Archivi del giorno: settembre 6, 2011

Frutta e Verdura di Stagione: la Spesa di Settembre

L’estate sta finendo…cantavano i Righeira. E per tutti coloro che soffrono il caldo e l’afa, sarà un sollievo vedere e sentire arrivare finalmente un po’ di fresco con il mese di Settembre, che non ci porterà solo delle assolate e non troppo calde giornate, ma anche della gustosa frutta e verdura pronta per essere colta. Per chi si sta impegnando a mangiare locale e di stagione, godendo della genuinità e del sapore dei frutti del nostro Belpaese, contribuendo a sostenere non solo l’ambiente ma anche le piccole aziende agricole italiane, vediamo cosa ci propone quest’ultimo, ma non per questo meno saporito, raccolto estivo.

FRUTTA

Lamponi

Dolci, succosi e dal colore rosso intenso i Lamponi fanno parte della famiglia delle rosacee. Grazie all’elevato contenuto di ferro, di antiossidanti, di acido ellagico, (che è un anti-cancerogeno) e di Vitamina C, i lamponi oltre ad essere molto nutrienti, sono dei perfetti alleati contro l’invecchiamento. Dal sapore delicato, questo particolare frutto può essere consumato in qualsiasi momento della giornata: per una nutriente colazione una tazza di lamponi con una semplice spolverata di zucchero oppure spalmati su una fetta di pane integrale sotto forma di deliziosa marmellata! E perché non come dessert affogati in una morbida crema?

Pere

Eccezionali accompagnate al cioccolato fuso, le Pere sono ottime sia se consumate come spuntino a metà mattina o pomeriggio sia se offerte come dolce dopo una cenetta a casa con gli amici. E che dire di una bella insalata di lattuga e pere? O come antipasto accanto ad una fetta di pecorino stagionato? Disponibili in molte specie differenti e in diversi periodo dell’anno, in questo mese si raccolgono per lo più pere della varietà BartlettConference, Abate Fétel e Kaiser. Dalla polpa succosa e spesso morbida o croccante questo frutto, ottimo ingrediente di innumerevoli ricette, è molto ricco di zuccheri, potassio, fibre, Vitamina C e B.

Uva

Dal sapore zuccherino, bianca o rossa, l’Uva è finalmente pronta per essere gustata. Dalle tante proprietà antiossidanti, questo dolcissimo frutto sottoforma di chicchi, sembra venirci in aiuto contro lo stress del rientro dalle vacanze , grazie al suo elevato contenuto di vitamine amiche del sonno come la vitamina B6, che aiuta a rilassare i nervi e combattere l’insonnia alla A e alla C, che migliorano la circolazione assicurando uno stato di benessere generale. E allora che aspettate a coglierne ed assaporarne un bel grappolo? Mi raccomando però l’importante è che sia rossa.

Per tutto il mese di Settembre possiamo ancora trovare

VERDURA

 

Fagioli

Dalle molteplici varietà (ne esistono più di 500), il Fagiolo, pianta della famiglia delle leguminose originaria dell’America centrale, fu importato in Europa, a seguito della scoperta dell’America. Ottimi per zuppe o minestre, i fagioli hanno un buon contenuto proteico, sono ricchi di fibre, e proprio per questo aiutano a mantenere ad un buon livello il peso corporeo, oltre ad essere una buona fonte di minerali, soprattutto calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, zinco, rame, e di vitamine del gruppo B. Per una dieta alimentare sana e diversificata, sarebbe meglio metterli a tavola almeno una volta alla settimana.

Carote

Fonte per eccellenza di Vitamina A, necessaria per la salute in genere ma nello specifico per la pelle, la vista e la crescita, le Carote sono disponibili in tutti i periodi dell’anno ma quelle di campo si raccolto per lo più alla fine della stagione estiva. Dal basso apporto calorico, sono perfette come spuntino per saziare la fame, oltretutto facilmente digeribili. Ideali per un soffice soffritto, le carote sono l’ingrediente perfetto per tante ricette dal primo al dessert. Però mangiate crude come antipasto con un filo d’olio, questo ortaggio potrà mantenere tutte le sue principali proprietà nutritive.

E ancora nel vostro cesto delle verdure per questo mese potreste mettere:

 

Settembre è il mese in cui bisogna approfittare della varietà di frutta e verdura ancora disponibile per “fare scorte per l’inverno” e allora che aspettate a cimentarvi nella salsa di pomodoro fatta in casa o nella preparazione di golose conserve biologiche?

I Grassi Idrogenati

Sempre più frequentemente viene analizzato dai media il tema dei grassi idrogenati: ma cosa sono in realtà e quali sono le conseguenze di un loro consumo intensivo?

L’idrogenazione è un processo chimico con il quale vengono aggiunte molecole di idrogeno a catene di acidi grassi di oli altrimenti inutilizzabili a livello alimentare (come ad esempio l’olio di pesce o l’olio di cotone). Con questa metodica si riescono ad ottenere prodotti (di cui il più famoso è certamente la margarina) di differente consistenza (si passa da grassi liquidi a grassi solidi), di maggiore stabilità e conservazione, minor costo risparmio economico e, certamente, di migliore palatabilità.

Passiamo alle noti dolenti. In caso di consumo eccessivo di grassi idrogenati c’è un incrementato rischio cardiovascolare, dovuto al fatto che il tipo di acidi grassi presenti in essi favoriscono l’innalzamento dei livelli di colesterolo cattivo (LDL) e la diminuzione del colesterolo buono (HDL).

Ma quali sono gli alimenti contenenti acidi grassi idrogenati? Ecco un elenco di quelli più comuni: margarina, merendine, biscotti, dessert, gelati, salatini, snack vari, budini, torte, pasta sfoglie.

Sono presenti molti studi in letteratura scientifica che dimostrano una sensibile riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari in popolazioni che hanno ridotto, se non addirittura eliminato, l’uso di grassi idrogenati.

A contrario della maggior parte dei nutrienti, l’assunzione raccomandata giornaliera di acidi grassi idrogenati è zero, in quanto non sono utili in nessun modo al nostro organismo.

Si consiglia, pertanto, di porre attenzione a ciò che si mangia, e preferire sempre l’olio extravergine di oliva che rimane il miglior grasso da condimento disponibile, nonchè il simbolo della tanto elogiata dieta mediterranea. (fonte www.alimentazione-salute.it)

Pressione Alta, le Patate aiutano ad Abbassarla

Sembra proprio che per le patate stia per arrivare il momento della riabilitazione. Da sempre viste con sospetto perché ritenute “ingrassanti”, a quanto pare sarebbero in grado di ridurre la pressione sanguignaal pari di un altro alimento, la farina d’avena e senza far prendere perso. Ovviamente tutto dipende anche dalla tipologia di cottura delle stesse. I ricercatori dell’Università di Scranton, in Pennsylvania hanno scoperto che la cottura più adeguata è quella al microonde.

Specialmente per preservare delle stesse tutti quei nutrienti che apporterebbero buone conseguenze nella regolazione della pressione arteriosa. Non correte quindi a festeggiare la notizia con un cartoccio di patatine fritte. Non sarebbe la stessa cosa. I risultati dello studio condotto sulle patate dagli scienziati su un gruppo di pazienti ipertesi ed in sovrappeso, è stato presentato nel corso del 242esimo National Meeting & Exposition della American Chemical Society.

Come spiega il dott. Joe Vinson, coordinatore della ricerca:

La patata, forse più di qualsiasi altro ortaggio, ha una cattiva reputazione immeritata che ha portato i più attenti alla salute a escluderle dalla loro dieta. In realtà, se preparate senza friggerle e servite senza burro o margarina, una patata ha solo 110 calorie e decine fra sostanze fitochimiche salutari e vitamine.

Per validare l’assunto dello studio sono stati presi 18 pazienti in sovrappeso o obesi affetti da ipertensione ai quali sono state somministrate 6-8 porzioni di patate vitelotte grandi come una pallina da golf, dalla polpa viola, per due volte al giorno per un mese.  E’ stata scelta questa tipologia di patata perché ricca di sostanze fitochimiche benefiche.

Nessuno dei partecipanti alla ricerca è aumentato di peso e la pressione sanguigna ha fatto registrare un calo della minima pari al 4,3% e della massima del 3,5%. Già studi pregressi avevano riscontrato la presenza nelle patate di alcune sostanze aventi effetti simili a quelli dei farmaci solitamente utilizzati per combattere l’ipertensione. La cottura aveva però dimostrato di eliminare molte di queste. Cosa che non accade con il forno a microonde. (fonte www.medicinalive.com)

Trigliceridi e Glicemia: combatterli con le Spezie

È innegabile che un’alimentazione scorretta dal punto di vista dell’apporto calorico e della tipologia di alimenti possa arrivare a portare i livelli di glicemia e trigliceridi, nonché di colesterolo, a salire in maniera pericolosa nel nostro sangue. Spesso volentieri si tratta di un “problema” derivante dal condimento che utilizziamo. In questo, ci possono venire in aiuto le spezie: sostanze in grado di dare sapore alle nostre vivande senza per questo utilizzare troppo sale.

Le spezie non servono semplicemente ad insaporire di cibi privi di stabilità, ma possono avere funzioni antibatteriche e conservanti, motivo per il quale questi elementi non dovrebbero mai mancare in cucina. Uno studio condotto dalla Penn State University ha dimostrato come le spezie siano inoltre in grado di debellare gli effetti negativi di un pasto ricco di grassi incrementando le attività antiossidanti dell’organismo e diminuendo al contempo la risposta insulinica portando un abbassamento della glicemia.

È stato constatato che spezie come la curcuma e come la cannella in particolare possono incrementare di almeno il 13% l’attività antiossidante nel nostro organismo ed essere in grado di diminuire almeno del 20% la risposta insulinica del corpo. Spiega la professoressa Sheila West, coordinatrice della ricerca:

Di norma, quando si mangia un pasto ricco di grassi, si finisce con l’avere alti livelli di trigliceridi, un tipo di grasso che si trova nel sangue. Se questo accade troppo spesso, o se i livelli di trigliceridi si alzano troppo, il rischio di malattie cardiache è aumentato . Abbiamo trovato che l’aggiunta di spezie a un pasto ricco di grassi ha ridotto la risposta dei trigliceridi di circa il 30 per cento, rispetto a un pasto simile, senza aggiunta di spezie.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista di settore Journal of Nutrition e dimostrano, al contempo, nell’utilizzo di spezie sia in grado di ridurre anche lo stress ossidativo, una delle principali cause dell’invecchiamento e delle infiammazioni croniche. (fontewww.medicinalive.com)