Archivi del mese: marzo 2012

I segreti del Lampone: brucia Adipe, tonifica la Pelle grassa e stimola la crescita di Capelli

Il chetone ricavato dal lampone lavora infatti come ‘fat burner‘, brucia grasso ed è quindi utile a chi desidera perdere peso. Ribadiamo che non si tratta di un farmaco, ma di un integratore dietetico utile anche per chi è naturalmente portato ad avere la pelle grassa – ne migliora l’elasticità, e nel trattamento della calvizie.

A livello chimico, i chetoni del lampone non sono così diversi dalla capsaicina.

Il chetone del lampone è in grado diridurre le cellule adipose e ad aumentare la velocità  dei processi metabolici. Non bisogna dimenticare infatti che una delle principali cause dell’obesità sono i blocchi a livello digestivo ed intestinale, che portano il nostro organismo ad una cattiva assimilazione dei nutrienti e ad uno stoccaggio eccessivo delle cellule grasse.

L’occasione per parlare di integratori chetonici a base di lampone l’ha data uno studio condotto da ricercatori giapponesi. I chetoni del lampone aiutano a ridurre le cellule adipose e bruciare il grasso immagazzinato, ma giocano anche un ruolo importante nell’aumento dell’elasticità cutanea, stimolando altresì la crescita di nuovi capelli nei soggetti colpiti da alopecia. (fonte http://www.viveremeglio.it)

I Popcorn miniera di Antiossidanti, ne hanno piu’ di frutta e verdura. Ma i Grassi dove li mettiamo?

I popcorn conterrebbero più polifenoli, sostanze dal prezioso potere antiossidante, rispetto a frutta e verdura. Queste, almeno, le conclusioni di uno studio condotto da un team americano e presentato al 243mo Meeting dell’American Chemical Society (Acs), a San Diego.

Joe Vinson della Scranton University in Pennsylvania, pioniere nell’analisi dei componenti salutari presenti in cioccolato, noci e altri alimenti, ha spiegato – dopo aver condotto test accurati e confronti – che i polifenoli sono più concentrati nei popcorn, rispetto a quanto accade nelle verdure e nella frutta, dove sono più diluiti in acqua.

Inoltre nella parte ‘dura’ del popcorn, quella che tende a incastrarsi nei denti, c’è la più alta concentrazione di polifenoli e fibre in assoluto.

Sarà anche così, ma di sicuro la tabella nutrizionale per 100 grammi di popcorn cotti con olio (vedi qui sotto) lascia pochi dubbi su cosa sia preferibile tra una bomba ipercalorica come questa oppure frutta e verdura:

(fonte www.freshplaza.it)

Cura dell’Acne con una Dieta sana

Si può curare l’acne (che può essere anche di tipo “tardivo”)  ma solo seguendo una dieta corretta; questo almeno è quanto sostenuto da uno studio condotto dal Centro Studi Gised (Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia) secondo cui si tratta principalmente di un problema di tipo ereditario. Quindi se i genitori hanno sofferto di acne è probabile che capiti la stessa cosa anche ai figli; questo nuovo studio che ha coinvolto 500 fra persone sane o con acne lieve, moderato e grave principalmente di età inferiore ai 24 anni.

Luigi Naldi, direttore del Centro Studi Gised e coordinatore dello studio, ha spiegato

Non sappiamo quali siano i geni coinvolti, ma l’ereditarietà ha un grosso peso: se i genitori hanno avuto l’acne occorre essere più incisivi nelle cure, perché la probabilità che il figlio sviluppi un’acne grave è più che triplicata

Non c’è però solo il fattore ereditario; anche uno stile di vita sbagliato ed in particolar modo una dieta sbagliata può influire negativamente.

Le persone obese ma anche le persone che inseriscono nella dieta molto latte possono andare incontro al problema dell’acne; Naldi a questo proposito aggiunge

L’associazione si ha soprattutto con il latte scremato o parzialmente scremato. Nel latte si trovano proteine come la alfa-lattoalbumina, con caratteristiche simili agli androgeni (ormoni che facilitano l’acne), e la somatomedina, che induce la produzione di sebo: quando al prodotto vengono tolti i grassi aumenta la quota relativa di proteine presenti, a parità di quantità, e questo rende il latte sgrassato più “pericoloso”

Questo studio ha però sfatato uno dei miti più diffusi quando si parla di acne; sembra infatti che mangiare patatine frutte o cioccolata non abbia effetti particolari.

Purtroppo spesso l’acne lascia dei segni indelebili sulla pelle: per questo è importante una corretta prevenzione. Ricordatevi di rivolgervi subito ad un dermatologo e di evitare trattamenti fai da te. (fonte www.mondobenessereblog.com)

Rimanere Snelli con il Cioccolato

Chi mangia spesso il cioccolato è più magro di chi ne mangia poco. A dimostrarlo è una ricerca americana.

Golosi di tutto il mondo gioite! I lcioccolato fondente è amico della linea, più spesso si mangia e più si resta snelli.

Avete letto bene. Questa sorprendente notizia arriva da uno studio condotto presso la University of California di San Diego.

I ricercatori hanno svolto delle indagini su circa 1000 soggetti, consumatori più o meno abituali di cioccolato. Sono stati valutati numerose varianti: età, peso, esercizio fisico, corporatura e soprattutto frequenza con cui veniva consumato il cioccolato fondente.

Infatti non è stato tracciato un legame con la quantità di cioccolato mangiato, ma quanto spesso questo veniva ingerito. Misurando l’indice di massa corporea (-BMI-rapporto tra peso e altezza moltiplicata per se stessa) dei partecipanti è emerso che un BMI basso era associato con un consumo maggiore di cioccolato.

Più spesso si mangia cioccolato  più il BMI è basso, insomma. La ricercatriceBeatrice Golomb, a capo dello studio, ha commentato i risultati sottolineando che “non è solo la quantità di calorie, ma la loro composizione, che ha un impatto finale sul peso”.

In più non va dimenticato che il cioccolato fondente è ricco di antiossidanti ed aiuta a tenere sotto controllo la pressione, il colesterolo, protegge la salute dei vasi sanguigni e riduce il rischio di ictus. Attenti però al tipo ci cioccolato e alle marche. (www.tuttasalute.net)

Cosa sono i Prodotti Biologici?

La produzione biologica prevede la crescita di specie animali e vegetali senza l’utilizzo di sostanze chimiche prodotte in laboratorio.

In alternativa ad esse in agricoltura si usano le rotazioni colturali, la fertilizzazione con materia organica, la scelta di varietà vegetali adatte all’ambiente, l’uso di insetti “buoni” in grado di uccidere quelli “cattivi” e l’utilizzo di sostanze organiche facilmente degradabili.
L’allevamento biologico è finalizzato al mantenimento dello stato di benessere dell’animale, che deve essere adatto all’ambiente in cui vive. Esso deve essere alimentato in modo idoneo ed equilibrato, in modo da garantire una buona resistenza alle malattie e una sufficiente stimolazione delle difese naturali. Il nutrimento all’animale deve essere esclusivamente di origine biologica.

Possono esistere 4 tipologie di prodotti:

– biologico 100%;

– prodotto da agricoltura biologica – contiene almeno il 95% degli ingredienti di origine biologica;

– alimenti con almeno il 70% degli ingredienti di origine biologica – in questo caso il riferimento all’agricoltura biologica può essere fatto esclusivamente nell’elenco degli ingredienti.

– “in conversione all’agricoltura biologica” – per aziende che si stanno convertendo all’agricoltura biologica. La dicitura “biologico” è possibile solo dopo due anni dalla prima semina per le erbe, e di tre anni prima del raccolto per gli alberi. In questo intervallo di tempo, tuttavia, il produttore deve esclusivamente adottare tecniche di agricoltura biologica.

Certamente le normative in questa materia sono precise e severe. Questo dovrebbe sempre garantire la salubrità, l’elevato potere nutrizionale e la sicurezza degli alimenti biologici.
Tuttavia queste caratteristiche non possono essere sempre garantite dal prodotto biologico, sia per la possibile contaminazione con coltivazioni non biologiche, sia per i possibili comportamenti scorretti dei produttori.
A livello nutrizionale i prodotti biologici e quelli non biologici sono accostabili, con qualità leggermente superiore nei primi, che, però hanno contengono sicuramente meno fitofarmaci e sostanze nocive.
(fonte www.alimentazione-salute.it)

L’Amaranto ha il 16% di Proteine

Si usa come un cereale, ma appartiene alla famiglia delle Amarantacee.

L’attuale scoperta dei semi di amaranto si deve soprattutto alla ricchezza, non paragonabile ad altri cereali, di lisina, un aminoacido essenziale per la nostra alimentazione. 
Ne contiene circa il 6%.

Questo contenuto elevato è importante per chi segue una dieta vegetariana.

Non essendo un cereale è completamente privo di glutine, quindi è molto digeribile ed indicato per l’alimentazione dei celiaci.

Ha un elevato livello di proteine di alta qualità, circa il 16%.

Il livello calorico è di circa Kcal.370 per g 100 di semi.

L’amaranto ha un gusto gradevole e un profumo particolare. E’ molto versatile, può essere utilizzato per zuppe, minestre, crocchette, sformati dolci o salati, soffiato sfarinato.

Associato ai cereali ne compensa la mancanza di lisina; è ottimo con frumento e farro. (fonte www.alimentazione-benessere.it)

La Frutta che Brucia i Grassi in modo rapido

La frutta è davvero un prodotto fondamentale nella dieta di ognuno di noi. Inoltre, come abbiamo visto qualche giorno fa, se consumata nel modo più opportuno può favorire anche il dimagrimento. Oggi ci concentriamo su alcuni frutti che hanno, tra le loro innumerevoli proprietà, anche quella di bruciare i grassi.
Non pensiate di perdere peso solo con una fetta d’ananas, ma inserita nel modo opportuno nella dieta quotidiana può dare ottimi risultati. Come sempre ricordiamo che le porzioni di vegetali dovrebbero essere 5 al giorno, di cui almeno 2 a base di frutta.

Mela

La mela è il frutto più semplice che esista sulle nostre tavole e spesso tendiamo un po’ a snobbarlo. Facciamo un grave errore, perché ha un contenuto elevatissimo di vitamina C ed E, ma anche di potassio, silicio, magnesio. Per questo motivo, oltre a proteggere il corpo dai radicali liberi, favorisce il colesterolo basso e aiuta a bruciare i grassi. Per perdere peso, inoltre, si può utilizzare l’aceto di mele, che potenzia il metabolismo. È sufficiente aggiungerlo alle pietanze o utilizzarlo come integratore alimentare.

Avocado

L’avocado è un frutto esotico molto noto per essere ricco di antiossidanti (soprattutto fitonutrienti) e di omega 3. Ma c’è di più, perché è ricco di fibre che favoriscono il regolare transito intestinale. Inoltre, contiene un quantitativo notevole di acido oleico e grassi monoinsaturi che aiutano a sciogliere i rotolini di grasso proprio sulla pancia. Tra le caratteristiche che rendono speciali questo frutto, c’è anche quella di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e mantenere, invece, basso quella del cattivo (LDL). È stato eletto, per questo motivo, anche frutto salva-cuore.

Ananas

L’ananas è il frutto bruciagrassi per eccellenza e si consiglia di consumarlo al naturale alla fine di ogni pasto, perché favorisce la digestione. Questa sua qualità è determinata da una sostanza che si chiama bromelina, ovvero un enzima in grado di scindere le proteine e i grassi a catena lunga. Per essere più precisi, grazie alla bromelina i grassi e le proteine a lunga catena non vengono assimilati, ma disciolti e mandati nel flusso sanguigno per essere poi eliminati. Questo enzima è importante anche per contrastare la ritenzione idrica e l’odiosa buccia d’arancia. L’anans, inoltre, è un frutto estremamente light, perché è costituito dall’80 percento di acqua che potenzia anche il suo effetto drenante e diuretico.


Frutta secca

Gli ultimi frutti bruciagrassi sono quelli secchi, come le noci, ricchissime di acidi grassi insaturi, proteine, zuccheri e vitamine. Oltre a mantenere basso il colosterolo, la frutta secca aiuta a bruciare il grasso corporeo perché contiene grandi quantità di calcio e magnesio. La dose consigliata al giorno è di massimo 5 noci (10 grammi per gli altri tipi). Potete ovviamente scegliere tra noci, nocciole, anacardi, pecans, arachidi, mandorle (quest’ultime si consigliano al naturale perché in questo modo conservano un enzima che rompe il grasso, il lipase) tutti ricchissimi di omega 3. (fonte dieta.pourfemme.it)

Il Latte di Soia

Come noto e come spiegato più volte, la digestione del latte  è una funzione non sempre svolta efficacemente dal nostro organismo.

Quando questo alimento è del tutto tollerato, il latte di soia può essere considerata una buona soluzione.

La soia è un legume con un elevato contenuto di proteine (38%), delle quali tuttavia, il valore biologico non è accostabile a quello del latte o della carne. I grassi sono principalmente insaturi (grassi al 18%) e contiene sostanze potenzialmente antitumorali (isoflavoni). Essendo presenti per lo più grassi insaturi, inoltre, l’assunzione e la produzione di colesterolo sono ridotte. I carboidrati sono contenuti al 20%, le fibre al 12% e la restante quota è composta da umidità.

Molte delle aziende in commercio producono un latte di soia arricchito con altri micronutrienti preziosi, quali il calcio, il fosforovitamine del gruppo B (B1, B2, B6, B9 e B12), vitamina D e vitamina E. Inoltre molto si è fatto per rendere questa bevanda sempre più gradevole e di facile accettazione dal consumatore.

L’obiettivo principale, tuttavia, è quello di creare un alimento privo di lattosio e facilitarne, in questo modo, la digeribilità.

Occorre sottolineare che la soia, è un alimento solo parzialmente accostabile al latte, che contenendo proteine ad alto valore biologico non può essere facilmente sostituito nella nostra dieta. Il latte di soia, concludendo è una buona soluzione sia in caso di intolleranza al lattosio, che nella dieta vegana ed inoltre il suo gusto è stato molto migliorato negli ultimi tempi. (fonte www.alimentazione-salute.it)

Il Rosmarino non solo in cucina

Il Rosmarino (Rosmarinus officinalis), appartiene come la menta alla famiglia delle Labiate.
Arbusto sempreverde con foglie aghiformi .

I vantaggi per la salute:

Per il suo elevato contenuto di oli essenziali dal quale si estrae un potente antiossidante attualmente in fase di studio.

Per uso interno il rosmarino ha proprietà:

  • Digestive
  • Antispasmodiche
  • Carminative
  • Stimola la diuresi
  • Regola il ciclo mestruale
  • Fluidifica le secrezioni bronchiali
  • Seda le tossi convulse

Per uso esterno, l’olio essenziale (pinene, canforene, limonene) ha proprietà:

  • Stimolanti
  • Utile per le contusioni
  • Dolori articolari
  • Dolori muscolari
  • Reumatismi
  • Torcicollo
  • I fiori si usano per aromatizzare l’insalata
  • Le foglie essiccate in aggiunta a numerosi piatti
  • I rametti bruciati tengono lontani gli insetti
  • Con i rametti per facilitare la digestione e stimolare la diuresi e
  • calmare la tosse. 1 g di prodotto in 100 ml di acqua in una tazzina dopo il pasto
  • Utilizzato in tintura per risciacqui per mal di denti
  • Frizioni contro i dolori reumatici e il mal di testa
  • Come cataplasma con foglie tritate e riscaldate in olio
  • In impiastri in caso di slogature e contusioni.

Attenzione all’olio essenziale per uso interno, come tutti gli oli, deve essere usato solo 1/3 gocce massimo e dietro prescrizione, in quanto in forti quantità può causare intossicazione.

L’uso dell’olio solo 1 o 2 gocce in poco miele per:

  • stimolare la circolazione,
  • alzare la pressione troppo bassa
  • contrastare l’aumento del colesterolo nel sangue

Controindicato alle donne in gravidanza

Viene inoltre usato per disinfettare e disinfiammare la pelle.

Curiosita:

Il suo nome è molto poetico, rosmarino ovvero Ros marinus  (rugiada del mare).

Questa pianta solare infatti è strettamente legata la mare, nei pressi del quale cresce ricca e rigogliosa. (fonte www.alimentazione-benessere.it)

7 regole per affrontare la Primavera

Disintossicarsi, ossia avviare il processo con il quale si vogliono eliminare le tossine dal nostro corpo: è il momento di farlo visto i cambiamenti, e il conseguente stress, che ogni passaggio di stagione porta con sé. «Mantenere l’organismo drenato, ossia libero da tossine, è condizione indispensabile per restare in buon forma e rendere più efficaci tutte le terapie che si vogliono intraprendere», spiega Rosi Coerezza, medico chirurgo omeopata esperta in terapie naturali.

E allora ecco 7 regole d’oro dagli esperti di medicina naturale per avviare al meglio questo processo con pochi sacrifici, recuperare una forma migliore e quindi rendere efficaci tutte le attività o terapie successive di benessere in vista dell’estate:
1. Bere acqua calda prima e dopo ogni pasto e almeno un litro di acqua al giorno.
2. Bere acqua naturale durante i pasti.
3. Fuori pasto mangiare solo un frutto.
4. Bere un caffè al giorno senza zucchero e farlo seguire da un bicchiere d’acqua.
5. Fare movimento per almeno 10 minuti al giorno.
6. Frizionare la pelle durante doccia o bagno per favorire la circolazione e la depurazione.
7. Bere una tisana al posto dello spuntino.

E contro l’insonnia che colpisce 12 milioni di italiani, senza distinzione di età, e che si fa sentire soprattutto in questo periodo di cambio di stagione, causando irritabilità, calo dell’attenzione, difficoltà nell’apprendimento e nella memorizzazione, c’è l’omeopatia.

«I medicinali omeopatici sono in grado di stimolare l’organismo ad affrontare al meglio le situazioni stressanti, oltre a contribuire a ristabilire l’equilibrio emotivo e a modulare le reazioni dell’individuo», spiega il dottor Alessandro Targhetta, medico omeopata e fitoterapeuta, presso il Centro di Medicina in Veneto.

«Nei casi in cui l’insonnia è legata a stati ansiosi ed emotivi, consiglio Datif PC (di Boiron), che contiene 6 medicinali omeopatici utilizzati sui sintomi tipici degli stati ansiosi ed emotivi. Bisogna assumerne due compresse tre volte al giorno, modulando la posologia secondo il miglioramento dei sintomi ansiosi.

Se l’insonnia è invece dovuta all’iperideazione, ovvero l’incapacità di sgombrare la mente dai pensieri, prescrivo spesso ai miei pazienti Coffea cruda 9 CH, cinque granuli prima di coricarsi, da assumere anche durante la notte, se necessario.

Se si avverte una sensazione di panico, consiglio di assumere Gelsemium 9 CH, cinque granuli la sera prima di coricarsi, oppure più volte durante il giorno se necessario. Quando la perdita di sonno è causata da risvegli improvvisi notturni con spavento, è ideale Arnica 9 CH, cinque granuli la sera prima di dormire.

Qualora si avvertisse che l’incapacità di addormentarsi è legata alla sensazione di essere talmente stanchi da non riuscire a prendere sonno, è utile assumere cinque granuli di Rhus toxicodendron 9 CH la sera prima di coricarsi. Nei casi in cui l’insonnia sia dovuta a dispiaceri affettivi, consiglio Ignatia amara 9 CH, cinque granuli prima di coricarsi». (fonte www.sanihelp.it)