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Ritmi e Cicli Circadiani

L’energia vitale scorre ininterrottamente nel nostro corpo nell’arco delle 24 ore, compiendo tre cicli, il cui ripetersi prende il nome di ciclo circadiano, correlato alla rotazione del pianeta Terra.Tutti gli esseri viventi sembrerebbero regolati sul ritmo primario di luce e buio, nell’arco delle 24 ore, che implica l’alternanza di sonno e veglia. Questo ritmo è nella natura e nell’istinto e, quindi, tende a persistere anche in assenza dello stimolo esterno dell’alternanza di giorno e notte.

Ciascun organo del corpo umano raggiunge, in un determinato periodo nelle ventiquattro ore della giornata, il massimo della sua espressione energetica, mentre, esattamente dodici ore dopo, perviene al minimo di energia potenziale.
Proprio come gli orologi classici richiedono un articolato sistema di molle, ghiere e rotismi per segnare con precisione il tempo, anche le cellule hanno bisogno di una complessa rete di proteine e di geni interagenti per regolare il loro orologio interno necessario per controllare il metabolismo, la divisione cellulare, la produzione di ormoni e, ovviamente, il ciclo sonno-veglia.

L’alterazione di questo ciclo, infatti, comporta una serie di disturbi a lungo andare : In particolare, una scarsa illuminazione influisce sul tasso di produzione di melatonina, ormone secreto dall’epifisi secondo un ritmo giornaliero scandito dall’alternanza luce-buio: la luce, colpendo i fotorecettori della retina, ne inibisce la sintesi (quindi di notte se ne produce di più e di giorno di meno). “Questo ormone, utile per correggere le alterazioni, temporanee o prolungate, del ritmo sonno-veglia, è considerato un naturale antidoto per l’insonnia e un valido aiuto per affrontare la sindrome del jetlag, ossia lo sfasamento provocato nell’organismo da un cambio improvviso del fuso orario.

Al mattino si registra un miglioramento della capacità intellettiva, mentre la sera delle prestazioni sportive.

Il cortisolo è soggetto ad una secrezione basale pressoché costante nelle 24 ore, con picco massimo (acrofase) registrato intorno alle primissime ore del mattino (3-4) e picco minimo che coincide con le prime ore di riposo notturno (22-24).

Il testosterone ha il suo apice intorno alle 2-3 del mattino, mentre il picco minimo si registra intorno alle 18.

Il TSH, il principale ormone che regola le funzioni tiroidee,  ha un andamento del tutto simile a quello del testosterone.

L’escrezione di adrenalina e noradrenalina con le urine ha il suo massimo (acrofase) verso mezzogiorno, quella del potassio intorno alle 14. Nel sangue, la proteinemia ha il suo livello massimo alle 15, l’insulina tra le 15 e le 16, l’azotemia e la potassiemia alle 21.

Gli esempi più evidenti di questo “orologio” sono il battito cardiaco, il ciclo mestruale femminile, la variazione della temperatura corporea durante il giorno, l’apertura e la chiusura di certi fiori rispettivamente all’alba e al tramonto, le migrazioni periodiche di alcune specie animali, ecc.

Negli esseri umani la temperatura corporea s’alza e s’abbassa di un grado o due con ciclo giornaliero, ed altrettanto fanno la pressione del sangue, l’attività ormonale e quella degli enzimi, e molti altri fattori.
 

Dunque una corretta alimentazione non è solo costituita da ciò che mangiamo, ma anche da quando mangiamo (ed anche quando beviamo: perfino l’ebbrezza ha variazioni circadiane).
Il nostro organismo ed in particolare il fegato, seguendo un determinato ritmo metabolico, nelle ore serali favorisce la glicogenesi (cioè fabbrica carboidrati), mentre al mattino favorisce la glicolisi (cioè; brucia tali zuccheri). Pertanto, un pasto glicidico di 2000 calorie assunto al mattino favorisce la perdita di peso, mentre lo stesso pasto di sera favorisce l’aumento di peso.

Comunque, l’orologio biologico può essere “regolato”: chi inizia un lavoro notturno, e deve essere sveglio e attento per tutta la notte, dormendo di giorno, all’inizio ha difficoltà ad abituarsi; tuttavia, continuando per un certo tempo, il suo ritmo consueto si altera: la sua temperatura si alza ed i suoi ormoni entrano nella corrente sanguigna quando nelle altre persone la temperatura scende e la secrezione ormonale diminuisce.