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Colesterolo più Basso con la Dieta Ipocalorica

come abbassare il colesteroloIl colesterolo è un parametro fondamentale per la nostra salute e spesso ci dimentichiamo di controllarlo periodicamente. Avere i livelli troppo alti, vuol dire, mettere a dura prova la salute del cuore, delle arterie e aumentare anche il rischio di sviluppare il diabete. In che modo è possibile assicurarsi un colesterolo nei parametri? Ovviamente dipende da tanti fattori differenti: ci sono l’ereditarietà, lo stile di vita, la dieta ben bilanciata e il movimento. Nella maggior parte dei casi, l’anello debole è proprio la dieta non ben equilibrata.

Sono molte le persone che cercano inutilmente di perdere peso con regimi alimentari inventati o dell’ultimo momento. È un errore, soprattutto, quando per correggere alcune abitudini sbagliate, se ne introducono dell’altre. Quali? Per esempio mettere al bando i carboidrati e, al tempo stesso, continuare ad assumere troppi grassi, per via delle diete iperproteiche.

La dieta sbilanciata favorisce il colesterolo alto

Un recente studio svedese ha dimostrato che la dieta sbilanciata è molto diffusa e crea davvero gravi problemi alla salute. Secondo lo studio, negli anni Settanta nel Nord del Paese molte persone avevano problemi cardiovascolari e proprio qui la possibilità di morire di ictus, per gli uomini, era tra le più elevate al mondo. Nel 1985 quindi si è deciso di mettere in atto un progetto chiamato «Västerbotten Intervention Programme», con cui si diffuse un’educazione alimentare di spessore. Le persone impararono a mangiare meglio e considerare il cibo non solo come nutrimento, ma anche come ingrediente forndamentale per conservare la salute. I risultati sono stati tangibili: sono diminuiti i consumi di grassi, soprattutto il burro e prodotti analoghi (sostituiti con cibi spalmabili light) e si è di conseguenza abbassato il livello dicolesterolo.

Meno carboidrati? Ok, ma anche meno grassi

Un altro importante step è stato quello di ridurre la quantità di carboidrati. Non sono stati quindi totalmente eliminati, ma contenuti in porzioni più piccole. Le persone che non hanno ridotto i grassi, però, non hanno beneficiato di questo sacrificio. Ingegerd Johansson, coordinatore della ricerca svedese, ha infatti spiegato: “Le diete a basso contenuto di carboidrati e alto introito di grassi possono pure essere efficaci per perdere peso nel breve termine, ma nel lungo periodo il dimagrimento non viene mantenuto e a causa dell’incremento del colesterolo nel sangue c’è un peggioramento del profilo di rischio cardiovascolare”. Ne vale la pena? Questo studio dimostra davvero diversi fattori, il primo è che per dimagrire bisogna recarsi da un medico. È davvero inutile, se non controproducente, fare il fai da te. Inoltre, non bisogna guardare al dimagrimento come unico risultato di una dieta, meglio vedere gli effetti dell’alimentazione a lungo termine. Infine, va bene ridurre la quota di carboidrati, se in eccesso, ma non bisogna certo dimenticare di tagliare altrettanto i grassi.

(Fonte dieta.pourfemme.it)

Colesterolo Alto, HDL Meno “Buono” di quanto si pensi?

Il colesterolo alto è sicuramente un problema per la nostra salute, specialmente quella del nostro cuore e dei nostri vasi sanguigni. Tenere sotto controllo i livelli di questi grassi nel sangue è una delle prime cose che sappiamo di dover fare, attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata e uno stile di vita che sia quanto più possibile dinamico e libero da vizi nocivi come le sigarette o il troppo alcool. Quanto il nostro medico ci prescrive gli esami del sangue, che un individuo adulto e in buona salute dovrebbe comunque effettuare una volta all’anno, tra i valori da misurare c’è sempre anche il colesterolo totale. Per un quadro più preciso, però, è importante specificare di quale colesterolo stiamo parlando, “buono” e “cattivo” sono infatti le due elementari definizioni con cui indichiamo rispettivamente il colesterolo LDL e quello HDL. Qual è la differenza?

Colesterolo “buono” o “cattivo”?

Fino ad oggi abbiamo sempre sentito dire che avere un elevato livello di colesterolo HDL nel sangue sarebbe in grado di bilanciare un altrettanto alto livello di LDL. In pratica, mentre il “cattivo” ostruisce le arterie, esponendoci in questo modo al rischio di subire danni cardiaci, tra cui infarto e ictus, il “buono” funge da spazzino e libera i vasi sanguigni. Quindi, tutto a posto?

In realtà le cose pare non stiano esattamente così. Le persone che sono geneticamente predisposte a produrre colesterolo e che hanno il cuore a rischio, infatti, non sono protette da alti livelli di HDL. Gli ultimi studi ci dicono che la probabilità di subire un infarto miocardico non è inferiore in chi abbia il colesterolo “buono” alto. In buona sostanza, il colesterolo alto, che sia LDL o HDL, espone comunque al rischio di attacchi cardiaci in chi sia già predisposto. Per questo si dovrebbe considerare la colesterolemia totale, e cercare di non superare la soglie-limite.

Colesterolo “buono” HDL, crollo di un mito

Lo studio che ha ribaltato una radicata credenza scientifica, quella sull’effetto protettivo del colesterolo HDL, è stato condotto dai ricercatori del Massachussets General Hospital di Boston in collaborazione con la Fondazione Policlinico di Milano, l’azienda ospedaliero-universitaria di Parma e l’Università di Milano e pubblicato sulla rivista Lancet. La ricerca si è basata sulle analisi dei campioni di DNA provenienti da 120mila persone, nei quali si è cercata la cosiddetta variante del gene Lipg, associata alla produzione di colesterolo HDL.

colesterolo HDL

In un sottogruppo di 53mila persone si sono valutate anche altre varianti genetiche sempre collegate con una maggiore produzione di colesterolo “buono”. Analizzando tutti i dati, alla fine il responso è stato sconfortante: “Certi meccanismi genetici che aumentano i livelli di colesterolo Hdl nel sangue non sembrano abbassare il rischio di infarto miocardico”, hanno sentenziato gli esperti.

Un risultato talmente chiaro che uno degli autori italiani dello studio, Pier Mannuccio Mannucci del Policlinico di Milano, ha commentato: “Forse, quindi, non vale la pena di sviluppare farmaci per cercare di aumentarlo. I dati della ricerca mettono a dura prova un dogma e cioè che alti livelli di colesterolo buono Hdl proteggano dai rischi dell’infarto. Questa scoperta conferma anche ciò che si è visto con altri studi, dove si sperimentavano farmaci capaci di aumentare i livelli di colesterolo Hdl, ma che non diminuivano affatto il rischio di infarti”. Rassegniamoci, se il nostro colesterolo totale supera i livelli di guardia, è necessario correre ai ripari.

(Fonte salute.pourfemme.it)

Dieta per il Colesterolo: cosa Mangiare e cosa Evitare

La dieta per il colesterolo è fondamentale per chi soffre di questa patologia e per chi vuole controllare la propria salute. Ricordate sempre che il nostro benessere comincia a tavola ed è importantissimo sapere cosa possiamo mangiare e cosa invece sarebbe meglio evitare per combattere il colesterolo. Ovviamente una dieta equilibrata deve prevedere alimenti leggeri e digeribili e deve invece eliminare tutti quei cibi che sono troppo grassi e pesanti. Fondamentale anche bere moltissimo per depurare e favorire la diuresi. Vediamo cosa mangiare e cosa evitare, ma anche un esempio di programma dietetico equilibrato.

Gli alimenti vietati per chi ha il colesterolo alto.

cibo ricco di colesteroloEcco un elenco esaustivo di tutto quello che andrebbe evitato: latte intero, yogurt intero, yogurt alla frutta, latte condensato, panna, creme di yogurt, Formaggi stagionati tipo groviera, gorgonzola, fontina, formaggini fusi, sottilette, pecorino, grana, carne cucinata con abbondante condimento, evitare la carne grassa (anatra, costine.) e le frattaglie (fegato, rognone, cuore .), salame, mortadella, coppa, pancetta, pesci conservati sott’olio (es. tonno), moderare il consumo di molluschi e crostacei (cozze, vongole, gamberi.), burro, lardo, strutto, margarina animale, olio di semi vari, pane condito, fette biscottate, grissini, crackers, verdura fritta o cucinata con grassi animali, gelati o dolci confezionati con uova o burro o panna, biscotti frollini, biscotti farciti.

Gli alimenti concessi

Ecco un elenco esaustivo di tutto quello che potrete consumare: frutta e verdura, latte parzialmente scremato e totalmente scremato,yogurt magro bianco o alla frutta (0,1% di grassi), Formaggi freschi tipo ricotta vaccina, mozzarella, crescenza, fiocchi di latte, tutti i tipi di carne magra sono permessi: pollo (petto), tacchino, coniglio, vitello, manzo magro, cavallo, maiale magro (lonza o filetto), prosciutto crudo magro, prosciutto cotto magro, bresaola, spek magro, freschi o surgelati tipo sogliola, merluzzo, trota, dentice, orata, tonno in scatola al naturale, olio extravergine d’oliva, olio di semi di mais, olio di soia, olio di vinacciolo, margarine vegetali, pasta o riso o gnocchi al pomodoro o alle verdure, al ragù magro, risotto allo zafferano, pasta o riso in brodo vegetale o tipo minestrone.

(Fonte dieta.pourfemme.it)

Gli Omega 3 per Accelerare il Metabolismo e Prevenire Ictus e Infarto

alimenti ricchi di Omega 3Fare scorta di Omega 3 è un’ottima soluzione per restare magra e curare la nostra salute. Questi grassi buoni tonificano cuore e circolo e accelerano il metabolismo. Il sovrappeso si associa all’aumento del rischio di sviluppare alcune patologie, in primo luogo quelle cardiovascolari. Spesso infatti le persone in sovrappeso o con una dieta sregolata, ricca di grassi e zuccheri, registrano livelli ematici di colesterolo e trigliceridi tropppo elevati, prima causa di disturbi come l’aterosclerosi, anticamera di ictus e infarto.

Per fortuna in natura ci sono i famosi Omega 3, grassi insaturi a catena lunga che, tra le altre numerose proprietà, vantano anche quelle di essere in grado di ridurre la quantità di lipidi circolanti a livello sanguigno, tenendo così pulite vene e arterie e migliorando l’ossigenazione dei tessuti.

Gli Omega 3 hanno infinite proprietà, migliorano la produzione di energia, migliorano la salute di pelle, capelli e unghie; riducono i segni dell’invecchiamento, migliorano la risposta allo stress, combattono gli effetti del diabete; migliorano il sonno; riducono i sintomi delle allergie.

Ben rappresentati anche nel regno vegetale, gli Omega 3 sono contenuti ad esempio nelle noci, nei semi di lino, nei semi di CHIA e in molti oli, abbondano soprattutto nel pesce. Un recento studio spagnolo, condotto presso l’Università dell’Almeria e pubblicato sul “Journal of Food Composition and Analysis”, ha segnalato tra i pesci più ricchi di Omega 3 le alici (o acciughe).

(Fonte www.mondobenessereblog.com)

I sette Peccati capitali della Dieta occidentale

errori alimentariL’elenco dei peccati capitali della dieta occidentale è stato stilato da uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, prima firma Loren Cordain  del Department of Health and Exercise Science della Colorado State University.

  • Partiamo dal consumo eccessivo di zuccheri e cereali raffinati, responsabile di disturbi del metabolismo glicemico. Esagerare con prodotti raffinati, ne parlavamo qualche giorno fa a proposito del riso bianco, accresce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2.
  • Grassi saturi a go go. Idrogenati e di origine animale perdipiù. Sono i peggiori, responsabili di processi infiammatori nell’organismo. Facciamo invece un uso troppo esiguo di grassi polinsaturi, come quelli contenuti nel pesce, utili per mantenere sani il cuore ed il cervello.
  • Puntiamo troppo sui carboidrati per nutrirci e, vedi punto 1, non facciamo distinzione tra integrali e raffinati. Una distinzione che invece è determinante per mangiare sano.
  • Consumiamo poca frutta e verdura. Ci manteniamo al di sotto delle cinque porzioni giornaliere consigliate e questo ci causa un deficit di vitamine e sali minerali fondamentali per l’organismo quanto, se non addirittura più, degli altri nutrienti.
  • Mangiamo troppi alimenti di origine animale. Questo altera l’equilibrio acido/base che va mantenuto stabile con un maggiore apporto di frutta e verdura rispetto a grassi e proteine animali.
  • Troppo sodio nella dieta. Il sale si nasconde negli alimenti preconfezionati. Occorre controllare le etichette e ridurre anche quello aggiunto ai piatti fatti in casa.
  • Poche fibre. E ancora una volta torniamo al punto 1 che a questo punto, appare evidente, è il difetto peggiore tra quelli elencati: mangiamo troppi cereali raffinati a discapito di quelli integrali che contengono un apporto più alto di fibre e che sarebbero dunque da preferire.

Intervenire su queste cattive abitudini alimentari ridurrebbe drasticamente il rischio di numerose malattie metaboliche, come il diabete, ma anche le probabilità di insorgenza di diversi tipi di tumori. Già, perché il cancro, in almeno il 30% dei casi, è legato in qualche modo a quello che mangiamo.

(fonte www.benessereblog.it)

Erbe amiche della Salute: Tè Verde contro il Colesterolo

Anche il tè verde aiuta a mantenere in salute cuore e arterie. La bevanda tradizionale cinese, ormai da tempo entrata anche nelle nostre cucine, aiuta a ridurre i livelli di colesterolo totale e quelli del cosiddetto colesterolo “cattivo”. Gli ingredienti responsabili di questo effetto dell’infuso, già noto amico della salute, sono le catechine, molecole che riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo.

A svelare questa nuova proprietà del tè verde è un’analisi pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association in cui i ricercatori della Western University of Health Sciences hanno raccolto i risultati di 20 diversi studi clinici.
I dati analizzati riguardano l’assunzione di tè verde sotto forma di infuso o di estratti in capsule da parte di ben 1.415 persone.
E’ stato così scoperto che questa pianta riduce di 5-6 punti i livelli di colesterolo totale e aiuta a tenere alla larga quello cattivo.
Non solo, berlo è meglio che assumerne i principi attivi sotto forma di capsule.

Ma il tè verde non può essere considerato la soluzione definitiva contro il grasso che intasa le arterie: non è stato, infatti, osservato nessun effetto sul colesterolo “buono”, quello che protegge cuore e vasi dall’aterosclerosi, né sui livelli di trigliceridi. Perciò chi ha problemi di colesterolo alto può usare il tè come sostegno alle terapie farmacologiche, senza, però, abbandonarle.

(Fonte www.benessereblog.it)

Frutta e Verdura, i 7 trucchi per mangiarne di più

Scegliere di mettere nel piatto frutta e verdura è una delle strategie migliori per mantenersi in buona salute. Purtroppo, però, riuscire a metterla in pratica può non essere così semplice e raggiungere le 5 porzioni al giorno raccomandate dagli esperti può essere un’impresa ardua.

I motivi? Primo fra tutti, i prezzi, spesso paragonabili a quelli di un gioielliere. Il consiglio è scegliere prodotti di stagione e a Km0. Ma in genere, si tratta solo di vecchie abitudini, pigrizia e poca dimestichezza con frutta e verdura.

Esistono, però, semplici trucchi per riuscire ad aumentare il consumo di questi prodotti senza troppi sforzi.  A suggerirli sono gli esperti di Harvard.

  • iniziate ad aggiungere un frutto o una verdura in più rispetto alle vostre abitudini. Una volta che vi sarete abituati, aggiungetene un altro e così via;
  • aggiungete carote o zucchine tritate al sugo per la pasta, al polpettone o allo stufato;
  • non limitatevi alla ’solita’ frutta: al posto di una mela provate un mango, un ananas o qualche altro frutto esotico che stuzzica la vostra curiosità;
  • sbizzarritevi con succhi, frullati e frappè, aggiungete la frutta fresca allo yogurt o a un’insalata, intingetela nel cioccolato e non sottovalutate la possibilità di trasformare le verdure, ad esempio gli spinaci, in purè o in salsine spalmabili;
  • scegliete frutta e verdura anche a colazione, preparandovi un’omelette o aggiungendo ai cereali fragole, mirtilli o frutta secca;
  • non limitatevi ai prodotti freschi: rendete più vario il menù con verdure al forno o alla griglia e condite con le spezie che preferite;
  • se il vostro maggior problema è la pigrizia, comprate verdura – ad esempio insalata – già pronta all’uso.

Seguendo questi semplici consigli sarà più facile riempire il piatto di frutta e verdura. Il che significa mantenere sotto controllo più facilmente la pressione e i livelli di colesterolo, proteggere le ossa, mantenere arterie flessibili e proteggere a salute di occhi, cervello, apparato digerente e chi più ne ha, più ne metta. (fonte www.benessereblog.it)

Alzheimer, preservare la Memoria grazie alla Dieta Mediterranea

Combattere i problemi di memoria relativi all’Alzheimer attraverso la dieta mediterranea: è questo il suggerimento derivante da studio recentemente condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Barcellona e recentemente rilanciato dagli esponenti medici della Società italiana di Gerontologia e Geriatria. Mangiare bene per una prevenzione efficace e duratura. Ed il segreto è negli alimenti.

La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Journal Alzheimer Deseases, illustra come gli cibi contenuti in questo percorso alimentare rappresentino uno dei fattori principali di scudo per il nostro organismo, sia dalle malattie cardiovascolari e dal cancro, sia nei confronti di malattie neurologiche come ad esempio l’Alzheimer.

Essenzialmente condurre un’alimentazione equilibrata e ricca di antiossidanti consente di mantenere sana la memoria e ridurre il rischio di deficit cognitivi tipici delle patologie neurodegenerative. Lo studio in questione è stato condotto su un gruppo di anziani considerati a “forte rischio cardiovascolare”. Un campione di 450 persone di entrambi i sessi di età compresa tra i cinquantacinque e gli ottanta anni, nei quali si è analizzato “il profilo del genotipo di apolipoproteina E”, protide deputato a trasportare il colesterolo nel sangue il cui alto livello viene generalmente correlato ad un maggiore rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Le conferme del beneficio derivante dalla dieta mediterranea sono arrivate attraverso l’analisi dell’alimentazione condotta dai volontari e dai livelli di polifenoli nelle urine degli stessi, confrontata ovviamente con i test cognitivi e di memoria condotti sugli stessi. In particolare è stato rilevato che i cibi maggiormente adatti ad apportare benefici sono l’olio di oliva, in grado addirittura di migliorare la memoria a breve termine e di riuscire insieme al caffè a fissare i concetti ed i pensieri sul lungo periodo e le noci, spettacolari nel sostenere la persona per ciò che concerne la “memoria del lavoro” e il punteggio nei test cognitivi.

Gli scienziati spagnoli nell’articolo, e quelli italiani in seguito rilanciando i risultati dello studio, hanno quindi sottolineato l’importanza della prevenzione attraverso un’alimentazione sana e corretta che miri a salvaguardare il benessere psicofisico della persona. (fonte www.medicinalive.com)

Consigli per Abbassare il Colesterolo

Un tasso di colesterolo alto e l’essere golosi sono due concetti che non vanno d’accordo e spesso è difficile placare i propri desideri culinari e rispettare le rigide regole di un’alimentazione controllata. Nel post di oggi vi propongo alcuni accorgimenti per abbassare il colesterolo, da seguire a casa, al ristorante e quando andate a fare la spesa per non togliersi alcuni sfizi, ma non far alzare questo valore.

Se avete tendenza ad avere il colesterolo cattivo dovete eliminare i grassi di origine animale e questi si trovano nei formaggi, salumi, panna e burro. Cominciate dall’eliminare il burro. Anche per condire i vostri pasti meglio preferire l’olio che il burro. Condite o insaporite le vostre pietanze con olio di oliva, di colza, di soja, di girasole, ma evitate invece quello di palma, anche questo ricco di grassi. I grasi Omega3 tra i vari effetti benefici vantano quello di svolgere un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare.

Anche quando cucinate basta fare un pò di attenzione, evitando soffritti e condimenti esagerati. Preferite una cottura al vapore, o stufata, o al forno con poco olio, magari messo a crudo, aglio, limone e spezie. Evitate come detto sopra i latticini come il formaggio. Se siete dei grandi consumatori di yogurt, evitate quello greco perchè ricco di grassi saturi, animali. Evitate biscotti e altri dolci che spesso hanno grassi nascosti. Al ristorante, se siete degli abitudinari di pasti consumati fuori casa, ordinate riso o verdure, evitate patatine fritte e carne rossa. (fonte www.mondobenessereblog.com)

Colesterolo alto: cosa Mangiare e cosa Evitare

Colesterolo alto, uno dei principali problemi del nostro tempo, e questo grazie ad uno stile di vita che troppo spesso non tiene conto della salute dell’organismo.  Preoccuparsene, invece  per tempo, equivale ad assicurarsi una buona salute futura, una sorta di assicurazione sulla vita, che consente di affrontare l’avanzare dell’età in buona forma e in tutta tranquillità.
Ma si sa, le buone intenzioni spesso naufragano  sul nascere, e non si tiene conto dei danni che invece uno stile di vita disinvolto  è in grado di arrecare al nostro organismo.
Uno di questi problemi, come detto in precedenza, è rappresentato dal colesterolo,  uno dei nemici più feroci del nostro organismo e della nostra salute, perché è una delle principali cause, se non addirittura la prima, di problemi cardiovascolari. Quindi occhio al piatto e attenzione a quello che si mangia.

Il problema, il più delle volte, non si presenta quando si pranza in famiglia, anche se vi potrebbero essere delle circostanze non proprio favorevoli, ma quando si mangia fuori, nelle ore di lavoro, semmai in piedi in un angolo di un bar o fast food, cercando di non macchiarsi con olio, salsa e altro che cola da tutte le parti del panino.
Questa è la condizione peggiore, quella che ci fa ingurgitare, di corsa oltre tutto, tutto il colesterolo di cui non abbiamo il minimo bisogno. Ma  a parte queste condizioni limite, vi  sono anche  delle situazioni nelle quali ci facciamoprendere dalla gola e mangiamo ciò che non dovremmo.

E’ il caso di formaggi grassi, certamente una delizia per il palato, ma un attacco alle nostre arterie,  burro, grassi animali, grassi saturi, latticini, carne rossa, dolci con panna e/o crema, insomma tutte cose deliziose, ma decisamente inopportune.

Per mangiare bene, per evitare di assumere alimenti ricchi di colesterolo è necessario evitare, non solo gli alimenti citati in precedenza, ma anche alcune associazioni tra loro.
Innanzi tutto, bisogna considerare che il condimento deve essere limitato al minimo indispensabile e deve essere a base di olio extra vergine di oliva, da utilizzare anche per la frittura, cosa che invece non si fa praticamente mai. Certamente, è anche una questione di costi e di questi tempi è anche comprensibile, ma si tratta in ogni caso di una consuetudine ormai consolidata che vede un massiccio utilizzo di olio di semi nelle fritture. Questo,  ha una temperatura di fusione molto più bassa rispetto all’olio extra vergine e quindi i suoi componenti diventano dannosi per l’organismo.
Fermo restando che la frittura andrebbe comunque evitata e che oggi esistono anche le friggitrici che funzionano senza olio, è sempre bene ricorrere all’olio di oliva.

Ne consegue che è meglio limitare al massimo, se non proprio eliminare, il burro che è un grasso saturo di origine animale e che quindi contiene colesterolo, anche se in commercio si trovano anche quelli a basso contenuto di colesterolo.
Pasta, pane e riso possono essere consumati tranquillamente (meglio se integrali), del resto sono anche alla base della dieta mediterranea,  così come frutta e verdura, dando la preferenza a quella di stagione. Carne magra, quindi pollame, coniglio e anche maiale, ma in minor quantità, evitando la carne rossa quanto più è possibile, al pari degli insaccati e dei salumi in genere. Pesce e legumiche possono sostituire tranquillamente la carne.

Infine, ma con moderazione,vino rossocioccolato,noci, ma senza problemi cavoli, cavolini di Bruxelles, verdura gialla e arancione al pari della frutta dello stesso colora, ma anche quella a polpa bianca e, infine, mirtilli in quantità. Questo piccolo frutto di bosco è un vero tesoro della natura. E’ ricco di antiossidanti, antinfiammatori naturali, favorisce la produzione di colesterolo HDL, quello buono, quello che spazza via l’LDL che tanti danni arreca al sistema cardiocircolatorio e al cervello. (fonti www.tuttasalute.net)