Archivi del mese: luglio 2011

Dieta delle Zucchine per la Cura della Pelle

Seguire una dieta a base di zucchine può fare molto bene alla pelle. Purtroppo questa verdura, spesso, non ha un gran sapore, ma, approfittando della bella stagione, potreste trovarne davvero di deliziose. Così come sono buonissimi anche i fiori. Ciò che rendere speciale questo tipo di cucurbitacee però sono le qualità: è ricco di sali minerali e di vitamine. Inoltre, sono una fonte di luteina, un carotenoide che ha effetti curativi sugli occhi e soprattutto sulla pelle. Questa è sicuramente una bella novità.

Spesso per proteggere la pelle si tende a mangiare solo delle gran carote o dei prodotti rossi, ricchi di carotenoidi. In realtà lo stesso effetto si può ottenere consumando zucchine. Che ne dite, vi sembra una valida alternativa?
 
Molti tolgono completamente la buccia. State però attenti, perché è proprio in quest’ultima che sono contenuti tutti gli elementi più preziosi. Quindi mi sento di fornirvi un classico consiglio della nonna. Se desiderate eliminarla, fatelo solo in parte. In questo modo la zucchina sarà più tenera, ma non perderà le sue potenzialità nutrizionali.
 
Inoltre, potete sceglierle se mangiarle cotte o crude. In insalata, proprio come i fiori, sono utile per scorta di vitamine e antiossidanti. Se poi li trovate un po’ sciapi, vi consiglio di aggiungere qualche pezzettino di acciuga. (fonte /dieta.pourfemme.it)

McDonald’s Dimezza le Patatine, Aggiunge la Frutta e Taglia Zucchero e Sale nei pasti per Bambini. Ma i Gadget non si toccano

Nonostante le dichiarazioni di intenti assai bellicose di qualche settimana fa, anche McDonald’s si è rassegnato ad aderire almeno parzialmente alle richieste sempre più pressanti delle autorità sanitarie e dei pediatri statunitensi e ha annunciato un giro di vite sui pasti per bambini.

Il colosso del fast food ha infatti dichiarato che, a partire da settembre, dimezzerà la porzione di patatine fritte, inserirà frutta fresca e forse, in futuro, verdure fresche, e ridurrà di due terzi le porzioni di fette di mele ricoperte di sciroppo di caramello. Il cambiamento dovrebbe interessare tutti i ristoranti della catena nel mondo entro il 2012, mentre entro il 2015 è prevista una riduzione del sale del 15 per cento e per il 2020 un generale abbassamento di grassi saturi e zuccheri.

In questo modo, le calorie dovrebbero calare del 20 per cento e non superare quota 600, senza variazioni di prezzo. Gli sforzi, pur degni di nota, sono comunque ancora incompleti, dal momento che sul fatto di allegare gadget e regali (espressamente vietato da una legge apposita a San Francisco, e in discussione in molti altri stati), la chiusura è tuttora totale.

McDonald’s segue di qualche giorno 19 tra le principali catene di fast food americane riunite nella National Restaurant Association (NRA), che avevano già deciso di modificare i pasti dedicati ai più piccoli: Burger King, per esempio, toglierà dai menu per bambini patatine fritte e bibite zuccherate, lasciandole come opzione extra, e in generale tutti inseriranno più vegetali freschi, farine integrali, prodotti caseari a basso contenuto di grassi, proteine di carni magre, e terranno i menù bambini al di sotto delle 600 calorie.

Secondo rilevazioni effettuate da McDonald’s nei grandi parchi a tema per bambini, i genitori apprezzano la presenza di ingredienti più sani ma difendono i propri figli di fronte al disappunto per l’assenza di patatine fritte e bevande gassate, dimostrando così che il cambiamento, per essere accettato, deve essere graduale.

In realtà, però, secondo diversi studi, l’atteggiamento dei ristoranti – soprattutto di quelli di cibo a buon mercato e di veloce fornitura – è fondamentale nella guerra contro l’obesità, perché gli americani e non solo loro tendono sempre di più a mangiare fuori casa almeno una volta al giorno e non riescono ad avere un reale controllo sulle calorie e sulla qualità del cibo che assumono; sta quindi a chi fornisce gli alimenti non eccedere nelle calorie, dare più spazio a cibi più sani e far sì che il consumatore sia consapevole di ciò che sta acquistando.

In particolare, quest’ultimo fattore sembra avere un ruolo fin qui forse sottovalutato: il British Medical Journal pubblica infatti in questi giorni uno studio sulle modifiche del comportamento dei clienti di 11 catene di fast food della città di New York dal 2008, anno dell’introduzione dell’obbligo di riportare sul menu le calorie dei piatti, a oggi.

Controllando le scelte di circa 7.300 consumatori prima dell’introduzione della norma e di 8.500 consumatori dopo la sua entrata in vigore, gli autori hanno dimostrato che chi va da McDonald’s oggi sceglie pasti con 44 calorie in meno e che in altre catene il calo arriva a 80 calorie. L’indicazione calorica, oltre a stimolare scelte più razionali, sembra aver avuto anche un impatto sui menu, perché dal 2008 aggi sono andati via via aumentando quelli ipocalorici così come le presenze di ingredienti meno ingrassanti quali salse, maionesi e latte a basso contenuto di grassi. (fonte /www.ilfattoalimentare.it)

Come prevenire i Problemi al Cuore causati dal Sodio

La frutta è la migliore arma per neutralizzare i danni del sodio, più pericoloso delle sigarette quando si tratta di provocare ictus e infarti.

A tavola gli italiani esagerano con il sale, il consumo quotidiano è addirittura il doppio della dose massima raccomandata.
Una tendenza pericolosa, che minaccia la salute del cuore più del fumo delle sigarette.
Basterebbero cinque grammi di sale in meno al giorno, per evitare i casi di infarti e di ictus.
Ma il problema è che non basta togliere la saliera in cucina, bisogna fare attenzione anche agli alimenti molto ricchi di sodio, come i formaggi e gli insaccati.
A questi comportamenti da bollino rosso, si può dire addio con un pochino di buona volontà.
Abituarsi a prodotti meno sapidi è possibile, a differenza del gusto dolce, quello salato non è innato.
E le papille gustative sono molto adattabili, nel giro di 15 giorni imparano ad apprezzare i sapori più delicati.
Per cominciare bisogna comprare comprare il pane toscano, che ha pochissimo sodio, poi occorre limitare i cibi in scatola o i piatti pronti surgelati perchè contengono i cosiddetti insaporitori, che rendono i preparati più appetitosi ma sono carichi di sale.
Ma il vero segreto è puntare sugli alimenti scaccia-sodio, ovvero la frutta e la verdura, che conpensano il sale ingerito.
Fanno bene soprattutto le mele, le albicocche, i finocchi, il sedano e le carote, tutti ricchi di potassio, che favorisce l’eliminazione del sodio.
E i benefici si vedono subito, basta ridurre di 2 grammi la dose quotidiana di sale e la pressione si abbassa di 6-8 mmHg nel giro di qualche giorno.
Se poi si vuole aggiungere anche una camminata di mezz’ora a passo svelto, quattro volte alla settimana, i valori scendono di altri 4-6mmHg. (fonte oknotizie.virgilio.it)

 

Bruciare più Calorie con i Cibi Giusti

Per bruciare più calorie mangiando, bisogna scegliere i cibi giusti. Non c’è scritto da nessuna parte che occorra digiunare o fare sport in modo esagerato. Secondo la “The active calorie diet“, consumare quotidianamente determinati alimenti può aiutare a perdere peso. La notizia già vi piace e come darvi torto. La cosa bella, inoltre, è che stiamo parlando di prodotti che sono sicuramente già presenti nelle vostre dispense. Ora vediamo meglio insieme i principi di questa dieta e poi fatemi sapere se avete avuto qualche beneficio: per vedere i primi risultati datevi almeno un mese di tempo.

Tra gli alimenti detti “Chewy Foods” (cibi da masticare a lungo), possiamo per esempio trovare le carni magre, le noci, la frutta e la verdura. In questo caso troviamo prodotti o di origine vegetale, quindi ricchi d’acqua, o con un alto valore proteico. Ricordiamo una cosa, il modo in cui si mangia è molto importante.
 
Infatti, masticare lentamente e fare piccoli bocconi, aiuta il corpo a smaltire meglio ciò che si sta mangiando oltre ad aumentare il senso di sazietà. Poi ci sono i cibi “Hearty” che sono la verdura, il riso e i cereali integrali, alimenti che sono ricchi di fibre e sono utili perché aiutano a saziare velocemente.
 
Esistono gli alimenti energizzanti, come il caffè, la cioccolata, ma anche il tè e sono in grado di potenziare il metabolismo anche dell’8%. Infine, i cibi dalla virtù riscaldante: peperoncino, cannella, zenzero, aglio, senape, aceto e chiodi di garofano, perfetti per bruciare le calorie. Usate un paio di alimenti brucia-grassi per ogni pasto. (fonte dieta.pourfemme.it)

Il Diabete si riduce con 150 minuti di Camminata a Settimana

Per combattere il diabete, bisogna fare movimento. Questa è una regola che vale un po’ per tutti i problemi legati al peso e alla salute. Secondo gli esperti, sarebbero necessari circa 30 minuti 5 volte la settimana di passeggiata. 150 minuti complessivi associati a una riduzione del peso, sono in grado di impedire lo sviluppo del diabete nel 60% dei pazienti intolleranti al glucosio. È una notizia interessante, inoltre si tratta di un consiglio non poi così difficile da mettere in pratica.

A sostenere questa tesi è Gerardo Corigliano, presidente dell’Associazione nazionale atleti con diabete (Aniad), intervenuto ieri a Roma alla presentazione dell’iniziativa ‘Trekking del Sen Tom’s‘, evento sostenuto dalla campagna ‘Buon Compenso del diabete’.
 
“I nostri sportivi grazie al loro impegno nelle diverse discipline, portano avanti l’informazione sulla malattia. Abbiamo sfatato anche il mito che un diabetico non possa fare immersioni subacquee. Nel nostro gruppo, infatti, ne abbiamo diversi”.
 
Insomma essere diabetici non significa cambiare totalmente la propria vita e rinunciare allo sport. Tra le attività sostenute dall’Associazione, infatti, ci sono il calcio, la corsa, il basket e lo sci. E poi i più pigri si facciano solo una bella passeggiata, va bene lo stesso. (fonte dieta.pourfemme.it)

Dimagrire alleandosi con il Sole

È facile: basta combinare i cibi giusti e l’energia del sole.

Non è solo un effetto ottico: un corpo abbronzato appare più sodo, più tornito, in certi casi addirittura più magro. Il merito è dell’efficacia “riducente” dei raggi solari, che aiutano davvero a riattivare il metabolismo e a sciogliere i depositi di adipe localizzato. Ma per trasformare il calore del sole in un alleato snellente è necessario utilizzare in sinergia i cibi che agiscono contemporaneamente come antiossidanti, snellenti e rassodanti. La frutta colorata abbronza e “asciuga” Prima di tutto, ecco qualche regola dietetica. Sotto il sole vanno evitati gli alcolici, il sale e lo zucchero, che riempiono i tessuti di radicali liberi, mentre per ripristinare i sali persi attraverso la sudorazione bisogna bere almeno 2 litri di acqua al giorno: una pelle idratata rimane colorata più a lungo e non si squama e, in più, i liquidi migliorano l’assorbimento del betacarotene, il pigmento che stimola la formazione di melanina. Ne sono ricchi frutta e ortaggi di color giallo-arancio e verde (da gustare rigorosamente crudi, con olio d’oliva se si tratta di verdure, e succo di limo per la frutta), come albicocche, pesche, papaia, nespole, melone, kiwi, avocado, ma anche rucola, tarassaco, spinaci, peperoni, carote e soprattutto i pomodori, che sono una miniera di licopene, un autoabbronzante e un tonico metabolico naturale di grande efficacia. Sempre a tavola, tra le proteine vanno preferite quelle vegetali, presenti nei legumi, nella soia e nell’olio di girasole, da alternare a sarde, tonno, merluzzo (rigorosamente al forno o in carpaccio), che forniscono i preziosi acidi grassi Omega 3 e 6, dall’azione protettiva a livello cutaneo e stimolante a livello intestinale. (fonte /www.riza.it)

Colesterolo Alto? Combattilo con la Dieta

Il colesterolo alto è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Sono diversi i motivi per cui il colesterolo aumenta e supera i valori normali; in ogni caso correggere la dieta e fare attività fisica sono le misure minime da prendere quando il colesterolo è alto.

La dieta contro il colesterolo alto prevede un introito limitato di grassi e di calorie. Oltre a cercare di ridurre i grassi nel sangue, chi ha il colesterolo alto deve tenere sotto contro il peso; il sovrappeso e l’obesità, infatti, soprattutto quando questa è centrale, ossia localizzata sulla pancia e sui fianchi, sono altri fattori di rischio cardiovascolare; più numerosi sono tali fattori, maggiore è il rischio di andare incontro a patologie del cuore e dei vasi e a eventi quali infarto e ictus.

Ma come deve essere, esattamente, una dieta contro il colesterolo alto?

  • Bere molta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno ed evitare alcolici, bevande gassate e bevande zuccherate;
  • Mangiare a intervalli regolari, non saltare mai i pasti e programmare uno spuntino a metà mattina e uno a metà pomeriggio per non arrivare affamati ai pasti principali;
  • Seguireuna dieta varia, ricca di frutta e di verdure di stagione; evitare i piatti pronti;
  • La dieta contro il colesterolo alto prevede la riduzione al minimo dei condimenti grassi e consiglia, tra questi, di usare solo l’olio extravergine di oliva;
  • Non esagerare con il consumo di zuccheri; eliminare dalla dieta torte e dolci industriali e preferire quelli caserecci;
  • Il pane ideale per la dieta contro il colesterolo alto è quello semplice, fatto quindi con acqua, farina, lievito e un po’ di sale; va invece evitato il pane condito o farcito; pane e pasta è meglio che siano integrali;
  • Leggere sempre le etichette degli alimenti confezionati e ed evitare quelli con più di 16 grammi di grassi per 100 grammi di prodotto;
  • La dieta contro il colesterolo alto richiede un consumo limitato di carne, che deve comunque essere magra; togliere sempre il grasso visibile, evitare frattaglie, wurstel, zampone, cotechino, salsiccia e cibi simili;
  • Limitare il consumo di insaccati e tra questi preferire prosciutto crudo e speck, che vanno comunque, sempre, privati del grasso;
  • Contrariamente a quanto a volte si pensi, i prodotti caseari non sono del tutto proibiti a chi ha il colesterolo alto, ma occorre preferire ricotta vaccina (che è più magra), yogurt magro, latte scremato, o al massimo parzialmente scremato, e ridurre il consumo di tutti gli altri formaggi;
  • Non mangiare più di due uova a settimana;
  • La dieta per chi ha il colesterolo alto deve essere ricca di pesce, che va portato in tavola almeno due volte a settimana; l’ideale è il pesce azzurro, meglio evitare, invece, frutti di mare, molluschi, crostacei, baccalà, stoccafisso, anguilla e salmone;
  • Consumare almeno due porzioni di verdura al giorno, a patto che non sia fritta, in pastella o comunque preparata con troppi grassi; le patate non sostituiscono la verdura, ma il pane e la pasta;
  • Consumare due o tre porzioni di frutta al giorno, preferendo quella meno calorica;
  • Incrementare il consumo di legumi;
  • Infine, chi ha il colesterolo alto deve fare attenzione ai metodi di cottura; i cibi vanno cotti ai ferri, alla brace, al vapore, alla griglia, al forno (senza grassi e con aggiunta di aromi e limone), al sale, bolliti; le fritture e i soffritti devono essere invece un’eccezione.
  • La dieta contro il colesterolo alto va abbinata a un’attività fisica di tipo aerobico, almeno tre volte a settimana. La natura e la durata ideale del singolo allenamento dipendono dalle condizioni di salute generale e dall’età della persona che soffre di colesterolo alto. Per esempio, un uomo di 30/ 40 anni in buono stato di salute potrà dedicarsi a 20/ 30 minuti di jogging, mentre uno di 60 anni dovrà preferibilmente optare per passeggiate veloci della durata di 30 minuti circa.
  • In ogni caso, né la dieta contro il colesterolo alto né l’attività fisica ideale possono essere scelti in completa autonomia; è necessario chiedere sempre il parere del proprio medico curante (fonte www.cure-naturali.it)

Redbull, gli ingredienti attivi: una bevanda pericolosa che dovrebbe essere bandita in Italia come accade in Francia e Germania

La Red Bull una delle bevande molto amate dai giovani è in questi giorni a ferro e fuoco, nonchè sulla bocca di tutti, per via di tracce di cocaina trovate al suo interno.

Vediamo invece gli ingredienti che la caratterizzano e capire come faccia a “mettere le ali”. possiamo scoprirne alcuni noti come la caffeina e il glucosio ma altri sconosciuti ai più (almeno per quanto riguarda il meccanismo d’azione) come la Taurina e l’ Inositolo: la prima è illegale in alcuni Paesi e la seconda ha lo stesso meccanismo d’azione degli antidepressivi.

Ecco quindi gli ingredienti attivi della Redbull, responsabili dell’incremento delle energie:

Glucosio – Chiaramente il glucosio è zucchero. Le cellule usano lo zucchero per convertirlo rapidamente in energia e questo fornisce un incremento energetico a breve termine.

Taurina – la Taurina è un aminoacido prodotto naturalmente dal corpo umano. Ogni lattina di Redbull contiene 1000 mg di Taurina, che aiuta a far muovere attraverso le cellule minerali come il potassio, il sodio, il calcio e il magnesio; questo aiuta a generare impulsi nervosi. Ci sono state numerosi controversie sugli effetti negativi che possono avere per l’organismo livelli troppo alti di Taurina, ad esempio molti studio hanno evidenziato il rischio di ipertensione, e ciò ha portato alcuni paesi a vietare la commercializzazione della Redbull e di tutte le altre bevande contenenti Taurina. La vendita è a tutt’oggi proibita in Danimarca, Francia, Uruguay e Norvegia; in questi paesi è prevalsa una politica preventiva, certamente più sicura per i cittadini, in quanto hanno deciso che anche un piccolo dubbio sugli effetti della taurina dovesse bloccarne la vendita.

Glucuronolattone – Il Glucuronolattone è un precursore della taurina. E’ stato dimostrato che il suo uso aumenta la memoria e la concentrazione, ha anche effetti stimolanti e effetti simili a quelli ottenuti con gli antidepressivi.

Inositolo – L’Inositolo serve ad alzare rapidamente l’umore e a fare in modo che il cervello usi meglio la serotonina. Questo meccanismo d’azione è simile a quello di molti farmaci antidepressivi come lo zoloft e il prozac. Alcuni studi hanno recentemente dimostrato che l’Inositolo, che si trova in grandi quantità nei nervi del midollo spinale, nel cervello e nel fluido cerebro-spinale, può aiutare nel trattamento di alcune patologie come i disordini bipolari, la depressione e gli attacchi di panico.

Niacina – La Niacina è la Vitamina B3 che aiuta nella produzione di energia; metabolizza l’energia partendo dai grassi e dai carboidrati.

Vitamina B5 o D-pantotenolo – La Vitamina B5 è conosciuta per il suo effetto postivo sull’umore e sull’energia, aiuta a trasformare i grassi in energia e aumenta il metabolismo.

Vitamina B6 – Aiuta la produzione di globuli rossi e permette un migliore utilizzo dell’ossigeno. Oltre tutto aiuta a liberare gli zuccheri depositati nell’organismo per usarli nella produzione di energia.

Vitamina B12 – La B12 come la B6 aiuta la produzione di globuli rossi permettendo così un migliore utilizzo dell’ossigeno. Aumenta anche il metabolismo dei grassi e delle proteine.

Caffeina – La Redbull contiene 80.0 milligrammi di caffeina per lattina, circa il doppio di qualsiasi altro soft drink. La caffeina fornisce energia bloccando l’uso dell’adenosina da parte del cervello. Bloccando l’adenosina il corpo rilascia adrenalina che tiene svegli.

In effetti, il nemico non è la Redbull bensì la combinazione di dosi eccessive di zucchero unite alla caffeina e alla taurina. Questa combinazione la si può trovare nella maggior parte delle bibite energetiche. (fonte sanisapori.ejnews.eu)

Perché passare a una Dieta di Cibi Crudi

Leggo ancora su http://www.crudismo.org  e riporto…

Gli alimenti vivi sono la chiave della nostra salute e longevità. Permettono al nostro corpo di funzionare come è stato progettato. Il nostro corpo si è evoluto nel corso di un periodo di oltre 4 milioni di anni. Per 3.950.000 di quegli anni abbiamo mangiato solo cibi crudi, vivi. È solo di recente che abbiamo cominciato a mangiare cibi cotti. Quando guardiamo gli altri mammiferi in natura, non vediamo alcuna significativa incidenza delle malattie che sono diventate diffusamente estese fra gli esseri umani. Nessun cancro, nessuna malattia cardiaca, ictus o diabete.

Prima di discutere perché gli Alimenti Vivi sono così importanti per la nostra salute, esaminiamo ciò che la cottura fa al cibo. La prima cosa che si perde quando si cuoce qualcosa è il suo contenuto acquoso. Il nostro corpo è per il 60% – 70% acqua. Verdura e frutta sono ricche di acqua, un’acqua strutturata che facilita meglio i nostri processi biologici. La cottura denatura le proteine nel nostro cibo, rendendole più difficili da digerire ed utilizzare.

La cottura distrugge il 50 per cento delle proteine nel nostro cibo. Tra il 50 e l’80 per cento delle vitamine e dei minerali vengono distrutti. I pesticidi si suddividono in composti ancora più tossici e vengono più facilmente assimilati dal nostro corpo. L’ossigeno si disperde e vengono prodotti i radicali liberi.

Cosa più importante, gli enzimi vengono distrutti quando il cibo raggiunge la temperatura oltre i 48 gradi. Gli enzimi sono i catalizzatori di tutte le reazioni chimiche nel nostro corpo. Senza di loro non ci può essere la divisione cellulare, il funzionamento del sistema immunitario, la produzione di energia, e nemmeno l’attività del cervello. Nessuna vitamina o ormone può fare il suo lavoro senza gli enzimi. Ci sono due tipi diversi di enzimi nel nostro organismo, gli enzimi metabolici e gli enzimi digestivi. Produciamo oltre 100.000 enzimi diversi, ognuno dei quali svolge un suo specifico compito.

È interessante notare che ogni alimento contiene esattamente la combinazione perfetta di enzimi digestivi necessari per la sua scomposizione completa. Questi sono chiamati convenzionalmente enzimi alimentari. La Natura nella sua infinita perfezione fa sì che ogni composto organico, sia esso un corpo di carne, o frutta, o verdura, si decomponga e torni alla terra da cui proviene. Ma cuocere il nostro cibo oltre i 48 gradi distrugge i suoi enzimi, costringendo il nostro corpo a produrre gli enzimi necessari per digerirlo.

Ci sono due problemi principali con questa distruzione di enzimi. Prima di tutto, il nostro corpo non può produrre gli enzimi nella combinazione perfetta per metabolizzare il cibo nel modo più completo come fanno gli enzimi alimentari che la Natura crea per ogni singolo composto organico, o cibo nel nostro caso. Il risultato ottenuto sono grassi parzialmente digeriti, proteine e amidi che intasano il tratto intestinale e le arterie del nostro corpo. Gli eschimesi sono un notevole esempio di questo. Eschimese significa, “colui che mangia crudo.” Mentre vivevano da secoli con una dieta che consisteva principalmente di carne e grasso di balena o di foca, gli eschimesi non hanno sviluppato alcun tipo di arteriosclerosi. Non avevano quasi nessuna malattia cardiaca o ictus o pressione alta. La dottrina nutrizionale ortodossa predirebbe una elevata incidenza di questi disturbi in persone che mangiassero solo carne e grasso, ma anche il grasso verrebbe digerito completamente, se non venisse cotto distruggendo i suoi enzimi. Ma una volta che venisse cotto, anche con il miglior olio d’oliva, sopra i 48 gradi, non potrà essere digerito completamente. Intaserebbe gradualmente tutti i sistemi del corpo. Gli Esquimesi hanno cominciato ad ammalarsi come tutti gli altri esseri umani quando hanno iniziato a cuocere il loro cibo.

Ancora più importante, è stato dimostrato che nel corso dell’intera vita il nostro corpo produce una fornitura limitata di enzimi. Ogni pasto cotto che mangiamo determina il depauperamento progressivo della nostra riserva limitata di enzimi. Un pasto di cibi vivi non causa alcun impoverimento della riserva.

Questo può aiutarci a capire perché in una persona di 85 anni si manifesta solo 1/30 dell’attività enzimatica riscontrata in una di 18 anni. L’invecchiamento non è nient’altro che rimanere a corto di enzimi. Le cellule smettono di dividersi, il sistema immunitario non riesce ad affrontare le sfide che riusciva a gestire facilmente quando si era più giovani. La riserva di enzimi si è esaurita nel corso della vita all’insegna del mangiare cibi cotti. Nel 1930, il dottor Paul Kouchakoff scoprì che quando si mangia cibo cotto, i leucociti, i globuli bianchi, aumentano. Queste cellule inglobano le sostanze parzialmente decomposte del cibo cotto e gli enzimi tentano di scomporle e di sbarazzarsene. Il nostro corpo effettivamente considera il cibo cotto un invasore straniero. Non vengono prodotti leucociti quando si mangia cibo vivo. Si tratta di un gravoso onere per il nostro organismo produrre enzimi digestivi e dei leucociti. Ci vogliono dieci enzimi metabolici per fare un enzima digestivo. Il pancreas delle persone e dei nostri animali domestici è grande il doppio, a pari peso corporeo, di quello dei mammiferi che vivono nel loro ambiente naturale. Questo è un risultato del superlavoro a cui lo abbiamo sottoposto per creare enzimi digestivi. Non c’è da meravigliarsi che ci sentiamo così stanchi dopo aver mangiato un pasto cotto. In effetti bruciamo quasi la metà delle calorie che consumiamo solo per digerire un pasto cotto!

In natura, tutti i mammiferi vivono da otto a dieci volte l’età in cui completano lo sviluppo. Gli esseri umani, gli animali domestici e addomesticati e gli animali da allevamento che si nutrono di alimenti cotti o trasformati vivono solo quattro volte l’età del loro completo sviluppo. Nel famoso studio dei gatti di Pottinger, è stato dimostrato che l’alimentazione con cibi cotti diede come risultato una vita più breve, anomalie congenite e infine la perdita della capacità riproduttiva.

E’ sorprendente osservare come tutti gli animali in natura massimizzino la loro riserva di enzimi. Se si dà a uno scoiattolo un noce, non la mangerà subito, ma la sotterrerà. Disotterrerà la noce solo quando sarà germogliata. Gli scoiattoli possono identificare con l’olfatto una noce germogliata. Le noci non germogliate hanno inibitori che impediscono agli enzimi alimentari di digerirle. Solo quando iniziano a germogliare questi inibitori si disattivano.

Quando il nostro corpo viene alimentato con i cibi vivi secondo come è stato progettato opera in condizioni ottimali. Tutte le nostre cellule, organi e sistemi sono in grado di fare i lavori di cui sono capaci in perfetto equilibrio. Un corpo sano richiede un’adeguata quantità di enzimi, l’equilibrio acido-base e un tubo digerente sano. Questo può essere raggiunto con una dieta di alimenti vivi. Un corpo sano può gestire tutte le sfide alla sua salute in modo piuttosto efficace. È per questo che raramente riscontriamo malattie nei mammiferi che vivono in natura. E’ ciò che mettiamo nel nostro corpo che gli impedisce di fare quello di cui è capace. I cibi cotti distruggono il nostro corpo. Gli alimenti vivi sostengono un corpo sano.

Una dieta fatta di cibi vivi porta a una vita più lunga e più energica. Pensa a come ti sentiresti dopo un pranzo di natale tradizionale. L’onere di digerire un pasto di cibi cotti scarica la nostra energia. Questo non succede con gli alimenti vivi e l’energia supplementare permette al corpo di concentrare le sue risorse nella disintossicazione e rigenerazione. Meno ore di sonno sono necessarie e si è più riposati. Solo quando ci si nutre con il cibo con cui il nostro corpo si è evoluto, si produrrà il giusto equilibrio delle varie funzioni del corpo.

Prova a fare un tentativo di nutrirti con cibi vivi crudi per un mese. Dopo un mese il cambiamento sarà innegabile, e sarà quasi da non credere il livello di energia raggiunto e la ridotta necessità di dormire. Per alcuni la vista migliorerà anche. Ascoltando il proprio corpo non si può sbagliare. Dai al tuo corpo la possibilità di chiedere quello che vuole e di cui ha bisogno.

Dovremmo mangiare Alimenti Vivi o Cibi Morti?

Riporto un articolo che mi ha incuriosito tratto da http://www.crudismo.org/dovremmo-mangiare-alimenti-vivi-o-cibi-morti

Perché dovrebbe sorgere questa domanda?

Perché le persone di tutto il mondo soffrono gravemente di malattia diffuse a livello globale.

Recenti ricerche hanno rivelato che la qualità dei nutrienti che facciamo assumere al corpo determina la qualità della nostra vita. Siamo tutti consapevoli che i motori funzionano bene o male, a seconda della qualità del combustibile usato. Pochi di noi si rendono conto che la qualità dei prodotti alimentari determina direttamente le prestazioni delle nostre capacità mentali e fisiche.

Le persone spesso chiedono: “Va bene mangiare mais? Patate? Avena? Pane? Farinacei? Fagioli? Tofu? E molte altre sostanze che devono essere cotte per poterle mangiare.

Quando dico scherzosamente che secondo me non va bene, ricevo l’inevitabile “perché?” Allora dico a loro che siamo i custodi di tutti i nostri fratelli e che se perdi la salute questo ricade su di me e su milioni di altre persone la cui vita è direttamente e indirettamente influenzata dalla tua condizione.

Che cosa vogliono veramente sapere quando chiedono perché questi alimenti non vanno bene? Devo allora parlare a loro dei molti mali e maledizioni che derivano dal consumo di cibi che sono stati alterati dal calore squilibrato e dico a loro: “Se non ti è possibile assaporarli crudi e freschi non dovresti mangiarli assolutamente”. Per salvare me stesso da un sacco di lettere e comunicazioni, in questo articolo dirò a chiare lettere quali sono i molti motivi salienti per cui i cibi “morti” non dovrebbero mai entrare in bocca ad un umano.

La prima cosa che faccio con chi mi scrive e mi chiama è presentare i benefici enormi dell’alimentazione con cibi crudi. Per esempio potrei dire:

Quelli che mangiano cibo vivo si sentono meglio e sono spesso in uno stato di euforia.

Quelli che mangiano cibo vivo hanno più energia e resistenza.

Allora ricevo l’inevitabile “Perché?” che è un modo di dire “Dimostralo.”

Io rispondo: “Ascoltami con un po’ di pazienza.” E continuo, per aumentare la loro curiosità, con ulteriori dichiarazioni come:

Quelli che vivono nutrendosi di cibi vivi riposano meglio e dormono meglio necessitando di minor tempo.

Quelli che mangiano per lo più cibi vivi sono più attenti, pensano in modo più chiaro, più nitido e più logico.

Quelli che mangiano cibi vivi, soprattutto in combinazione con un regime di esercizi, sperimentano una drastica perdita di peso. Questo è importante per quelli che hanno bisogno di perdere peso.

Intraprendere una dieta con cibi crudi dà inizio alla purificazione del corpo che, a volte, può essere molto intensa. La disintossicazione del corpo può comportare alcuni sintomi spiacevoli.

Quelli che fanno affidamento su cibi vivi diventano più attivi e precisi nei movimenti e azioni così come nei loro pensieri. Perciò agiscono molto meglio e con più competenza.

Chi mangia cibi vivi è meno soggetto a stress e tensioni nervose di chi mangia in modo convenzionale. Inoltre, se si segue un regime di esercizio da 15 a 30 minuti al giorno si è ancor meno soggetti a stress.

Cosa più importante, chi mangia cibi vivi praticamente diventa libero dalle malattie!

Naturalmente viene spesso espressa una grande quantità di scetticismo – dopo tutto, hanno bisogno di sentirsi dispensati, come pure di motivazioni per le loro storie d’amore con la pizza, il pane, le patate e così via.

Può anche succedere che mi dicano che tutto questo è solo aneddotico, che è come le favole che i vecchi raccontano.

Allora dico a loro: “Perché non provi e sperimenti tu stesso gli splendidi risultati. Allora potrai raccontare le tue proprie esperienze aneddoticamente così come ora stai esprimendo aneddoticamente il tuo scetticismo”. Poi procedo introducendo i miei argomenti decisivi come segue:

In natura tutti gli animali mangiano cibi vivi come vengono forniti dalla natura. Solo gli umani cucinano i cibi e solo gli umani soffrono in modo diffuso di malattie e disturbi.

La morte naturale negli esseri umani è così rara che non è più nemmeno indicata come causa di morte nelle statistiche.

Allora sorge spesso la domanda: “Cosa c’è di così terribile nella cottura dei cibi? Lo fanno tutti”.

Al che io rispondo: “Quasi tutti hanno carie, problemi della vista e portano gli occhiali, raffreddori e altre malattie non è vero? Giusto”. Allora rispondo ulteriormente con alcune affermazioni e citazioni che sono ovviamente vere:

La cottura è un processo di distruzione degli alimenti che inizia dal momento in cui il calore viene applicato al cibo. Molto prima che la cottura sia completata, le qualità alimentari sono totalmente distrutte.

Se mettessi per un attimo la tua mano nell’acqua bollente o su una stufa calda, questo dovrebbe convincerti per sempre quanto sia distruttivo il calore. Il cibo è di solito sottoposto a queste temperature distruttive per mezz’ora o più. Ciò che era sostanza vivente diventa totalmente morta molto rapidamente con l’esposizione al calore!

Le proteine iniziano a coagulare e gli amminoacidi a degradarsi, come può essere visto chiaramente nel caso di uova e formaggio, quando la temperatura raggiunge solo 48 gradi. Alle temperature comunemente usate nella cottura le proteine sono completamente prive di qualità nutritive. Peggio ancora …

Le proteine cotte vengono prontamente putrefatte dai batteri presenti nel tubo digerente e danno origine ad alcuni veleni molto potenti come ptomaine, mercaptani, indoli, skatola, ammoniaca, solfuro di idrogeno, putrescina, cadaverina (cerca questi termini in un dizionario o nel web se vuoi saperne di più, altrimenti concettualizzali genericamente come “veleni”) e altri ancora. Questi sono assorbiti dal flusso sanguigno e causano di una miriade di malattie.

La cottura rende i cibi tossici! La tossicità delle sostanze alterate dalla cottura è confermata dal fatto che globuli bianchi raddoppiano e triplicano dopo aver fatto un pasto di cibi cotti. I globuli bianchi sono presenti quando il corpo umano mette in atto la prima linea di difesa e e vengono popolarmente chiamati “il sistema immunitario”.

Come confermato da centinaia di ricerche, cuocere gli alimenti genera rapidamente agenti mutageni e cancerogeni negli alimenti.

Le proteine iniziano a coagulare e gli amminoacidi a degradarsi alle temperature comunemente usate nella cottura e sono private del valore nutritivo.

Le vitamine vengono distrutte in modo piuttosto rapido dalla cottura.

I minerali perdono rapidamente le loro caratteristiche organiche e ritornano allo stato inorganico così come si trovano nel suolo, nell’acqua di mare, nelle rocce, nei metalli e così via. In tale stato sono inutilizzabili e il corpo spesso se li toglie di torno combinandoli con i grassi saturi e il colesterolo, e finendo poi nel sistema circolatorio lo intasano con quei residui collosi o muco.

Oltre il 90% degli occidentali ha placche aterosclerotiche nelle arterie! Peggio ancora, a lungo termine i minerali inorganici sono altamente tossici. Per fare un esempio sappiamo che lo iodio è un nutriente essenziale. Eppure, nel suo stato inorganico, viene contrassegnato con teschio e ossa incrociate. Prendiamo come esempio il ferro. Per quanto essenziale, sempre a lungo termine, se preso allo stato inorganico provoca epatite e emocromatosi.

I grassi riscaldati sono particolarmente dannosi in quanto si alterano formando acroleine, radicali liberi, agenti mutageni, cancerogeni e altri.

I cibi cotti non solo richiedono più tempo per venire digeriti, ma spesso si rivelano indigesti e inattaccabili, come nel caso delle proteine scaldate. I cibi cotti fermentano e vanno in putrefazione rapidamente nel tratto intestinale, mentre gli alimenti vivi sono quasi totalmente assorbiti prima di venire ossidati da lieviti e fermenti batterici al punto in cui possano andare in putrefazione.

Questo è reso evidente dal fatto che il tradizionale onnivoro medio ha quasi un chilo di batteri intestinali mentre chi si nutre di alimenti vivi ne ha solo poche decine di grammi. Circa il 20% delle feci di chi mangia cibo cotto è costituito da batteri morti mentre in quelle di chi si nutre di alimenti vivi se ne riscontra solo una piccola quantità.

Se cuoci una patata e la metti su una mensola di fianco a una patata cruda, la patata cruda durerà per settimane e forse germoglierà mentre quella cotta fermenterà in uno o due giorni. Questo ti dà un’idea di cosa accade in uno o due giorni all’aria aperta ai cibi cotti mentre nel tratto intestinale, al chiuso e a una temperatura di circa 37°, la fermentazione e la putrefazione può aver luogo in una o due ore. L’indigestione è un’indicazione che sta avvenendo fermentazione e/o putrefazione.

Prova a nutrirti di alimenti vivi crudi e vedrai in te splendidi risultati! Naturalmente è possibile che tu debba affrontare dei disagi quando il corpo, dovuto al miglior cibo, inizierà a purificarsi.

Penso che questo riassume piuttosto bene le ragioni più salienti per cui si dovrebbero evitare i cibi cotti – ovvero morti – perché, se ci tieni alla salute e alla felicità, dovresti mangiare solo cibi vivi!