Archivi del giorno: giugno 1, 2011

Banane: non sono molto caloriche e non hanno un alto indice glicemico, ma sono ricche di Potassio, Vitamine e Sali Minerali

La Banana è un alimento molto ricco e in grado di venirci incontro quando facciamo sport. Però c’è da dire che spesso viene considerato un alimento talmente calorico da farci ingrassareo “danneggiare” il fegato.

In realtà pare che sia a torto ritenuto molto calorico e con un indice glicemico abbastanza alto rispetto ad altri tipi di frutta.

Pare che questo buonissimo frutto non faccia ingrassare e contenga invece, circa 95 calorie per cento grammi e ha anche una buona quantità di fibre – circa il 3% – ma soprattutto è ricca di potassio e contiene un precursore della serotonina che induce un senso di benessere e calma l’ansia, nemica di ogni dieta.

Anche solo per questo meriterebbe un posto d’onore nella nostra alimentazione ma c’è di più: è un frutto ricco di minerali e vitamine, tra cui la A, la C e la K, acido malico, magnesio, selenio, ferro e calcio. (fonte sanisapori.ejnews.eu)

Olio di enotera, le proprietà

L’olio di enotera, noto sin dall’antichità, ma tornato in voga solo recentemente, è una miniera di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di acido gamma-linoleico (GLA), appartenente alla famiglia degli omega 6. L’olio di enotera, infatti, viene impiegato sotto forma di integratore alimentare per la cura di diverse condizioni, come la sindrome premestruale, i sintomi della menopausa, la dermatite atopica, il diabete, l’artrite reumatoide e contro le malattie cardiovascolari.

Gli acidi grassi essenziali, infatti, sono i precursori della prostaglandina E1, che alcuni studi ritengono capace di ridurre i livelli di prolattina, responsabile dei tipici disturbi della fase premestruale, come la tensione dolorosa al seno e ritenzione idrica

Diverse ricerche scientifiche, infatti, hanno evidenziato come durante la sindrome premestruale i livelli di acido gamma-linoleico del siero sanguigno siano più bassi delle norma. L’integrazione di olio di enotera, perciò è particolarmente utile nella dieta delle donne sia prima che durante il ciclo mestruale. Spesso, gli integratori che si trovano in commercio sono arricchiti anche di preziosi oligoelementi come zinco e rame, indicati per regolarizzare il ciclo.

L’olio di enotera è particolarmente efficace anche contro la dermatite atopica, caratterizzata da prurito intenso, arrossamento e desquamazione della pelle. L’olio di enotera, infatti, esercita un’azione protettiva sulla pelle, poiché i suoi principi attivi partecipano a numerosi processi fisiologici, prevenendo l’insorgenza di diversi disturbi di tipo infiammatorio. Inoltre, l’olio di enotera migliora la traspirazione cutanea e corregge la composizione delle secrezioni sebacee, favorendo anche il mantenimento di una cute elastica. Non a caso viene usato nella prevenzione delle rughe.

L’olio di enotera si trova sotto forma di opercoli e si può acquistare facilmente nelle erboristerie o nelle parafarmacie. Le dosi consigliate sono di 6-8 grammi, in modo da fornire 160-400 grammi di acido gamma-linoleico al giorno.

L’olio di enotera è solitamente ben tollerato, ma non deve essere assunto in concomitanza ai farmaci anticonvulsivanti. Lievi effetti collaterali includono mal di testa e problemi gastrointestinali. (fonte www.dietaland.com)

Oms, verdetto su Cellulari e Wireless: Potrebbero causare il Cancro

L’Agenzia internazionale per la ricerca sui tumori mette sotto accusa campi magnetici e radiofrequenze in quanto fattori di rischio per il glioma al cervello. Ma avverte: “E’ il risultato degli studi portati avanti finora, servono ancora accertamenti”.

L’uso dei telefoni cellulari e di altri apparati di comunicazioni wireless “potrebbe causare il cancro negli essere umani”. E’ il “verdetto” annunciato oggi dall’Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori, organismo di consulenza specializzato dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il rischio accertato, a parere dell’Agenzia, riguarda in generale i campi elettromagnetici di radiofrequenza e include i telefoni portatili. Il team, composto da 31 esperti dell’International agency for research on cancer (Iarc), si è incontrato nei giorni scorsi a Lione e, ha spiegato Jonathan Samet, presidente del gruppo di lavoro, “ha raggiunto questa conclusione basandosi sull’analisi degli studi epidemiologici effettuati sugli esseri umani”, ma anche su test sugli animali. “In entrambi i casi – ha spiegato Samet – le evidenze sono state giudicate ‘limitate’ per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo, ndr), mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti”. Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive: “La nostra classificazione implica che ci può essere qualche rischio – ha aggiunto l’esperto – e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione, come l’uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile”. Un annuncio che inevitabilmente riapre il dibattito lungo 20 anni sulla sicurezza della telefonia mobile per la salute umana. Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo, solo in Italia quasi due a testa, circa 100 milioni di cellulari. dal canto suo, il Codacons ha annunciato una class action: “Già da tempo il nostro ufficio legale, sulla base delle conoscenze finora acquisite ha avviato un studio sulla fattibilità di un class action in favore di tutti coloro che utilizzano telefonini cellulari in relazione ai danni alla salute da questi prodotti. Dopo l’allarme lanciato dall’Oms la nostra azione collettiva prende sempre più forma ed è destinata ad approdare a breve in tribunale”, afferma il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi. “Dopo la notizia diffusa oggi – prosegue Rienzi – chiediamo al Ministero della Salute di obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sui cellulari avvertenze circa possibili pericoli per la salute al pari di quanto già avviene per i pacchetti di sigarette”. Nella lunga polemica sulla tesi della pericolosità delle radiofrequenze, che l’industria ha sempre contestato, il verdetto odierno dell’Agenzia, che sarà sottoposto all’Oms, non mette dunque un punto fermo, ma si limita a rilanciare l’allarme: “Le prove, che continuano ad accumularsi – ha aggiunto Samet – , sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b”, uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica, nella fattispecie, il principio di pericolosità dovuto all’abuso, cioé ad un utilizzo intensivo – in questo caso – del telefono cellulare o del wi-fi in ambienti ristretti. Per fare un esempio, nella classificazione 2b c’è anche il caffè, il cui abuso può provocare danni fisici all’essere umano. I produttori, che assicurano il finanziamento di studi indipendenti per conoscere l’effettivo rischio, sottolineano che la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello su una scala di 5 livelli, un livello che “contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti”. E anche dall’Istituto Superiore di Sanità si sottolinea la necessità di studi ulteriori: “Quello più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250 mila persone in tutta Europa – conferma Susanna Lagorio epidemiologa dell’Istituto scientifico del Ministero della Salute – e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l’uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perchè solo l’Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze”. Quello che è certo è che sul rapporto tra cellulari e tumori la scienza in questi anni si è divisa: alcuni studi hanno ritenuti i telefonini potenzialmente cancerogeni, altri li hanno assolti e altri ancora, come la ricerca Interphone, finanziata dall’Organizzazione mondiale della sanità e i cui risultati erano stati diffusi lo scorso dicembre, non erano arrivati ad alcuna certezza che l’utilizzo dei cellulari, anche prolungato, potesse aumentare il rischio di tumori al cervello. Ma oggi l’Oms, grazie al suo gruppo di 34 esperti che ha definito i campi elettromagnetici come ‘possibly carcinogenic’, cerca di aggiungere un tassello alle attuali conoscenze. Rimangono perplessità che lo studio Interphone, il più grande mai effettuato sulla pericolosità dei telefoni cellulari, non era riuscito a dissipare nonostante 10 anni di lavoro, più di 19 milioni di euro e 10mila interviste condotte in 13 Paesi. Le cifre uscite dalla ricerca parlavano di un’assenza di rischio per gli utilizzatori, fatta eccezione per i più assidui, anche se erano gli stessi autori a mettere le mani avanti. “I risultati non ci permettono di dire che c’è qualche rischio associato all’uso dei telefonini – affermava Christopher Wild, direttore dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) dell’Oms, che ha finanziato lo studio – ma è anche prematuro affermare che il rischio non c’è”. I risultati dello studio avevano mostrato una minore probabilità di sviluppare i tumori in chi utilizzava poco il telefonino rispetto anche ai soggetti sani, mentre per gli utilizzatori più assidui, che comunque non superavano la mezz’ora al giorno, è risultato un maggior rischio per il glioma pari quasi a un terzo. In questi ultimi mesi non sono mancati altri studi sull’argomento, spesso con risultati contraddittori. Secondo una ricerca pubblicata lo scorso febbraio le telefonate lunghe modificano l’attività del cervello nelle zone limitrofe alla posizione dell’antenna, ma non è chiaro se questo cambiamento di attività abbia dei significati dal punto di vista della salute, e anzi per un’altra ricerca l’uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un’altro studio aveva messo in luce invece alcuni effetti negativi sulla fertilità. Tuttavia, nonostante le poche certezze, lo scorso 27 maggio il Consiglio d’Europa ha deciso di dire no ai telefonini nelle scuole e far utilizzare nelle classi i collegamenti fissi per internet invece del wi-fi per ridurre i pericoli derivanti dell’esposizione ai campi elettromagnetici, sulla base del principio di precauzione. (fonte /www.repubblica.it)

L’Olio di Nocciola

Unico per purezza e proprietà nutritive, nonostante la sua forma lipidica, l’olio di nocciola è in grado di purificare le pelli grasse e acneiche.

L’olio di nocciola è un olio vegetale, leggero e gradevolmente aromatico, dal colore giallo-ambrato, utilizzato sia a scopi alimentari, per le potenti proprietà antiossidanti e remineralizzanti, che in cosmesi naturale, per l’azione purificante che svolge sulla pelle grasse. Caratterizzato da un sapore delicato e leggermente profumato di nocciola, può essere usato come condimento, nell’alimentazione quotidiana di bambini e anziani e nelle convalescenze; sia come prodotto naturale per la pulizia del viso, come fosse un latte detergente. Si ricava dalla spremitura a freddo, dei frutti del nocciolo, procedimento che permette di mantenere integre tutte le caratteristiche organolettiche.

Olio di nocciola: proprietà e benefici

Uso alimentare: le nocciole come tutti i semi oleosi sono un alimento molto ricco di “grassi buoni”, in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e di Trigliceridi. Tra questi spiccano gli omega 6 e gli omega-3 (di solito presenti nel pesce e alghe marine e nei semi di Chia), che aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardio-vascolari ed abbassano l’eccesso di colesterolo nel sangue.  Digeribili più di ogni altro frutto oleoso, è una delle varietà di frutta secca più ricca di vitamina E, l’antiossidante della pelle per eccellenza. L’olio di nocciola contiene una buona percentuale di flavonoidi, che svolgono un’azione antinfiammatoria, antivirale e contrastano l’insorgenza dei tumori; e di fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella cura delle malattie cardiovascolari. Inoltre è un’ottima fonte di selenio (un minerale che previene l’invecchiamento cellulare) di calcio, Vitamine B6, B1, B2 e PP.  

Viso: l’olio di nocciola è indicatissimo per le pelli grasse e che soffrono di foruncoli e acne. Su queste pelli infatti svolge tre benefiche azioni. Azione purificante libera i pori dalle impurità, soprattutto chi vive nelle città soggette a smog o usa il motorino; azione astringente aiuta a richiudere delicatamente i pori; azione riequilibrante capace di regolare la produzione di sebo. Può essere usato perciò come un latte detergente per la pulizia quotidiana del viso e anche come struccante.

Corpo: simile all’olio di mandorle dolci ma capace di essere assorbito più velocemente, è ottimo per elasticizzare la pelle, senza ungere, da solo o mescolato con altri olii vegetali o come veicolante di olii essenziali. Inoltre trova impiego in caso di eritema solare dei bambini e di eczemi molto secchi. Usato puro ha proprietà cicatrizzanti, astringenti, antinfiammatorie

Olio di nocciola: descrizione pianta 

Corylus avellana- Betulaceae

Arbusto di piccole dimensioni, con una chioma densa e globosa, che può andare da 1,5-4 m. di diametro, molto ricca di foglie. Crescendo il nocciolo a fusto unico diventa un piccolo albero, che può raggiungere i 7 m. di altezza. La corteccia è tipica e riconoscibile: sulla sua superficie, infatti sono presenti numerose cellule dalla forma di lenti, attraversate da una fessura, molto evidenti al tatto. Il suo colore è il grigio, che può tendere al bruno o al rosso. Le foglie sono alterne e hanno una forma quasi rotonda, con apice appuntito e margine dentato. Il nocciolo possiede fiori femminili e fiori maschili. Quelli maschili sono lunghi amenti penduli, dal colore bruno, mossi dal vento.

Quando, a inizio primavera, iniziano a liberare il polline, i fiori maschili diventano giallastri. I fiori femminili sono meno evidenti: si tratta di gemme con stigmi rossi, fecondate per via anemofila, cioè con il polline portato dal vento. I frutti del nocciolo sono naturalmente le nocciole: queste si trovano sull’albero già piene alla fine di luglio, ma maturano soltanto per la fine di agosto. Le nocciole vanno raccolte quando cadono dall’albero, perché sono buone solo a maturazione completa. Si formano in gruppi di 2 o 4 frutti. Originaria dell’Asia Minore. In Italia è diffuso in tutte le regioni, dalla pianura fino 1300 m di altitudine. (fonte www.cure-naturali.it)