino la soglia limite di 200. Cosa bisogna mangiare per ridurre tali livelli?

Ovviamente cibi “magri”, ma soprattutto alimenti che bilancino la produzione di colesterolo “cattivo” LDL, con quello “buono” HDL. Tanto per intenderci, via libera a pesci “grassi” come il salmone, pieni di Omega3, ed evitate manzo, frattaglie e tuorlo delle uova. Inoltre, off limits ai dannosissimi grassi vegetali idrogenati (come molte margarine), e consumo limitato di grassi animali saturi come quelli contenuti nel burro e nelle carni rosse.

Ma occhio anche agli snacks e al cibo spazzatura dei fast foods, che sono pieni proprio di colesterolo “cattivo”, e per di più, non ci apportano nulla di buono dal punto di vista nutrizionale. Ecco una lista di alcuni degli alimenti sicuramente privi di colesterolo da non far mai mancare sulla nostra tavole:

  • Oli vegetali
  • Legumi
  • Cereali, meglio se integrali, sotto forma di farine, pasta, pane, polenta, riso. Attenzione, invece, ai prodotti da forno sia di pasticceria che industriali, perché di norma contengono condimenti come burro, strutto e margarina
  • Verdure e ortaggi di tutti i tipi, inclusi i tuberi come le patate
  • Soia e derivati
  • Frutta fresca

Scegliere alimenti poveri di colesterolo, cucinati in modo sano (al vapore, ad esempio), significa non solo mantere il proprio cuore in ottima salute, ma anche non ingrassare e poter sfoggiare una linea impeccabile! (fonte salute.pourfemme.it)

La Dieta a basso contenuto di Grassi protegge la Memoria

Mangiare pesce, verdura, fagioli, frutta e cereali integrali riduce il rischio di avere disturbi della memoria e problemi di concentrazione in età avanzata. La dieta mediterranea, secondo studi precedenti preserva dallo sviluppo della demenza. Ora uno studio fatto ad Uppsala, in Svezia, ha rilevato che la dieta può anche ridurre il rischio del declino delle abilità cognitive.

Uno studio fatto su 560 uomini di 82 anni ha mostrato che coloro i quali si nutrivano con pasti a basso contenuto di grassi, seguendo una dieta mediterranea avevano il 70 per cento meno rischio di avere problemi cognitivi.  (fonte /www.freshplaza.it)

Grassi

Detti anche lipidi, i grassi sono sostanze nutritive che svolgono nell’organismo una funzione energetica, limitano la dispersione di calore e isolano termicamente il corpo dall’ambiente esterno. Essi partecipano inoltre alla formazione di ormoni e cellule e sono indispensabili per l’assorbimento delle vitamine A-D-E-K-F.

Distinguiamo grassi di origine animale e vegetale:

Grassi di origine animale: lardo, burro, strutto

Grassi di origine vegetale: margarina, oli vegetali.

Mentre dal punto di vista calorico i grassi apportano sostanzialmente la stessa quantità di calorie (9 Kcal per grammo), dal punto di vista nutrizionale essi si differenziano per la qualità degli acidi grassi presenti e per la presenza o meno di colesterolo. Una volta ingeriti infatti i grassi vengono scissi in acidi grassi (saturi e insaturi) e glicerina.

Mentre gli acidi grassi saturi, contenuti nel burro, nel grasso di maiale, nella margarina e nell’olio di semi di arachide, sono più difficili da digerire, gli acidi grassi insaturi, contenuti nell’olio di oliva, nell’olio di mais, nell’olio di soia e nell’olio di fegato di merluzzo, risultano più salutari proprio grazie alla loro maggiore digeribilità e all’assenza di colesterolo, presente esclusivamente negli acidi grassi saturi.

Cibi ad elevato contenuto di acidi grassi saturi

Sono rappresentati soprattutto dai prodotti lattiero-caseari (burro, formaggi, latte intero e panna), dalle carni grasse e da alcuni oli vegetali, soprattutto olio di cocco e di palma.

Cibi ad elevato contenuto di acidi grassi insaturi

Sono rappresentati da oli vegetali (olio di oliva e di semi), olive, noci, nocciole e pesci. Anche le carni bianche contengono discrete quantità di grassi polinsaturi.

Grassi idrogenati

Una nota a parte meritano i cosiddetti grassi idrogenati, ovvero grassi di origine vegetale insaturi sottoposti a un processo di lavorazione industriale denominato idrogenazione. Tale processo consiste nel rendere parzialmente saturi questi grassi allo scopo di renderli maggiormente duraturi (si conservano più a lungo), stabili (possono quindi essere riutilizzati più volte) e consistenti.

Tuttavia tale processo ha il limite di modificare la struttura chimica di questi grassi rendendoli particolarmente dannosi per la salute. Causa infatti la formazione di acidi grassi trans, responsabili dell’innalzamento del livello di colesterolo cattivo nel sangue ed espone, di conseguenza, al rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Cibi contenenti grassi idrogenati

Margarina, merendine, biscotti, dolci di produzione industriale, patatine fritte, pasta sfoglia confezionata, dadi per brodo. (fonte www.dietaland.com)

Colesterolo alto? Si può evitare facendo attenzione alla Dieta delle Vacanze

Il colesterolo alto si può evitare facendo attenzione alla dieta delle vacanze. Spesso le vacanze estive si configurano come un periodo in cui si tende ad esagerare in tema di alimentazione, concedendosi delle eccessi, che possono anche mettere in pericolo il nostro benessere. I nostri principali nemici sono i grassi contenuti in alcuni cibi.

Il segreto consiste nello scegliere gli alimenti giusti. Ma in caso di colesterolo alto cosa bisogna mangiare e quali sono i cibi da evitare? Nello specifico si dovrebbe cercare di basare la propria alimentazione soprattutto sui vegetali. Frutta e verdura in estate possono essere consumate liberamente. La frutta va bene anche come dessert dopo i pasti, basti pensare in questo senso alle fragole e all’anguria. Per quanto riguarda invece la carne, sarebbe da preferire quella di pollo. Il mirtillo si rivela un vero toccasana per tenere sotto controllo il colesterolo. In sostanza un’alimentazione corretta è essenziale per ridurre i valori del colesterolo. In estate al mare un’ottima idea potrebbe essere quella di ricorrere al pesce: sgombri, sardine e tonno possono essere consumati tranquillamente, senza mettere in pericolo la nostra salute. Per combattere il colesterolo le nostre abitudini alimentari dovrebbero essere soggette ad un processo di revisione generale, in modo che, complice il rilassamento, non si corra il rischio di far aumentare i valori del colesterolo, determinando disturbi e il rischio di incorrere in differenti patologie. Insomma bisogna controllarsi anche in vacanza, per tornare a casa all’insegna del benessere psicologico, della forma fisica e delle buone norme salutari. (fonte www.tantasalute.it)