Per prevenire il Tumore al Colon mangiate tante Cipolle (ma con la buccia!)

Regine della tavola, ma soprattutto fide alleate contro il tumore al colon. Le cipolle sono una vera meraviglia della natura, un prodotto della terra che istintivamente associamo al profumo del soffritto che invade la casa, e alle bellissime “collane” che ornavano le cucine delle nostre nonne come dorati pendenti. Che la cipolla facesse bene alla salute, dotata di molteplici virtù depurative e disintossicanti, lo si sapeva, ma oggi vi segnalo una scoperta che ci farà amare ancora di più questo splendida pianta bulbacea, incluse le sue parti di solito meno appetibili.

I ricercatori dell’Università autonoma di Madrid hanno infatti scoperto ulteriori qualità contenute soprattutto nella buccia e nei primi strati delle cipolle. Si tratta di fibre e flavonoidi in grado di proteggere il nostro organismo da malattie cardiache, diabete, nonché soprattutto il tumore al colon-retto, una delle neoplasie più diffuse sia tra gli uomini che tra le donne.
 
L’unico problema è che proprio le parti esterne della cipolla di solito vengono eliminate perché più dure e indigeste, ma così facendo si rischia di perdere proprio le sostanze più utili alla nostra salute. Per ovviare a tutto ciò si dovrebbe sempre cercare di cuocerle interamente, magari utilizzando dei metodi lenti, che permettano anche agli strati più coriacei di cremolarsi per bene (ad esempio, tramite una cottura al forno).
 
Gli studiosi spagnoli hanno anche sottolineato come il bulbo delle cipolle sia ricco di fruttani, che sono delle sostanze probiotiche in grado di mantenere in equilibrio la flora batterica intestinale, nonché di composti solforosi (motivo per cui a volte la loro digestione risulta un po’ laboriosa) efficaci nel migliorare la nostra circolazione sanguigna.
 
Inoltre, le cipolle sono ottime nelle diete dimagranti, perché aiutano a metabolizzare i grassi e hanno pochissime calorie. Insomma, da piatto “povero” ad alimento preziosissimo, che bel salto! Lo studio spagnolo è stato pubblicato sulla rivista Plant Foods for Human Nutrition. (fonte salute.pourfemme.it)

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