Archivi del mese: ottobre 2010

Ancora Omeopatia – Nux Vomica

La Nux vomica è usata contro problemi generati da forte stress e carenza di movimento, come per esempio mal di testa, stomaco irritato, stipsi e nervosismo. I tipi Nux vomica sono sotto continuo stress e sembrano avere sempre fretta. Sono spesso molto agitati. Spesso questa tipologia di persone si riconosce dai capelli scuri e dalla carnagione pallida, con tendenza a macchie rosse da stress. Si sente oberato, tuttavia non vuole ridurre gli impegni. I suoi modi impulsivi ne fanno una persona complicata. Azione terapeutica: noce vomica contiene alcaloidi molto potenti e velenosi, come stricnina, brucina e vomicina. In preparazione omeopatica, queste sostanze stimolano il sistema nervoso e rafforzano gli organi digerenti. Principali campi d’applicazione I disturbi della digestione dovuti a un sovraccarico emotivo e uno stile di vita sregolato rispondono particolarmente bene a trattamento con noce vomica. Alcuni problemi, come allergie, asma o la pressione alta trattate con questo rimedio vengono risolte con risultati positivi. Sul piano psichico, il Nux vomica agisce in caso di nervosismo e agitazione. Contro la stipsi cronica Chi rimane seduto lutto il giorno, mangia in fretta e non fa attenzione alle fibre assunte con l’alimentazione, corre il pencolo di stimolare troppo poco la peristalsi naturale dell’intestino. L’evacuazione è irregolare, e ne consegue una stipsi cronica. Le sostanze della noce vomica stimolano l’intestino a una normale attività.

Disturbi principali :

• Iperagitazione ed ipocondria
• Paure e sensibilità ai rumori
• Ipersensibilità per eccessivo consumo di eccitanti, come caffè, alcolici e sigarette
• Incapacità di riposare
• Sensazione di essere oberato
• Tendenza al superlavoro
• Tendenza alla stanchezza
• Vertigini al mattino
• Mal di testa con sensazione di calore al viso
• Emicrania con nausea e vomito
• Difficoltà a respirare con il naso, soprattutto di notte
• Tosse secca con dolori attorno all’ombelico
• Mal di gola con senso di costrizione
• Bruciori e rigurgito acido
• Crampi addominali provocati dal mangiare in fretta
• Stipsi
• Gonfiore e sensibilità premendo il fegato, dato da eccessivo consumo di alcolici
• Mestruazioni irregolari
• Tendenza a crampi dolorosi all’inizio delle mestruazioni.

La nux vomica o noce vomica è un grande albero cespuglioso di origine asiatica. Della nux vomica si usano i semi.  Proprietà: l’uso della nux vomica è limitato all’omeopatia; il rimedio omeopatico nux vomica è indicato per le persone ipersensibili e facilmente irritabili, che si sentono frustrate quando le loro attese non vengono soddisfatte e si stressano quando reprimono la collera. Impieghi: la nux vomica è efficace contro mal di testa, cistiti, stitichezza, insonnia, irritabilità e rabbia, nausea mattutina, stanchezza. Controindicazioni: il rimedio omeopatico di nux vomica, assunto come indicato non ha controindicazioni né interazioni. Quando e come utilizzare la nux vomica

– Mal di testa: con senso di pesantezza alla testa e irritabilità, 3 granuli di rimedio omeopatico nux vomicaalla 6 CH ogni 30 minuti, fino a un massimo di 6 dosi.

– Cistiti: con brividi di freddo, minzione dolorosa e desiderio di stare soli, 3 granuli alla 6 CH di nux vomica ogni 30 minuti, fino a un massimo di 10 dosi. – Stitichezza: con forte stimolo a evacuare, senza riuscire a espellere le feci, 3 granuli alla 6 CH di nux vomica ogni 2 ore, fino a un massimo di 6 dosi.

– Insonnia: se si riesce a prendere sonno, ma si ha la tendenza a svegliarsi tra le 3 e le 4 del mattino, e ci si riaddormenta al momento di alzarsi, 3 granuli alla 30 CH di Nux vomica un’ora prima di andare a letto, per 10 notti. Ripetere se necessario.

– Irritabilità e rabbia: con atteggiamento ipercritico, 3 granuli alla 6 CH di nux vomica ogni 30 minuti, fino a un massimo di 10 dosi.

– Nausea mattutina: con desiderio di cibi freschi o aspri, piccanti e grassi e avversione per il pane, la carne, il caffè e il tabacco, 3 granuli alla 6 CH di nux vomicaogni 2 ore, fino a un massimo di 6 dosi.

– Stanchezza: con dolori articolari, debolezza al risveglio, difficoltà a concentrarsi, 3 granuli alla 30 CH di nux vomica 2 volte al giorno, fino a un massimo di 14 giorni.

– Dolori lombari: iIl dosaggio (5 granuli) può andare dalla 5 CH alla 15 CH ed essere assunto da 2 a 4 volte al giorno a seconda della corrispondenza e della gravità dei sintomi.

– Acetone nei bambini e nux vomica: è una patologia che si riscontra spesso nei bambini tra i 2 e i 4 anni quando mangiano poco o digiunano in conseguenza a febbre e a vomito. In questa situazione in mancanza di zuccheri per scarso apporto di carboidrati (pane, pasta, riso) vengono utilizzati i grassi come unica fonte di energia, ciò porta ad una aumentata produzione di corpi che tonici tra cui l’acetone che provocano vomito, sonnolenza e spesso febbre.
E’ quindi evidente che la prima cosa da fare e rifornire l’organismo di zuccheri. Se si desidera un rimedio omeopatico allora si possono sciogliere 10 granuli di Senna 30 CH in mezzo bicchiere di acqua e darne al bambino 1 cucchiaino ogni mezz’ora; se c’è vomito si può aggiungere alla soluzione anche 10 granuli di Nux Vomica alla 5 CH. (Per sapere se il vostro bimbo ha l’acetone, si possono acquistare in farmacia delle striscette di carta fabbricate appositamente che vanno imbevute nell’urina o sul pannolino bagnato.). Per non negare ai bimbi l’ acqua subito dopo i conati si può provare a far succhiare del ghiaccio anche zuccherato.

Qualche rimedio omeopatico

Solo a titolo informativo copio qualche suggerimento omeopatico trovato in rete per i mali di stagione.

Premessa: in omeopatia i medicinali non curano una malattia, ma un insieme di sintomi che possono corrispondere a numerose malattie e a un numero illimitato di pazienti.

ANSIA. Per sconfiggere l’ansia possamo servirci di piante come la Valeriana e la Passiflora ed il

Biancospino.

La Valeriana agisce sul sistema nervoso centrale, esercitando un’azione sedativa ed ipnoinducente.

Favorisce perciò il sonno nelle ore notturne, mentre durante il giorno ha un effetto sedativo e

tranquillante.

La Passiflora ha un’azione sedativa sul sistema nervoso centrale (come la Valeriana) e provoca un

sonno simile a quello fisiologico, seguito da un risveglio senza sonnolenza. Inoltre possiede anche

un’azione antispasmodica sulla muscolatura liscia del tubo digerente.

Il Biancospino possiede un’azione sedativa che si manifesta in maniera decisa sulla eccitabilità del

sistema nervoso centrale. La sua somministrazione diminuisce la sensazione di angoscia, le vertigini

e l’insonnia.

I tre princìpi attivi si trovano associati nel VALBIAPAS TM, prodotto omeopatico.

Posologia 30 gocce nel tardo pomeriggio, 50 gocce prima di coricarsi.

INFIAMMAZIONE NERVO SCIATICO. L’infiammazione del nervo sciatico provoca un dolore che si irradia lungo tutto il suo percorso, più accentuato nella regione glutea e poi via via più giù, nella parte posteriore della coscia fino al polpaccio. Il trattamento iniziale consiste nel riposo a letto in posizione fetale, al caldo, e in leggeri massaggi (in presenza di contratture muscolari). Numerosi sono i rimedi omeopatici che aiuteranno a riprenderci rapidamente.
Se il dolore si aggrava tossendo e starnutendo può essere utile TELLURIUM.
Se invece si ha aggravamento con dolori strazianti stando coricati a letto, con il tempo umido (sciatalgia che insorge dopo esposizione alla pioggia), e miglioramento camminando è la volta di RHUS TOXICODENDRON.
Se si hanno dolori improvvisi e intensi, un miglioramento premendo sull’arto e con applicazioni calde, è molto utile MAGNESIA PHOSPHORICA. L’infiammazione del nervo sciatico può dare dolori che si acutizzano al minimo movimento ma che migliorano invece coricandosi sulla parte dolente: BRYONIA. Se si accusano dolori violenti, folgoranti, parossistici, che non danno tregua al paziente e si accentuano col freddo, il riposo e al minimo contatto, mentre si ha sollievo stando coricati in posizione rannicchiata, piegando la gamba interessata, al caldo, oppure col movimento e una forte pressione: COLOCYNTHIS.

SINUSITE. La sinusite è un processo infiammatorio della mucosa dei seni paranasali (frontali, mascellari, etmoidali, sfenoidali). I seni sono appunto cavità ossee la cui funzione principale è quella di alleggerire il cranio, rivestite internamente di mucosa respiratoria, tutte in comunicazione, tramite un canalicolo ristretto, con la cavità nasale in cui riversano una scarsa secrezione siero-mucosa. L’infiammazione provoca una congestione della mucosa, ostruzione del canalicolo, ristagno di muco, a volte infezione per proliferazione batterica, e il classico dolore sinusitico di tipo nevralgico difficile da combattere con i comuni analgesici

KALIUM BICHROMICUM quando si ha una scarsa secrezione muco-purolenta, vischiosa, collosa, giallo-verdastra, croste nelle narici, anosmia (mancanza di olfatto).
LACHESIS MUTUS per sciogliere il muco e facilitare la ripresa delle secrezioni.
HYDRASTIS CANADENSIS quando le secrezioni sono dense, vischiose, giallastre e rinorrea nasale posteriore (la secrezione finisce direttamente in gola) che forma tappi.
CINNABARIS anche questo rimedio favorisce la fluidificazione e il drenaggio delle secrezioni.
HEPAR SULFUR se la sinusite è purolenta con secrezioni sempre fetide, peggioramento al freddo e al minimo contatto (impiegare SOLO a bassa diluizione, 5 CH, per favorire il drenaggio).

Tutti i rimedi vanno assunti a diluizioni medio-basse, 3-5 volte al giorno.
Molto utili risulteranno anche i classici fomenti di un tempo con l’acqua bollente e gli olii essenziali balsamici.

RAFFREDDORE. La mucosa nasale si infiamma dando ostruzione nasale, con o senza rinorrea e frequenti starnuti. Se poi abbiamo abbondante scolo acquoso che irrita il labbro superiore e profusa lacrimazione non irritante dobbiamo ricorrere al rimedio ALIUM CEPA.
Se invece lo scolo nasale non è irritante, mentre lo è invece la lacrimazione, è la volta di EUPHRASIA OFFICINALIS.
Se la rinorrea è densa, vischiosa grigiastra, difficile a staccarsi, dobbiamo ricorrere a KALIUM MURIATICUM.
Se si ha perdita del gusto e dell’odorato, la rinorrea è gialla, naso ostruito la sera e la notte, meno di giorno, ecco PULSATILLA.
KALIUM BICHROMICUM è indicato con rinorrea giallo-verdastra collosa, che può formare croste nelle narici.
Se il raffreddore si manifesta con secchezza della mucosa nasale e ostruzione completa così da respirare con la bocca, bisogna ricorrere a SAMBUCUS NIGRA. Se l’ostruzione è dolorosa alla radice del naso, talvolta dolore al seno frontale, miglioramento quando inizia la rinorrea, ecco STICTA PULMONARIA.
Se si hanno starnuti spasmodici al mattino appena ci si alza da letto e si prosegue durante la giornata e questo ci provoca eccessivo nervosismo e arrabbiature, bisogna ricorrere a NUX VOMICA.
I rimedi vanno assunti a media diluizione 4-5 volte al giorno.

MAL DI GOLA. E’una banale infiammazione della mucosa oro-faringea la cui caratteristica principale è il dolore alla deglutizione (odinofagia).
Bisogna imparare a cogliere bene i sintomi per individuare meglio il rimedio più appropiato.
Il rimedio BELLADONNA è indicato quando si accusa una secchezza della gola e dolore a deglutire; le tonsille e la faringe sono arrossate; le linfoghiandole sottomandibolari sono ingrossate; viso arrossato, occhi lucidi, pupille dilatate e sensibili alla luce; sete scarsa per piccoli sorsi.
Il rimedio PHYTOLACCA è indicato quando faringe e tonsille sono di un color rosso bruno, soprattutto i pilastri palatini; caratteristico è il dolore a deglutire che si irradia fino alle orecchie; sete per liquidi freddi.
Il rimedio APIS è indicato quando l’ugola pende come se fosse un sacchetto trasparente, la faringe è rosso lucente scarsa sete per liquidi freddi; desiderio di succhiare il ghiaccio.
MERCURIUS SOLUBILIS è indicato quando la lingua è gonfia pastosa, con l’impronta dei denti, alito fetido a volte pus sulle tonsille. ACONITUM subito dopo un’infreddatura, ci si sente agitati, ansiosi, con sete intensa.
In tutti i casi la febbre può essere presente oppure no, leggera o a volte anche alta.

Idee per halloween

Ho trovato un interessantissimo sito dove trarre spunto per allestimenti e ricette per halloween!!!http://www.sottocoperta.net/halloween/halloween.asp

La prima colazione per i bimbi

La prima colazione è uno dei pasti più importanti della giornata. Per i bambini poi questo diventa il più importante, perché in fase di crescita, e di fronte ad una giornata di scuola, avere l’energia giusta grazie alla colazione è fondamentale.

Secondo gli ultimi dati della Società italiana di nutrizione pediatrica, il 30% dei bambini o non fa colazione, oppure finisce con il farla in maniera piuttosto sbrigativa al bar. Un’abitudine sbagliata che, assicurano i medici, può favorire due condizioni fondamentali per la fase di crescita: l’obesità ed il calo di attenzione durante le lezioni

Una buona e completa colazione è indispensabile per il rifornimento energetico e metabolico dell’organismo, indipendentemente dall’età del soggetto. Durante il sonno notturno l’organismo infatti brucia l’energia fornita dall’ultimo pasto serale e, di conseguenza, il bambino al suo risveglio, dopo un digiuno di circa 10/12 ore, necessita di un buon apporto di calorie per affrontare la sua giornata di gioco o di studio. Una buona colazione permette al corpo e al cervello di ripartire al meglio perché fornisce un corretto apporto di quei nutrienti (vitamine A, B12, D, acido folico, calcio, ferro) indispensabili per l’accrescimento e le funzioni intellettuali e che spesso non vengono compensati durante la giornata.

L’organismo dei ragazzi richiede, in proporzione, più energia di quello di un adulto perché deve crescere e perché solitamente ha una attività più intensa: saltare, giocare, correre, ma anche stare seduti nei banchi, attenti e concentrati sulle lezioni, è un impegno notevole. Succede però che molti bambini e ragazzi, quando iniziano a frequentare la scuola materna o la scuola dell’obbligo, si “dimenticano” della colazione e si ritrovano così, a metà mattina, con un vuoto allo stomaco che ostacola le attività didattiche e di gioco.

Per invogliare i ragazzi a fare colazione si possono però preparare dei piccoli pasti creativi e gustosi che offrano al bimbo tutto il nutrimento di cui ha bisogno ad inizio giornata. Il bambino viene continuamente sollecitato a far presto mentre invece avrebbe bisogno di serenità e di calma.

La prima colazione deve coprire il 15-20% dell’apporto calorico giornaliero e queste calorie dovrebbero provenire da tutti i nutrienti: il 12 – 15% dalle proteine, il 30% dai grassi e il 50 – 55% dai carboidrati. Vitamine, sali minerali, fibre e acqua completano il mix del buon mattino. Il latte, meglio se intero e fresco, rappresenta il fulcro della prima colazione classica. Per renderlo più gradevole si può aggiungere dell’orzo solubile o, in alternativa, del cacao (quest’ultimo in quantità modeste se il bambino ha qualche chilo di troppo).

Come buon accompagnamento del latte si può usare il pane oppure le fette biscottate con burro e marmellata o miele o anche i biscotti secchi. Un’altra ottima soluzione possono essere i corn flakes o i fiocchi di mais o di altri cereali. Per concludere dovrebbe essere data la frutta, fresca di stagione oppure sotto forma di macedonia o di spremuta d’arancia o altri agrumi. Se il bambino non gradisce una bevanda calda può scegliere uno yogurt oppure latte freddo con cereali in fiocchi; anche i frullati di frutta mista e latte possono rappresentare una buona alternativa. Infine, prendendo esempio da abitudini più consolidate in altre nazioni, è anche possibile proporre formaggi freschi, prosciutto, torte di verdure, focacce, uova.

Spesso, per comodità, appaiono sulle nostre tavole le brioches; secondo i medici si tratta, però, di uno degli alimenti meno salutari per la prima colazione perché ricco di grassi vegetali idrogenati e troppo calorico.

Le verdure antivirus

Sbalzi di temperatura, primi freddi e virus rendono quasi impossibile evitare l’influenza. Chi non vuole ricorrere al vaccino, però, può trovare un valido alleato nei rimedi naturali.
Sono tante, infatti, le piante che possono dare una mano all’organismo, rinforzando le difese immunitarie. Sono efficaci nella prevenzione, ma anche nel caso in cui ci si ammali, perché favoriscono il riequilibrio dell’organismo, riducendo la durata dei sintomi.

Prima di tutto, le verdure a tavola

L‘influenza, assicurano gli esperti  si combatte prima di tutto a tavola. Un’alimentazione ricca di vitamine, infatti, diventa uno scudo contro i malanni di stagione.
Contro le infezioni, per esempio, sono utili i cavoli, i broccoli e le verdure in genere (soprattutto quelle verdi), perchè ricche di antiossidanti che rafforzano il sistema immunitario.
Il succo d’arancia resta uno tra i rimedi naturali migliori per accelerare la guarigione, soprattutto dal raffreddore. Le cipolle, invece, hanno virtù antisettiche e antibiotiche e sono utili, mangiate crude in insalata, per faringite, laringite e sinusite.
Tra i rimedi fitoterapici, la regina della prevenzione si chiama echinacea ed è una pianta che attiva il sistema immunitario. Funziona come un antibiotico e combatte le infezioni batteriche e virali.

Liquerizia e aglio per il mal di gola

Molto utile anche l’aglio, efficace soprattutto per combattere i problemi alle vie respiratorie, perché aiuta a ridurre il muco.
Può essere assunto anche assieme agli antibiotici per supportarne l’azione. In erboristeria viene venduto in capsule, ma si può utilizzare anche la pianta fresca.
Per ovviare al problema dell’odore, gli spicchi si possono lasciare a bagno qualche minuto in un po’ di acqua e aceto. Poi basta deglutirli (uno tre volte al giorno, senza masticare) avvolti in un’ostia.
Chi preferisce le tisane può invece affidarsi all’issopo, che è un potente espettorante. Oppure lasciare in infusione 4-5 foglie di cachi tritate, il picciolo e i semi del frutto e consumare la bevanda così ottenuta alla fine dei due pasti principali. Per il mal di gola, c’è il decotto di radice di liquerizia, oppure la meno nota erba cornacchia o erba dei cantanti, rimedio contro le laringiti acute e croniche, con abbassamento di voce: 40 gocce di tintura madre due volte al giorno dovrebbero bastare per migliorare la situazione.

Cloorofilla e ginseng contro la stanchezza

Se invece si è appena usciti da una brutta influenza bisogna cercare di rimettersi in sesto per evitare frequenti ricadute. La clorofilla (10 gocce di soluzione idroalcolica diluite in mezzo bicchiere d’acqua o una compressa), è un rimedio che rinforza l’organismo contro virus, batteri e stanchezza.
Formidabile per ritrovare l’energia anche il ginseng, radice proveniente dall’estremo Oriente dove viene considerata una panacea per tutti i disturbi legati alla debolezza o all’esaurimento fisico. Anche gli olii essenziali aiutano a combattere virus e batteri. Si possono diffondere nell’aria di casa (bruciandoli nell’apposito erogatore), oppure utilizzare in un bagno caldo (quattro o cinque gocce nella vasca) o ancora mescolare (due o tre gocce) a un cucchiaio di crema idratante per poi spalmarli sul corpo. Contro l’influenza sono consigliati il benzoino, il coriandolo, l’eucalipto, la mirra, il sandalo e il timo bianco. (fonte lettera43)

Il potassio potrebbe ridurre la pressione

Il potassio come “antipertensivo naturale”: lo propongono alcuni ricercatori tedeschi dopo aver misurato l’introito di sali di potassio in 21 Paesi, dimostrando che aumentarne il consumo potrebbe ridurre la pressione della popolazione tanto quanto dimezzare il sale “cattivo”, ovvero quello da cucina abitualmente usato ogni giorno. STUDIO – Linda van Mierlo, ricercatrice all’università tedesca di Wageningen, assieme ai suoi collaboratori ha misurato il consumo di potassio in 21 Paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Nuova Zelanda all’Olanda: i risultati, pubblicati sugli Archives of Internal Medicine, dimostrano che l’apporto giornaliero di potassio varia da 1.7 a 3.7 grammi al giorno, ovvero parecchio meno rispetto ai 4.7 grammi raccomandati. «Se il consumo di potassio aumentasse fino al livello consigliato, la pressione sistolica dei cittadini di questi Paesi calerebbe, con un effetto paragonabile alla riduzione di 4 grammi al giorno di sale. Il bilancio fra introito di potassio e introito di sodio è infatti basilare nella prevenzione dell’ipertensione», dice la van Mierlo. POTASSIO – Non è la prima volta che il rapporto sodio/potassio viene indicato come un elemento chiave nella regolazione della pressione sanguigna. Il sodio fa salire la pressione perché richiama liquidi nel circolo sanguigno, aumentando la “fatica” del cuore e dell’apparato cardiovascolare; il potassio agisce invece da contraltare, favorendo il riassorbimento del sodio e migliorando la funzionalità cardiovascolare in generale. Già in passato altri studi hanno testimoniato a favore di un ruolo antipertensivo del potassio: si è visto, ad esempio, che i soggetti con valori di potassio più bassi sono a rischio di sviluppare ipertensione; o, ancora, che a maggiori quantità di potassio in circolo si associa un minor pericolo di sviluppare problemi cardiovascolari. Di conseguenza, si sente sempre più spesso consigliare di stare attenti non solo alla riduzione del sale in tavola (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non si dovrebbero superare i 5 grammi al giorno, ma anche nel nostro Paese siamo abbondantemente attorno al doppio, ma anche a garantirsi un buon apporto di potassio. «Ridurre il sale e aumentare il potassio sono entrambi metodi validi per tenere la pressione sotto controllo», ribadisce la van Mierlo. Come riuscire a introdurre potassio in abbondanza? Attraverso la frutta e la verdura, che ne sono le fonti principali e sono tra l’altro povere di sodio: sì quindi a banane, arance, albicocche, legumi, patate, spinaci. Da evitare invece i cibi lavorati industrialmente: i processi di trasformazione possono modificare i contenuti di potassio dell’alimento e generalmente aumentano quelli di sodio. (Fonte il corriere)

DEPRESSIONE STAGIONALE – SAD (seasonal Affective Disorder)

La depressione stagionale é una forma depressiva lieve che si ripropone ogni anno al cambio di stagione, in particolar modo con l’accorciamento della giornata di luce. Qui parliamo di alcuni rimedi naturali. In Autunno e in Primavera si può soffrire di piccole crisi depressive causate soprattutto dal cambiamento climatico e dalla diminuzione delle ore di luce solare. La cosiddetta depressione stagionale é un tipo di depressione chiamata SAD ( Seasonal Affective Disorder ) che determina nella persona stanchezza, disinteresse per le attività che si svolgono normalmente, sonnolenza, calo del desiderio sessuale. Spesso tutto questo si accompagna ad un intenso desiderio di cibo e quindi ad un aumento del peso corporeo. Nella maggior parte dei casi questi disturbi scompaiono col sopraggiungere della bella stagione. E’ importante però tenere sotto controllo questo disturbo e una terapia consiste nell’esporsi quotidianamente alla luce solare, almeno un’ora al giorno, o davanti a luci particolari che riproducono esattamente la luce solare. Per quanto riguarda l’ alimentazione chi soffre di SAD dovrà cercare di limitare l’eccesso di calorie assunte quotidianamente. Sarà sufficiente consumare a intervalli regolari pasti piccoli e nutrienti, a base di cereali integrali, carni magre, pesce, formaggi magri, molta frutta e verdura; preferire i carboidrati complessi come cereali, pasta, pane, patate, ed evitare zucchero e dolci; mangiare sempre seduti, masticando e inghiottendo con calma. In questo modo non si avvertirà il bisogno di assumere altro cibo. Per quanto riguarda i RIMEDI NATURALI che possono essere d’aiuto ve ne sono vari. Il primo è il MAGNESIO, minerale ormai assai conosciuto ed utilizzato anche nella medicina allopatica o ufficiale. Si utilizza negli stati di ansia, iperemotività sindromi premestruali. Lo si può trovare sotto forma di polvere o tavolette da assumere più volte al giorno ma vi sono anche alimenti ( forse un po’ troppo calorici ) che lo contengono in grande quantità come cacao, cioccolato e noci. Una pianta che possiamo utilizzare anche in associazione con magnesio è la RHODIOLA ROSEA, un adattogeno che aiuta il nostro organismo a contrastare gli effetti negativi dello stress e adattarsi meglio nei confronti di ciò che ci disturba. Sembra che agisca favorevolmente anche sul calo del desiderio sessuale. Vi sono piante con azione tonica e stimolante che possono aiutare in questi periodi contrastando lo stato di sonnolenza e apatia ed eventualmente anche quello del calo del desiderio sessuale. Sto parlando di GINSENG, MACA, ELEUTEROCOCCO, SUMA, DAMIANA, MUIRA PUAMA, GUARANA’. Di solito vengono preferite le associazioni di queste piante ma possono essere utilizzate anche singolarmente. Se l’aumento del peso corporeo è eccessivo e con la sola dieta non si riesce a tornare al peso desiderato possiamo trovare un aiuto in rimedi naturali che accelerano il metabolismo come : ANANAS, FUCUS, CITRUS AURANTIUM, CROMO POLINICOTINATO o rimedi naturali che riducono l’assorbimento come: GYMNEMA, GLUCOMANNANO, GARCINIA CAMBOGIA, CHITOSANO. Vi è un altro disturbo molto frequente soprattutto in Autunno ed in Inverno. Gli studiosi parlano di METEOROPATOLOGIA ed è una vera e propria scienza che si divide in meteorosensibilità e meteoropatia. Si è definiti meteorosensibili quando, al variare delle condizioni climatiche, si riacutizzano o si aggravano le malattie preesistenti. Si è definiti invece meteoropatici quando, sempre al variare delle condizioni climatiche, si manifestano disturbi di cui normalmente non si soffre. Anziani e bambini sono i più soggetti a risentire delle variazioni climatiche sia dal punto di vista fisico che psicologico poiché il loro organismo non ce la fa ad adattarsi subito ai cambiamenti esterni. Da un punto di vista fisico un aiuto ce lo possono dare quelle piante che aumentano le nostre difese immunitarie e che possono essere utilizzate tranquillamente anche da bambini o anziani. Per esempio ECHINACEA o UNCARIA TOMENTOSA se somministrate dall’autunno per tutto il periodo invernale rafforzano l’organismo e anche una eventuale influenza o un raffreddore saranno affrontati e “sconfitti” con molta più facilità e velocità. Stesso discorso per PROPOLI o PAPAIA FERMENTATA. Tra i fattori climatici che maggiormente aggravano i sintomi di chi soffre di METEOROPATIA vi sono l’umidità e il vento. . Il grado ideale di umidità è del 50 – 60 % poiché l’aria eccessivamente secca può irritare le vie respiratorie mentre l’aria troppo umida ostacola la circolazione del sangue. Quando all’umidità eccessiva si associa un intenso caldo si possono avere molti fastidi: difficoltà di concentrazione, calo del rendimento fisico e intellettuale, disturbi cardiocircolatori, allergie. Il vento può indurre eccitazione ma, se persiste troppo, può determinare spossatezza. Alcuni venti provocano mal di testa, depressione, sbalzi di pressione. Il Föhn , vento caldo e secco che spira da nord a sud e si forma nelle regioni alpine, influisce sia sul fisico che sulla psiche provocando irritabilità, depressione, mal di testa, insonnia, disturbi della circolazione. Alla base di questi disturbi sembra che possa esserci l’influsso esercitato dalla carica elettrica dell’aria sul sistema nervoso centrale e il contrasto che si forma quando l’aria calda del Föhn e l’aria fredda della terra si incontrano. Anche se gli studiosi non sono concordi sulle cause della meteoropatia sembra che alla sua origine vi sia la funzione svolta da una ghiandola, l’epifisi. Questa ghiandola influirebbe sul funzionamento delle ghiandole surrenali quando l’organismo è sotto stress e sulla tiroide. E’ stato scoperto che l’attività dell’epifisi è regolata dalla luce del sole e dai campi magnetici della Terra. Questa ghiandola stimola la produzione di MELATONINA, un ormone che viene prodotto quando è buio e la cui produzione si riduce nei periodi di stress e in età avanzata. I possibili rimedi naturali ci vengono da piante ad attività adattogena come la RHODIOLA ROSEA, di cui abbiamo parlato prima. Altre piante efficaci sono quelle ad azione rilassante ed ansiolitica come VALERIANA, PASSIFLORA, TIGLIO, MELISSA, che assunte quotidianamente migliorano il tono dell’umore e la qualità della vita. Se è soprattutto il ritmo del sonno ad essere alterato allora possiamo utilizzare MELATONINA poiché probabilmente il nostro livello di stress ha determinato una riduzione di produzione endogena dell’ormone. Si deve prendere tutti i giorni una compressa 20 minuti prima di andare a letto e gli effetti cominciano a manifestarsi dopo 15 -20 giorni. Per contrastare gli effetti negativi dei campi magnetici che si formano sulla Terra si può indossare un bracciale di rame. Sembra che il rame incida sul rapporto tra ioni positivi e negativi scaricando l’elettricità elettrostatica che si accumula nell’aria . Tra gli oli essenziali da poter utilizzare per ottenere un effetto rilassante e per contrastare piccoli momenti di depressione vi sono TIMO e LAVANDA. Supratutto la lavanda può essere messa su un fazzolettino di stoffa di cotone ed annusato spesso per potenziarne l’effetto e sfruttarne appieno le virtù. (fonte www.rodiola.it)

Rimedi naturali per il mal di denti

La prima cosa da fare quando compare il mal di denti è cercare di individuarne la causa , munirsi allora di un specchio e cominciare l’auto visita.

Per le carie, il sollievo più immediato è dato da risciacqui con collutorio e se si vuole ricorre all’esperienza della nonna si masticare chiodi di garofano, posizionandoli sul dente dolorante e schiacciandoli con l’opposto sano. I chiodi di garofano sono ricchi di un olio essenziale con attività anestetizzante.

Se si notano gengive arrossate allora con ogni probabilità si tratta di gengivite, se invece il dolore è focalizzato verso la fine dell’arcata dentale plausibilmente il dolore è dovuto al dente del giudizio. In entrambi questi casi il sollievo immediato si può ottenere ricorrendo a sciacqui di infuso di malva ottenuto aggiungendo cinque grammi di malva ( in fiori o foglie) in 100 ml di acqua bollente, filtrando e lasciando raffreddare prima di effettuare gli sciacqui.

Non utilizzare spazzolino nel caso di gengivite ovvero gengive infiammate.

O ancora:

• Mescolate un cucchiaino di olio essenziale di garofano e uno di cloroformio, poi bagnate dei batuffoli di cotone e applicate localmente.

• Mescolate sale fino e allume in parti uguali e riducete in polvere. Poi bagnate un piccolo pezzo di cotone, fatevi aderire il composto e applicate sul dente dolorante. All’inizio avvertirete una sensazione di freddo che gradualmente scomparirà portandosi dietro il mal di denti. Funziona perchè l’allume, che si trova nelle erboristerie, è un antibatterico naturale.

• Prendete una fetta di pane tostato e riducetela in poltiglia. Bagnate con alcol, spolverizzate con pepe e applicate esternamente. Pare che il beneficio sia immediato.

Le cause dei mal di denti sono estremamente evidenti, quando la carie giunge a interessare anche la polpa, un tessuto connettivo lasso che si rigonfia e viene compresso contro le pareti rigide del dente. Per effetto di questa congestione, i nervi vengono compressi e provocano dolore. Questo meccanismo spiega perchè il mal di denti si intensifica tutte le volte che il paziente si corica: in posizione sdraiata l’afflusso di sangue alla testa, e quindi ai denti, aumenta, e aggrava la congestione della polpa dentaria.

La comparsa del mal di denti indica che il dente è stato irrimediabilmente compromesso dal processo carioso: la fase successiva della malattia è la morte del dente, e la formazione di un granuloma all’apice delle sue radici.

Il processo infettivo cronico costituito dal granuloma può successivamente diventare acuto, e portare alla formazione di un ascesso.

Il mal di denti è, quindi, un segnale di allarme che richiede cure immediate: in questa fase il dente può ancora essere salvato, anche se deve essere devitalizzato, mentre la formazione di ascessi o granulomi può rendere necessaria l’avulsione del dente. Del resto, il mal di denti è, nella maggior parte dei casi, talmente intenso da costringere anche il paziente più recalcitrante a recarsi immediatamente dal dentista per far curare il dente pulpitico. Non sdraiarsi per dormire, ma cercare di dormire in posizione seduta, o almeno sollevare il capo con due o tre cuscini: in questo modo si riduce l’afflusso di sangue alla testa. Lo stesso risultato si ottiene facendo un pediluvio ben caldo: in questo modo, il sangue tende a ristagnare nei vasi sanguigni delle estremità inferiori, dilatati dal calore.

Se il mal di denti è provocato da un ascesso dentario, si può calmare l’infiammazione con impacchi di foglie o fiori bolliti di malva, e sciacqui con acqua e sale. Sono invece da evitare gli impacchi caldi sulla guancia, che possono aggravare notevolmente l’infiammazione, provocando una tumefazione di tutta la guancia e della regione orbitale. Per calmare il dolore è anche utile impiegare un metodo derivato dall’agopuntura, l’agopressione. Nel caso del mal di denti, bisogna comprimere con la punta dell’indice un punto compreso fra la base del primo e del secondo metacarpo, sul dorso della mano: per essere efficace la pressione deve essere decisa e mantenuta per qualche minuto.

– Con una cipolla tritata possiamo disinfiammare la parte dolente – anche in caso di gengiviti. Per gli ascessi è da preferire la cipolla cotta, in attesa ovviamente della prescrizione dell’antibiotico!

– Con i chiodi di garofano possiamo anestetizzare la parte dolente, rinfrescare l’alito e combattere persino la nausea.

-Masticando foglie di prezzemolo fresco riusciremo sicuramente a provare del sollievo.

-Con l’infuso di basilico (tre/quattro cucchiaini nell’acqua di una tazza da tè) possiamo fare schiacqui molto efficaci sia per il mal di denti che per le afte.

-Pestando una o più foglie di cavolo e applicandole – ricordandoci di cambiarle spesso -con una garza sulla zona colpita da un ascesso, noteremo una sensibile riduzione del gonfiore.

– Aglio: schiacciarlo o tritarlo ed applicarlo localmente in prossimità del dente che fa male, magari a causa di una carie. Gli effetti si hanno nel giro di pochi minuti. Basta solo non esagerare nell’applicazione, alla lunga potrebbe provocare irritazione. Ad agire e a diminuire il dolore è quel liquido appiccicoso e pestilente che fuoriesce dallo stesso aglio, che ha proprietà antibatteriche. L’allicina, questo il nome del principio attivo, da sempre è considerato un vero antibiotico naturale. Addirittura pare che durante la Prima Guerra Mondiale, fosse usato anche per curare le ferite delle battaglie. Non si tratta solo di un rimedio della nonna, ma di un efficace prodotto naturale riconosciuto anche dalla scienza ufficiale per le sue proprietà. Va detto però che va considerato come un palliativo momentaneo: non si deve pensare che sia possibile curare il mal di denti con dell’aglio senza poi recarsi da un dentista.

La merenda a scuola

Andrebbero evitati succhi di frutta, merendine e marmellate industriali. Innanzitutto esistono i rischi tossicologici: pesticidi, concimi chimici e conservanti danneggiano la barriera intestinale.

Quali sono i segnali di allarme?

Insonnia e nervosismo: i cibi industriali mancano di magnesio, che è indispensabile anche per il rendimento scolastico.

Tosse e raffreddore:  i conservanti  aumentano la produzione di muco, rendono vischiose le secrezioni e predispongono a malattie respiratorie recidivanti.

Intensa sudorazione: il corpo si deve depurare e usa la traspirazione come modo per espellere le tossine. Se sono eccessive rispetto alla possibilità di smaltimento troverete i capelli del vostro bambino bagnati, anche in assenza di  sforzi fisici eccessivi.

Come scegliere bene per loro?

Innanzitutto attenzione agli zuccheri, preferite quelli naturali ed evitate lo zucchero bianco. Pertanto tenersi alla larga da merendine, succhi non biologici, bibite. Se il bambino predilige lo zucchero usate la PANELA: estratta dalla canna da zucchero, dolcifica e contiene tutti i sali minerali utili alla crescita ossea dei bambini. Tra gli altri dolcificanti naturali ci sono il Malto di riso o d’orzo, il succo di agave, e il succo di mela.

Merende in arrivo!

In cartella, quindi, meglio: frutta biologica con la buccia; succo di frutta non zuccherato;panino integrale con crema di sesamo e miele (ottimo!); panino integrale con marmellata senza zucchero; carote pulite da sgranocchiare; yogurt vasetto; yogurt da bere (probiotici); torta fatta in casa (meglio se a base di frutta).

L’Echinacea

L’Echinacea è una pianta straordinaria per il nostro sistema immunitario. E’ efficace contro le infezioni, le malattie respiratorie e molti disturbi comuni. L’ Echinacea è conosciuta da molti in quanto viene utilizzata per prevenire i malanni di stagione. Tuttavia le proprietà del Echinacea, vanno ben oltre. La sua capacità di rafforzare il sistema immunitario, rendendo l’ organismo più resistente in caso di affezioni batteriche e virali. I componenti della radice dell’ Echinacea contengono degli acidi che hanno proprietà antivirale (acido caffeico), contengono inoltre flavonoidi vari, acidi grassi insaturi e oli essenziali e polisaccaridi. Non è ancora chiaro come agisca questo fito complesso ma la sua efficacia come immunostimolante è ampiamente dimostrata. Quindi non solo l’Echinacea è efficace nella prevenzione delle malattie di raffreddamento nel periodo invernale, ma accelera il processo di guarigione quando il virus ha già colpito l’organismo. La sua efficacia è stata dimostrata nelle infezioni recidivanti delle vie respiratorie ed anche delle basse vie urinarie. Un effetto sempre dovuto all’ Echinacea è la stimolazione delle ghiandole soporifere e mucipare. E’ fondamentale creare all’interno del corpo condizioni sfavorevoli alla riproduzione del virus. Una presenza maggiore di muco a livello faringeo rende più difficoltosa la penetrazione dei virus stesso. Utilizzata è all’interno di unguenti, l’Echinacea ha la capacità di velocizzare i processi cicatriziali a causa della sua proprietà di stimolare i fibroblasti. Unita alle proprietà antinfiammatoria antisettiche decongestionanti è utile nel trattamento di ulcere, ferite infette, ustioni e dermatiti Avvertenze: Va usata con una certa cautela in persone allergiche.