Il colesterolo è un parametro fondamentale per la nostra salute e spesso ci dimentichiamo di controllarlo periodicamente. Avere i livelli troppo alti, vuol dire, mettere a dura prova la salute del cuore, delle arterie e aumentare anche il rischio di sviluppare il diabete. In che modo è possibile assicurarsi un colesterolo nei parametri? Ovviamente dipende da tanti fattori differenti: ci sono l’ereditarietà, lo stile di vita, la dieta ben bilanciata e il movimento. Nella maggior parte dei casi, l’anello debole è proprio la dieta non ben equilibrata.
Sono molte le persone che cercano inutilmente di perdere peso con regimi alimentari inventati o dell’ultimo momento. È un errore, soprattutto, quando per correggere alcune abitudini sbagliate, se ne introducono dell’altre. Quali? Per esempio mettere al bando i carboidrati e, al tempo stesso, continuare ad assumere troppi grassi, per via delle diete iperproteiche.
La dieta sbilanciata favorisce il colesterolo alto
Un recente studio svedese ha dimostrato che la dieta sbilanciata è molto diffusa e crea davvero gravi problemi alla salute. Secondo lo studio, negli anni Settanta nel Nord del Paese molte persone avevano problemi cardiovascolari e proprio qui la possibilità di morire di ictus, per gli uomini, era tra le più elevate al mondo. Nel 1985 quindi si è deciso di mettere in atto un progetto chiamato «Västerbotten Intervention Programme», con cui si diffuse un’educazione alimentare di spessore. Le persone impararono a mangiare meglio e considerare il cibo non solo come nutrimento, ma anche come ingrediente forndamentale per conservare la salute. I risultati sono stati tangibili: sono diminuiti i consumi di grassi, soprattutto il burro e prodotti analoghi (sostituiti con cibi spalmabili light) e si è di conseguenza abbassato il livello dicolesterolo.
Meno carboidrati? Ok, ma anche meno grassi
Un altro importante step è stato quello di ridurre la quantità di carboidrati. Non sono stati quindi totalmente eliminati, ma contenuti in porzioni più piccole. Le persone che non hanno ridotto i grassi, però, non hanno beneficiato di questo sacrificio. Ingegerd Johansson, coordinatore della ricerca svedese, ha infatti spiegato: “Le diete a basso contenuto di carboidrati e alto introito di grassi possono pure essere efficaci per perdere peso nel breve termine, ma nel lungo periodo il dimagrimento non viene mantenuto e a causa dell’incremento del colesterolo nel sangue c’è un peggioramento del profilo di rischio cardiovascolare”. Ne vale la pena? Questo studio dimostra davvero diversi fattori, il primo è che per dimagrire bisogna recarsi da un medico. È davvero inutile, se non controproducente, fare il fai da te. Inoltre, non bisogna guardare al dimagrimento come unico risultato di una dieta, meglio vedere gli effetti dell’alimentazione a lungo termine. Infine, va bene ridurre la quota di carboidrati, se in eccesso, ma non bisogna certo dimenticare di tagliare altrettanto i grassi.
(Fonte dieta.pourfemme.it)